La foto del manifesto, sissignori, è stata scattata a Portoferraio, città che più padana non si può, nei pressi della medicea Porta a Terra, e quell'invito a recarsi alla manifestazione veneziana tenutasi ieri, ci ha portato un po' di buon umore in una giornata per altri personali versi non molto allegra. Il semaforo rosso ci ha infatti obbligato a sostare davanti a quel pezzo di carta e ad elucubrarci su, a chiederci ad esempio perchè la Moby non avesse fatto un viaggio speciale come per i ponzesi, una gita Elba-Venezia col più grosso dei suoi traghetti che forse sarebbe stato sufficiente a trasferire tutte le nutrite schiere dei legaioli insulari. Abbiamo avuto tempo di apprezzare la bellissima, modernissima grafica dell'opera evidentemente dovuta ad un artista della Val Camonica o della Lomellina a cui i postini portano i giornali con una cinquantina d'anni di ritardo, godendo del suo incomparabile stile "troglo-retrò". Abbiamo pensato poi di dare voce ai due personaggi immaginando che in luogo di partecipanti ad un raduno legaiolo fossero due persone normali, disgraziati che ignari dell'evento per una volta nella vita che vanno a Venezia hanno questa popo' di botta di culo di trovarla piena zeppa di borghezzi, di Maroni con la signora e molte altre coppie o paia di maroni. Lui che ha il ditino puntato verso il cielo sopra piazza San Marco infestata dai legaioli sembra che dica: "Deh .. ma l'hai visti quanti .. piccioni?" Lei che deve essere incazzata, si vede da come è aggobbita sotto lo zainetto, gli risponde "Eh .. speriamo che abbino la diarea .."
manifesto padania libera