Domenica a Porto Azzurro si è svolta la 18^ edizione dei Campionati Italiani riservati all’imbarcazione Gozzo Nazionale. Se si guardano i numeri, si assegnavano nove medaglie suddivise in tre categorie, ed i nostri ragazzi hanno messo in cassaforte due ori, un argento e due bronzi. Sette erano le medaglie possibili, ne sono state conquistate ben cinque, e potevano essere tranquillamente sei, ma ne parleremo in seguito. Comunque sia per i colori elbani è stato un trionfo. Cominciamo con la categoria juniores maschile, nella quale i giovani padroni di casa di Porto Azzurro campioni uscenti erano i favoriti d’obbligo. Ma quando si corre in casa si rischia di incappare in eccessi di nervosismo e voglia di strafare, deleteria in uno sport come il canottaggio. Non è questo il caso però, in gara non c’è mai stata storia, i giovani longonesi hanno dominato, sono stati semplicemente perfetti, freddi e autoritari, sia in batteria che in finale. Era questo un oro “annunciato”, ma nello sport vincere non è mai facile e scontato. Al secondo posto si è classificato l’equipaggio di Santa Margherita Ligure che a sorpresa conteneva il distacco a “sole” due imbarcazioni. Terzo classificato l’altro equipaggio locale della Padulella Portoferraio, autore di una furibonda rimonta nell’ultimo tratto di gara, nel quale Tavanti e compagni con le unghie e con i denti rimontavano circa due imbarcazioni di svantaggio all’equipaggio di Sestri Ponente e acciuffavano il bronzo sul filo di lana. Nella categoria femminile la nota forse più lieta: l’oro delle “topoline”di Marciana Marina. Sette erano le barche iscritte, ma al via c’era una barca “schiacciasassi”, ovvero sia l’equipaggio di Santa Margherita Ligure, che non perdeva in gare ufficiali dal 2001. In mare però la superiorità di Marciana Marina è stata disarmante, quasi sbalorditiva. Le topoline marinesi perdevano qualcosina in uscita dal giro di boa, ma nel “passo” si rifacevano con gli interessi, non ce n’era per nessuno, “andavano” di più, punto e basta, e da terra la cosa era parecchio evidente. Probabilmente, se la gara si fosse disputata in linea, il distacco (che all’arrivo è stato di meno di una imbarcazione), si sarebbe maggiormente dilatato. Formare un equipaggio dal niente, allenarlo in soli cinque mesi, montando a bordo ragazze grintose e con tanta voglia di sacrificarsi, perdere il Palio Elbano allo spareggio, poi presentarsi ai Campionati Italiani e menare le danze, mettendo la prua davanti a tutti (sia in batteria che in finale), ivi compreso l’armo ligure imbattuto da cinque anni: che lavoro hanno fatto Giampiero Uglietta e Graziano Miliani! Al terzo posto si è classificato l’equipaggio della Guardiola, un po’ a corto di allenamento a dire il vero (a detta delle stesse ragazze), autore comunque di una signora gara culminata con una medaglia di bronzo molto più che onorevole. Fino a qui il cammino ha proceduto oltre ogni aspettativa: quattro barche elbane al via, quattro medaglie, due ori e due bronzi, un bottino da cannibali. Nella categoria seniores maschile le batterie eliminatorie sancivano l’eliminazione di tre nostre imbarcazioni: G. Barbera, Marciana Marina e Lega Navale Portoferraio, che uscivano a testa alta dalla manifestazione dopo aver lottato e dato tutto. Le altre superavano agevolmente il turno, con la sorpresa in positivo dell’equipaggio di Rio Marina 2 che vinceva la propria gara. La Guardiola però incappava in un clamoroso scivolone: “pelava” la prima boa e, dovendo obbligatoriamente ripetere la virata, era costretta ad una rimonta in fotocopia a quella dello scorso anno del G. Barbera a Rapallo. Per la cronaca, ed è un fatto curioso, Gianni Giulianetti era presente anche in quella barca… Quello che ha impressionato in questa rimonta non è stata però la superiorità dimostrata, bensì la calma e la tranquillità con cui Galullo e soci hanno gestito la non facile situazione. Tutto è bene quel che finisce bene comunque. Si passa alla disputa delle tre semifinali, Guardiola e Rio Marina 1 dominano senza tanti discorsi e vincono in scioltezza le rispettive gare, Rio Marina 2 esce di scena onorevolmente e senza rimpianti. Rimpianti che invece hanno Porto Azzurro e Padulella, giunte terza ma eliminate nelle rispettive semifinali per un distacco ridottissimo, meno di una imbarcazione appunto. Il sorteggio non è stato benevolo e l’urna ha riservato alla compagine portoferraiese la classica “semifinale di ferro”, basti pensare che i campioni in carica da due stagioni consecutive di Sestri Ponente si classificheranno quarti, dietro la Padulella appunto. La gara di finale è attesa più che mai, le barche partono appaiate, alla prima virata Santa Margherita Ligure è in leggero vantaggio su Guardiola e Rio Marina, San Michele di Pagana, U’ Burgu Noli e Murcarolo, ma il gruppo non è sgranato, anzi è molto compatto. Alla seconda virata le posizioni ed i distacchi rimangono pressoché invariati, primo Santa Margherita Ligure, secondo con un ritardo di mezza barca La Guardiola, terzo Rio Marina, leggermente più staccati gli