Dunque le voci che circolavano da tempo sull’intesa ormai raggiunta tra il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio e il presidente della regione Toscana Martini erano fondate: c’è voluta tutta l’estate ma l’accordo su Mario Tozzi è stato raggiunto. Si tratta certamente di una figura molto nota, con evidenti e riconosciute competenze ambientali e che potrebbe avere quelle qualità di “immagine” che possono servire a rilanciare un parco che non è mai veramente decollato. Ad un nome così forte ha dovuto necessariamente soccombere anche l’ex presidente della provincia di Livorno, Claudio Frontera, che pure era stato candidato dai Ds e sostenuto dal presidente Martini, figuriamoci le deboli e pasticciate proposte dei sindaci elbani, che in nome della solita particolarità campanilistica, chiedevano di forzare percorsi e garanzie previste dalla legge per far eleggere un candidato di loro gradimento il cui nome, al di la della balenata proposta del sindaco di Rio nell’Elba Catalina Schezzini, non è mai venuto veramente fuori. Le pretese di un iter speciale della Comunità del parco, fino alla “convocazione” di Pecoraro e Martini all’Elba, hanno forse infastidito il presidente della regione. Qualcuno legge in questo modo l’anomalia della procedura scelta per comunicare l’avvenuto accordo sul nome di Tozzi. Martini ha scritto al sindaco di Portoferraio, Roberto Peria, invitandolo ad informare anche gli altri sindaci elbani, mentre probabilmente avrebbe dovuto informare tutti i sindaci o Pietro Paolo D’Errico, il presidente della Comunità del Parco che è l’organo che riunisce comuni, province, comunità montana e regione e che è uno dei tre organismi ufficiali dell’area protetta. Il protagonismo derrichiano non è evidentemente piaciuto, così come non paiono essere stati graditi gli inviti ad usare percorsi diversi da quanto previsto dalla legge e Martini, che proprio sul rispetto del percorso previsto dalla legge 394/91 per la nomina del presidente del parco aveva aperto un durissimo contenzioso con Altero Matteoli, trascinatosi per quattro anni ed arrivando fino alle sentenze della Corte Costituzionale che bocciavano il commissariamento voluto dall’ex ministro dell’ambiente, ha evidentemente tenuto la barra dritta. Intanto giunge da Legambiente Arcipelago Toscano il primo positivo commento sulla nomina di Tozzi: «Finalmente è stato sciolto il nodo – dicono al Cigno verde – e il parco esce da un lunghissimo periodo di commissariamento che ne ha messo a serio rischio presenza ed operatività nelle isole dell’Arcipelago. Mario Tozzi è un ambientalista ed uno scienziato di grande prestigio che potrà dare un notevole contributo alla rinascita del parco ed all’istituzione dell’Area marina protetta». «Per far questo – dice Legambiente - occorre immediatamente mettere a regime e riformare una macchina amministrativa del parco che in alcuni settori appare inadeguata al compito; investire subito sulle isole minori, ad iniziare da Pianosa, Giannutri e Montecristo che hanno bisogno di un immediato intervento per porre termine ad abusi, privilegi e gestione impropria del territorio e del mare protetto; riaffermare il diritto/dovere del parco alla difesa dell’ambiente e alla programmazione e controllo di tutte le attività che si svolgono nell’area protetta, a cominciare dalle proposte che stanno circolando su Pianosa e che sembrano non tener conto dei poteri e delle prerogative del Pnat e della presenza di una Zona di protezione speciale; affrontare i problemi della gestione faunistica e della biodiversità, ad iniziare dal controllo delle popolazioni di ungulati; proseguire il cammino timidamente intrapreso per lo sviluppo di attività economiche sostenibili e che trovino nel parco un’occasione di crescita economica e culturale per le nostre isole. Se questo, come crediamo e speriamo, sarà il percorso che si vorrà seguire Legambiente è da subito a disposizione del nuovo presidente e del nuovo direttore per sostenere ogni azione volta a far recuperare al parco nazionale il ruolo di indirizzo e di governo delle politiche ambientali dell’Arcipelago toscano». www.greenreport.it
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