“Adesso la situazione si fa seria, non tanto per Berlusconi quanto per l’Italia. Infatti il Primo Ministro ha denunciato “il pericolo di giudici che attraverso le condanne decidono chi deve governare”. Questo non è il primo attacco ai giudici. Ma è il più grave” Chi l’avrà mai pronunciata una tale frase, Casarin? Bertinotti? Cofferati? Rosy Bindi? Nessuno di questi, l’affermazione la troviamo sulle colonne di un prestigioso giornale inglese “Economist”, come se in Italia lo avesse scritto il “Sole24ore”. Un giornale che peraltro non tiene conto dell’ultima bravata di Silvio Berlusconi, quella di farsi beffe dell’alto ammonimento del Capo dello Stato, del Presidente della Repubblica Italiana, del suo invito a moderare i toni e rispettare le sentenze. Che il Sig. Presidente del Consiglio si comporti da incosciente avventurista non è quindi parere solo nostro e neppure solo del centrosinistra italiano. Noi in più possiamo aggiungere di non pensare le esternazioni di questo “rozzo parvenu” della politica italiana soltanto come istituzionalmente, democraticamente pericolose, ma anche come sospettosamente e personalmente interessate, proprio perché i suoi destini processuali sono legati a quelli del potente amico riconosciuto corruttore di giudici (si faccia attenzione, di giudici) con sentenza di primo grado. Solo chi ha la coscienza sporca può affermare che in questo paese si vuole sovvertire l’ordine, anticipare la fine della legislatura, attraverso le sentenze della magistratura, forse il Cavaliere sta misurando i suoi avversari politici con il suo scarso metro etico. Qualcuno si domanderà che senso abbia scrivere queste cose sulle colonne di un giornale locale, addirittura dedicare all'evento la controcopertina di un’edizione che dovrebbe parlare dei fatti che accadono nel nostro cortile, e che, se va bene, registrerà 1300 lettori in due giorni. La risposta è semplice, quando c’è in atto un attacco alla certezza del diritto, alla democrazia, ai principi del nostro convivere tutto passa automaticamente in secondo piano, locali “baruffe chiozzotte” (o ghiozzotte) incluse. Ma queste cose le scriviamo anche perché siamo inguaribilmente ottimisti. Noi non facciamo come il Cavaliere che minaccia di liquidare le supposte “toghe rosse” (chiunque condanna un suo amico o lui è un comunista) e non ha avuto una minima parola di sdegno per quelle toghe lorde di merda e corruzione (secondo la sentenza di primo grado), non abbiamo una visione manichea del mondo, noi crediamo anche nella coscienza e nell’intelligenza di chi non la pensa come noi, di chi ha votato per il partito del Cavaliere e pure di chi lo rappresenta nelle istanze democratiche locali. Ci rifiutiamo di credere che persone intelligenti ed avvertite, con cui abbiamo avuto anche confronti durissimi, possano avallare questa politica di delegittimazione istituzionale a 360 gradi per la salvezza giudiziale del culo dell’Avvocato Previti. Per la salvezza di un imputato potente che ha speso per la sua difesa miliardi, che ha fatto muovere maggioranze parlamentari, a cui è stato dato modo di parlare in difesa delle sue ragioni più di ogni altro imputato della storia, e che, nonostante ciò, è stato (in primo grado) dichiarato colpevole di un reato grave ed infamante non da "toghe rosse" ma da un rispettabilissimo tribunale di questa Repubblica che ha peraltro in occasioni diverse assolto l'imputato Silvio Berlusconi. Quando fu pronunciato, quel “Resistere, resistere, resistere”, parve a molti (anche a sinistra) un po’ sopra le righe, ora ne sperimentiamo tutta la lungimiranza, e lo ripetiamo a tutti oggi da una tribuna molto meno alta, da questa cassetta nell’Hyde Park della rete. Lo ripetiamo a chi sta sinceramente dalla parte della tolleranza e della democrazia, a sinistra certo, ma anche ai nostri amici della destra, che non vogliamo convincere ad assumere la nostra visione del mondo, ma che scongiuriamo, nel nome della convivenza civile di distaccarsi, almeno su queste fondamentali questioni, da chi sta facendo rischiare al nostro paese una rovina istituzionale e democratica.
Carlo Azeglio Ciampi
silvio berlusconi
Cesare Previti