altri. Ma qui accade il “fattaccio”: Rio Marina sbuccia la boa, esattamente come aveva fatto la Guardiola in mattinata, ed è costretta dal Giudice Arbitro a ripetere la virata. Ma questa è la gara di finale, ed in finale non si fanno prigionieri, i ragazzi di Franco Caffieri con un enorme rammarico da parte di tutti gli sportivi ripetono la manovra di virata e sono tagliati fuori dai giochi. Peccato davvero. Ma la gara continua, la Guardiola è sempre lì, seconda, con un distacco che oscilla tra mezza/una imbarcazione di svantaggio. La vittoria non è un miraggio, è possibile fare cappotto, conquistare cioè tre ori. Ma Santa Margherita Ligure è un osso duro, a niente vale il bellissimo ed intenso serrate finale sferrato dagli elbani, i liguri replicano colpo su colpo e vincono con pieno merito, rifilando un distacco di circa mezza imbarcazione alla compagine procchiese. Sul gradino più basso del podio andrà San Michele di Pagana, quarto U’ Burgu Noli, quinto Murcarolo, Rio Marina mestamente chiuderà sesto, i ragazzi piaggesi avrebbero meritato di giocarsi le proprie carte fino in fondo, ma le gare sono gare, anche nei risvolti più crudeli. Ed ora veniamo all’aspetto organizzativo. La manifestazione ha fatto centro, ha funzionato tutto alla perfezione, tutte le società venute in trasferta all’Elba si sono complimentate con l’organizzazione e l’ospitalità; è andato tutto liscio come l’olio, nonostante di imprevisti ce ne siano stati a dismisura (mareggiata del giovedì e pioggia battente per tutta la giornata di domenica in primis). Lo staff coordinato dal duo Elio Lambruschi/Brunella Brighetti ha lavorato a meraviglia, ma non è composto da macchinette che rispondono a comando. Perché parole come staff, organizzazione, suonano come un qualcosa di astratto. A Porto Azzurro di cose astratte non se ne sono fatte, ma fatti concreti sì, e tanti. Ed i fatti concreti sono il frutto del lavoro di tante persone. E le persone, uniche nel loro genere, hanno nomi e cognomi: Paolo Gamba, Giovannino Galletti e Vincenzo Zecchini su tutti. E poi ancora: tutti i genitori dell’equipaggio juiniores, i membri dell’equipaggio senior, le ragazze dell’ahimé dismesso equipaggio femminile, e tanti volontari ancora, diciamo il paese tutto che si fa prima. Tutto viene fatto in un clima di festa, di gioia e di goliardia, sempre col sorriso sulla bocca, pazienza poi se si fatica un po’, se ci si fruga anche in tasca, ne vale la pena. Tutti aiutano tutti, nessuno mette i bastoni tra le ruote a nessuno, la laboriosità di questo gruppo di persone assomiglia per moltissimi versi a quella delle api. Lambruschi è l’ape regina e va bene, ma da solo miele ne produrrebbe ben poco… In questo contesto il fatto che la loro barca vinca poi in mare non è un caso, ma solo un dettaglio di non poco conto. Chiusa questa doverosa parentesi organizzativa, torniamo all’aspetto sportivo, questi sono i nomi di tutti i valorosi atleti elbani andati a medaglia: Marciana Marina seniores femminile: allenatore Giampiero Uglietta, Tim. Braschi Jessica, Murzi Claudia, Veronica Cardella, De Filippo Pesante Alice, Anselmi Enrica. Guardiola seniores femminile: allenatore Oreste Colombo, tim. Davide Marchi, Sofi Matacera, Paola Pieruzzini, Sandra Berlincioni, Francesca Tribocco. Porto Azzurro Juniores maschile: allenatore Elio Lambruschi, Tim. Marco Anguillesi, Simone Carminelli, Lorenzo Lazzarini, Valentino Monni, Andrea Miliani. Padulella Juniores maschile: allenatore Maurizio Lambardi, tim. Sara Francesconi, Alessandro Tavanti, Roberto Lambardi, Andrea Diversi, Nicola Zamboni. Guardiola seniores maschile: allenatore Oreste Colombo, tim. Eva Galullo, Riccardo Galulllo, Gianni Giulianetti, Andrea Giulianetti, Maurizio Lupi. In chiusura una curiosa nota di colore: domenica pomeriggio era in programma il tanto atteso e “sentito” derby di calcio tra le squadre locali di Porto Azzurro e Capoliveri. L’incontro, programmato dalla FIGC alle ore 16:00, è stato posticipato, su richiesta delle società, alle ore 21:00. Sì, avete capito bene, Golia pallone si è piegato a Davide remo. Il fatto però è che domenica ad assistere alle gare dei gozzi c’erano più di 2000 persone, a prescindere dalla giornata uggiosa. Altro che Davide remo, il canottaggio all’Elba ha le spalle parecchio larghe, ha un seguito di pubblico enorme, un miraggio per il calcio e gli altri sport. E non perché per vedere le gare di barche non si paga il biglietto. Andate a chiedere a ciascuno di quelle duemila persone che si sono inzuppate d’acqua tutto il giorno che cosa ci stavano a fare li? Chi glielo faceva fare? Non vi risponderanno nemmeno, alzeranno la testa, vi guarderanno dritti negli occhi, gonfieranno il petto e tireranno di lungo. C’è anche un però: le sette società elbane, chi più chi meno, navigano nel mare perennemente tempestoso della miseria, tutte fanno i salti mortali per arrivare a fine stagione con perdite accettabili (in pari è impossibile, in attivo è un sogno). Hai visto mai che qualche sponsor con l’occhio lungo…..
palio remiero rio marina 4 luglio 04