Di elbareport tutto si potrà dire ma non che abbia risparmiato critiche alla giunta guidata da Roberto Peria, nonostante che la larga parte della sua redazione sia dichiaratamente schierata a sinistra, e ciò non per un astratto concetto di ricerca dell'imparzialità, ma perché chi fa questo giornale è libero di scrivere qualsiasi cosa ritenga giusto scrivere, nel rispetto della legge. Non abbiamo fatto mistero di non condividere criteri e nomine sulla partita delle partecipate, ne abbiamo anche abbastanza frequentemente criticato la gestione, e sull'ultima questione di rilievo sollevata dall'opposizione, cioè sulla nomina del consulente comunale per le partecipate, abbiamo dato il massimo risalto (aprendoci un numero) alla interpellanza di Simone Meloni, così come oggi abbiamo ospitato la replica del sindaco portoferraiese sulla vicenda senza aggiungere un rigo di commento. Neppure qui entreremo nel merito della interpellanza, ma su un'aspetto di questo episodio, sulla legittimazione (morale) di tutto il centrodestra di sollevare una simile critica, abbiamo da dire qualcosa. Meloni può certo farlo, con il suo essere vergine rispetto alla gestione del potere, quello che ci domandiamo è con che muso appoggino la sua iniziativa coloro che votarono giulivi o comunque supportarono festanti le ci pare assai più gravose nomine per le casse comunali dei consulenti Gaudenz e Maltinti che tanto lustro poi dettero nella passata legislatura, con la loro infaticabile opera, all'amministrazione comunale portoferraiese, per non citare altre discutibilissime prebende elargite oltre lo stipendio a fedeli servitori della transitata giunta etc., etc., etc. Un po' di senso del pudore non guasterebbe.
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