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Controcopertina: Cosimo de' Medici nel mirino dell'opposizione

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 02 maggio 2003

I Sottoscritti Consiglieri Comunali del Comune di Portoferraio ritengono indispensabile che l’Amministrazione Comunale riferisca in Consiglio circa la situazione economica e gestionale della Società “Cosimo de’ Medici”. Non possiamo non tener conto che dal momento della sua costituzione il Consiglio Comunale non ha infatti mai ricevuto alcuna notizia in proposito. Si tratta di una carenza particolarmente grave anche se solo si considerasse il fatto che la predetta società è costituita per il 99% da capitale del Comune di Portoferraio e che gestisce strutture pubbliche di vitale importanza quali il porto turistico nella Darsena Medicea, il Teatro dei Vigilanti, la Piscina Comunale, gli impianti sportivi, il Centro De Laugier, il Museo della Linguella, etc. A questo si aggiungono le difficoltà che i Consiglieri Comunali hanno avuto ad accedere agli atti della Cosimo De’ Medici grazie all’infausto comportamento del Consiglio di Amministrazione, oltretutto contrastante con lo Statuto del Comune di Portoferraio e con il Testo Unico degli Enti Locali che prevedono la piena facoltà di accesso per i Consiglieri agli atti delle società partecipate. In teoria una società come quella in discorso, che può agire senza i formalismi talvolta eccessivi della burocrazia comunale e che gode delle cospicue entrate derivanti dalla gestione del porto turistico, dovrebbe, adeguandosi ai principi di economicità ed efficienza di gestione, essere in grado di produrre addirittura risultati di bilancio positivi o, perlomeno, di chiudere gli esercizi economici in pareggio. Risulta invece che la situazione economica e finanziaria della Cosimo De’ Medici sia a dir poco disastrosa come testimoniato dal frequente trasferimento di risorse dalle casse comunali alla società allo scopo di ripianare i buchi di bilancio. Questo pare essere il motivo alla base della delibera n.186 del 16/12/2002 con la quale la Giunta Comunale prendeva atto che il grosso deficit degli esercizi 2000-2001 aveva comportato perdite tali da dover procedere alla copertura con riduzione del capitale sociale ed al successivo reintegro. In tali situazioni, stante il fatto che la società si trova in evidente condizione di insolvenza, la legge impone agli amministratori di provvedere “senza indugio” alla convocazione dell’assemblea straordinaria dei soci per deliberare i provvedimenti del caso, anche a garanzia dei terzi creditori. Ci chiediamo come sia possibile che alla fine dell’anno 2002 gli amministratori non avessero ancora provveduto, considerato che il bilancio dell’anno 2001 viene chiuso nei primi mesi dell’anno successivo (ovvero del 2002). Ancora ad oggi il Consiglio Comunale non ha esaminato alcun provvedimento di variazione del capitale sociale. Con successiva delibere n.48 e n.63 del 2003, inoltre, sono stati trasferiti alla “Cosimo” ulteriori 55.000 euro sotto forma di “anticipazione in conto soci” senza esporre alcuna motivazione né causale nel dispositivo degli atti. Altrettanta preoccupazione desta la frequente richiesta al Consiglio Comunale di ratificare debiti fuori bilancio per prestazioni svolte dalla società in favore del Comune. A nostro parere si configurano già in tal modo gravissime irregolarità nel comportamento degli attuali amministratori. Conseguenza logica è che la Giunta Comunale sta omettendo del tutto di svolgere il suo ruolo di controllo. Dalla situazione contabile presentata nell’ultima Commissione Bilancio emerge che anche l’anno 2002 si chiuderà con un passivo superiore ai 100.000 euro. Se una simile situazione fosse analizzata dal punto di vista di un’azienda di tipo privatistico è evidente che i provvedimenti che i soci dovrebbero adottare sarebbero sicuramente drastici e le responsabilità degli amministratori di una gravità inaudita. degli interessi dei creditori e dei dipendenti dovrebbe essere il fondamento di ogni iniziativa. Stante, invece, l’assoluta inerzia dell’Amministrazione Comunale sorge il sospetto che la società sia considerata una sorta di “zona franca” fuori da ogni controllo istituzionale, dove il denaro pubblico del contribuente viene speso in maniera a volte discutibile e senza alcun vincolo, invece che con le modalità chiare e trasparenti inevitabili per ogni bilancio pubblico. Questa fragilità aziendale rischia, oltretutto, di travolgere il posto di lavoro dei dipendenti, che già nei mesi scorsi ci risulta abbiano subito notevoli ritardi nel pagamento degli stipendi. Un altro aspetto da tener presente è che la Cosimo De’ Medici in alcuni settori agisce sul mercato in concorrenza con imprese private. E’ evidente che se il suo bilancio può contare sul ripiano delle perdite da parte del Comune si assiste ad una forma di concorrenza sleale rispetto alle altre imprese che devono invece ricorrere la finanziamento tramite gli ordinari canali bancari. Considerato che in quattro mesi il Comune per ben tre volte ha dovuto erogare ingenti somme alla Cosimo De’ Medici ci sorge anche il sospetto che la stessa non possa ulteriormente ricorrere al credito bancario. E’ inevitabile che il Consiglio Comunale venga informato dell’ammontare dei debiti, considerando anche il fatto che il socio di minoranza è la Banca dell’Elba il cui rappresentante nel Consiglio di Amministrazione ci risulta essere stato particolarmente attivo e presente nelle scelte gestionali. Molte altre saranno le considerazioni che il Consiglio Comunale dovrà svolgere sull’argomento e pertanto riteniamo opportuno che questo venga informato in dettaglio della situazione alla presenza del Presidente e degli Amministratori della Cosimo De’ Medici. Chiediamo, quindi, che la presente mozione venga iscritta all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio Comunale.


pf panorama centro storico 3

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darsena pf panorama 3

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