Il sistema mondiale di protezione della natura si basa su numerosi trattati internazionali sottoscritti dalla Repubblica italiana e che naturalmente riguardano naturalmente anche l’Arcipelago toscano. In particolare sono quelli dell’Unione Europea con Natura 2000, dell’IUCN con Countdown 2010, del Consiglio d’Europa con la Convenzione europea del paesaggio, oltre al trattato con la Francia e il Principato di Monaco con il santuario dei mammiferi marini. Questi trattati sono il riferimento dal sistema nazionale italiano delle aree protette che per l’Arcipelago toscano prevede il Parco nazionale, l’istituzione dell’Area marina protetta, SIC, ZPS, e il Santuario dei mammiferi marini. Il prossimo presidente del Parco nazionale, Ente di riferimento per la conservazione della natura dell’Arcipelago Toscano, dovrà certamente confrontarsi con l’intero sistema di aree protette con obiettivi di tutela che possono essere conseguiti solo in un territorio gestito con grande attenzione per l’ambiente e per le risorse naturali. La sfida sull’assetto del territorio riguarda una molteplicità di amministrazioni: Regione, enti locali (comuni e province), Autorità di bacino (o di distretto), Autorità di ambito territoriale ottimale (AATO) dell’acqua e dei rifiuti, soggetti gestori dell’acqua e dei rifiuti e dell’energia dei trasporti che dovranno attivarsi con vari obiettivi. Ad esempio: -la tutela delle biodiversità implica il contenimento delle specie invasive come l’ailanto e la robinia, i cinghiali e i mufloni; -la tutela delle risorse naturali impone che ci sia l’equilibrio tra le risorse disponibili e il fabbisogno idrico degli abitanti effettivamente presenti sul territorio; -la tutela dei corpi idrici impone di depurare le acque reflue prima del conferimento nel corpo idrico ricettore e di adottare misure incisive per prevenire il pericolo di incidenti da sversamento di idrocarburi in mare; -la tutela del paesaggio richiede di conservare il paesaggio costiero e di contenere le aree urbanizzate e di scegliere quale modello urbanistico adottare nel rispetto del “Genius loci”. Quanti . Monticchiello ci sono nell’Arcipelago Toscano; il piano strutturale unico dell’isola d’Elba potrebbe contenere l’attuale sviluppo edilizio che sembra modellato sulle periferie metropolitane.Quale uso dovranno avere le altre isole: Gorgonia, Capraia, , Pianosa, Montecristo, Giglio, Giannutri. -la tutela del suolo impone la manutenzione del reticolo idrografico e la verifica della compatibilità delle cave nelle aree contigue. L’uso sostenibile della costa implica di contenere i progetti di sviluppo portuale e la possibilità di organizzare le funzioni del Conservatore del litorale già attivo in Francia; -gli obiettivi di qualità ambientale richiedono la bonifica dei siti inquinati, lo smaltimento dell’amianto presente nei fabbricati. Il ciclo dei rifiuti dovrà prevedere il contenimento della produzione, il recupero delle materie prime, il recupero dell’energia, il conferimento in discarica della parte residua; La gestione dell’area protetta presenta le sue ordinarie difficoltà che derivano dalla varietà di fonti normative non perfettamente armonizzate. Inoltre la legge quadro delle aree protette (L.394/1991) anticipa senza coordinarsi il sistema delle SIC e ZPS, il testo unico sugli enti locali, e la funzione del dirigente prevista dal decreto legislativo 165/2001. Tutto questo provoca alcune incongruenze: ad esempio per entrare nell’Albo dei direttori di parco sono valutati i titoli scientifici e non la capacità amministrativa. Il presidente del parco dovrà interfacciarsi anche con il consiglio direttivo dell’ente e con la Comunità del parco, cercando di stimolare i processi di partecipazione di Agenda 21 Locale già attivati dalla Comunità montana. Quale sarà la risposta degli enti locali e dei residenti? Se il parco lanciasse la candidatura dell’Arcipelago Toscano nella lista dei siti che costituiscono il patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, che può assicurare il benessere per la popolazione residente, .parteciperanno agli obiettivi di tutela della natura, dell’ambiente e del territorio?
Paolo gasparri ridotta