Gli studenti elbani delle scuole superiori non costituiscono "un caso a parte" rispetto ai colleghi livornesi per quanto riguarda la dispersione scolastica. La percentuale è la stessa per tutti: 3,5 studenti su 100, dopo alcuni mesi di frequenza, abbandonano la scuola . Dove invece gli studenti isolani si fanno sorprendere primi è nella classifica degli insuccessi scolastici. La media provinciale, in cui vengono considerati i bocciati ed i promossi con debito formativo, è del 50%. Gli elbani volano al 58%, a pesare sono soprattutto coloro che accumulano i debiti nelle varie materie più che le bocciature vere e proprie. Si boccia di più agli istituti tecnici (16,5%) ed ai professionali (27%) rispetto ai licei (5,6%). La situazione elbana – come ha dichiarato l’assessore provinciale Monica Giuntini alla conferenza zonale per l'istruzione, presieduta dall'assessore Daniele Palmieri, alla quale hanno partecipato amministratori, operatori scolastici e agenzie formative - presenta luci ed ombre". In questo senso il fatto che non ci sia un esorbitante “caso Elba”, è la vera sorpresa della mattina. Se infatti consideriamo le numerose difficoltà che devono affrontare gli studenti e le oggettive carenze delle scuole elbane rispetto a quelle del continente, i dati possono essere letti anche in positivo. Nonostante tutto i ragazzi elbani studiano e si diplomano. Nonostante gli orari degli autobus che inducono ad alzatacce e a rientri pomeridiani, dopo aver mangiato su uno scalino un pezzo di schiacciata comprato al reparto gastronomia della Coop, perché non esiste il servizio mensa per le superiori. Uno studente elbano mediamente si sveglia alle 6 la mattina e se ha attività pomeridiane rientra a casa alle 17. Poi deve iniziare a fare i compiti per il giorno dopo. I ragazzi si diplomano nonostante il 40% degli insegnanti risulti precario-pendolare, con due ore di viaggio alle spalle prima di entrare in classe e con altrettante ore di odissea all’uscita. Corse di navi soppresse, maltempo, scioperi. Il sistema immunitario dei pendolari è messo a dura prova, perciò è comprensibile che si ammalino più degli altri. I ragazzi si diplomano nonostante gli edifici scolastici non siano esattamente accoglienti, e la popolazione scolastica elbana risulti quella più in crescita della provincia (12% in più ripetto al 2002/03) Il liceo è smembrato in tre zone diverse della città, il prefabbricato dell’Itcg Cerboni è un dente cariato addossato alla nuova costruzione. Altre cause di abbandono o di insuccesso indicate dall’osservatorio provinciale sono la non sufficiente integrazione di studenti extracomunitari , la mancanza di adeguata assistenza per i diversamente abili, vari disagi familiari. La Provincia stanzierà 200.000 euro per migliorare la formazione degli insegnanti, e per una maggiore efficacia dell’orientamento scolastico. Saranno rivisti e corretti, ma soprattutto coordinati gli orari degli autobus in modo da coprire in modo più uniforme le diverse fasce orarie del rientro pomeridiano a casa. Fiore all’occhiello della Provincia e del comune di Portoferraio rimane il progetto del polo scolastico all’interno delle ex caserma della guardia di finanza, dove poter realizzare strutture per accogliere i pendolari ed i ragazzi nelle ore vuote, in attesa della ripresa delle lezioni. Una certa preoccupazione desta infatti la presenza di molti ragazzini soprattutto al primo anno delle superiori, spesso provenienti dai piccoli comuni dell’isola, che si trovano per la prima volta soli a Portoferraio, senza saper dove mangiare, senza nessuna struttura di accoglienza che possa fornire loro anche minime informazioni sui vari servizi. “Non che girellando per Portoferraio si diventi malviventi – ha sdrammatizzato il viceprefetto – ma è giusto che questi ragazzi siano maggiormente tutelati”.
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