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Mulino a Vento: Quei lavori sono regolari?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 08 novembre 2002

In località Mulino a Vento, sopra la strada di San Martino, al confine tra i Comuni di Portoferraio e Capoliveri ed in pieno Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, sono in corso lavori edilizi sulla struttura che da il nome alla località e che sorge sul crinale di una zona di grande valore paesaggistico e naturalistico. Il cartello dei lavori spiega molto poco: “COMUNI DI CAPOLIVERI E PORTOFERRAIO – LAVORI IN ECONOMIA – LAVORI DI ORDINARIA MANUTENZIONE – AGRICOLA IMMOBILIARE ISOLA D’ELBA”. Non sembrano esistere i dati della concessione edilizia e comunque i lavori in atto non sembrano limitarsi all’ordinaria manutenzione (vedi foto allegate) ma intervengono pesantemente sull’intera struttura del Mulino a Vento, la cui parte più antica, la torre rotonda a cui è stata ancorata una successiva superfetazione ottocentesca, ha sicuramente un valore storico-culturale da salvaguardare. Secondo alcune verosimili ipotesi la stessa costruzione funzionava da semaforo ottico in quanto dai suoi spalti si poteva battere otticamente sia la sommità di Forte San Giacomo a Poro Azzurro, sia la rada di Portoferraio. Ma se i lavori in atto non si limitano all’ordinaria manutenzione avrebbero bisogno anche del nulla-osta dell’Ente Parco. Chiediamo alle autorità competenti: quando e da chi è stata rilasciata l’autorizzazione e quali misure di salvaguardia per questo bene storico-culturale sono state richieste; se l’autorizzazione rilasciata dai Comuni di Portoferraio e Capoliveri corrisponde a quanto si sta realizzando; se il Parco Nazionale è stato informato del tipo di lavori in corso e se ha rilasciato l’eventuale nulla-osta. Legambiente Circolo dell’Arcipelago Toscano Vogliamo aggiungere alcune considerazioni alla preoccupata denuncia degli amici di Legambiente. Dieci anni fa scrivemmo che quell’immobile andava salvato dalla rovina a cui lo conduceva la proprietà, sei anni fa sottoponevamo al Parco l’opportunità di acquisire quel bene, restaurarlo e farne oggetto di pubblica fruizione. Invece, dopo decenni di latitanza la proprietà torna a gestire l’area, verosimilmente porrà dei cancelli e dopo il restauro non sarà èppossibile non solo accedere a quel pezzo di storia che è la vecchia costruzione, ma neanche al piazzale antistante. Immaginiamo infatti che chi spenderà la valanga di soldi necessaria a riattare e dotare di servizi il “Molino a Vento” vorrà l’esclusiva della località. Gli ambientalisti dubitano sulla regolarità dell’operazione, ma, quando anche si stesse agendo nel rispetto della Legge, noi andiamo oltre e ci chiediamo se è da considerarsi morale interdire ai cittadini dell’Elba ed hai loro ospiti l’emozione di affacciarsi al Poggio del Molino a Vento, su un panorama che mozza il fiato come pochi altri, probabilmente, su questo mondo. Osservando la vicenda di uno spazio privato, abbandonato a se stesso, conquistato dalla frequentazione della gente, e poi tornato a far gola ai privati e quindi recintato e chiuso, ci torna in mente l’altra storia di ordinaria follia che è la vicenda delle aree presso la Villa Romana delle Grotte, per la sorte della quale non cesseremo mai di esprimere tutta la nostra indignazione. Grotte, Cala dei Frati, Molino a Vento: tre capitoli di una storia anche amministrativa di cui dovrebbero vergognarsi in parecchi, di parecchie “parrocchie” diverse.


San Martino lavori in corso mulini

San Martino lavori in corso mulini

San Martino lavori in corso mulini

San Martino lavori in corso mulini