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Il vino elbano che (presto) verrà: alle soglie dell'eccellenza

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 17 settembre 2006

Con molte aziende elbane impegnate nella vendemmia facciamo una sorta di "punto previsionale" sulla stagione vitivinicola 2006 nella maggiore delle isole dell'Arcipelago interpellando un esperto del settore: Ugo Lucchini agronomo ed enologo della "Acquabona", una delle imprese che a partire dagli anni 60/70 intervennero sulle produzioni vinicole isolane, allora molto parcellizzate e legate a processi tradizionali che davano vini genuini, sì, ma eccezion fatta per i passiti, raramente di qualità, ed ancor più raramente di costante qualità. Le nuove tecniche di coltivazione e vinificazione introdotte progressivamente dai Sapere, dai Foresi, dai Rocchi ed altri imprenditori, piano piano fecero crescere gli standard medi del vino isolano, fino a vincere il luogo comune secondo il quale gli elbani sapevano far crescere una buona uva ma difettavano molto nel saperla trasformare. Poi il mercato si aprì ed altri soggetti si riconvertirono (o si aprirono) a produzioni appetibili ed appetite, e il vino dell'Elba cessò di essere "soltanto" il contenuto di bottiglie-souvenir all'interno elle quali si potevano anche trovare degli imbevibili "cancheroni" o orride misture dolciastre ribattezzate (purtroppo a norma di legge) "vini liquorosi". Ma questa è in buona parte una storia in buona parte superata, i consumatori sono sempre più educati e smaliziati, ed ormai tendono a buttare fuori mercato chi non sa lavorare. E di tanto lavoro c'è stato bisogno anche nel 2006. "La produzione di uve quest'anno - dice Lucchini - è stata abbondante perfino eccessiva per la ricerca di un prodotto di qualità, ha pagato, per chi l'ha applicata, la buona pratica della riduzione delle rese in uva (il diradamento dei grappoli lasciandone una parte parte a terra a nutrire la vite)" E' stato l'andamento climatico della stagione a favorire questa disponibilità di uve, anche se si era temuto dopo la violenta grandinata agostana. "Gli effetti negativi della grandine sono stati nulli o piuttosto contenuti - precisa l'enologo - o meglio ancora molto circoscritti geograficamente - veri e seri danni alla produzione si sono verificati solo in alcune aree della piana campese dove il fenomeno è stato particolarmente intenso" Tutto ciò premesso chiediamo all'esperto una previsione "sul vino elbano che verrà" e la risposta è decisa: "In una scala della qualità da 1 a 5 saremo saldamente a 4 sia per quanto riguarda i secchi che i passiti, prevediamo inoltre un aumento del 5% della produzione senza, ripeto, detrimento della qualità rispetto al 2005" Il problema che poniamo è se si riuscirà a collocare commercialmente questo surplus produzione partendo dal domandare come è andata la campagna di vendita del prodotto 2005. La risposta di Ugo Lucchini è piuttosto chiara: "La nostra azienda, come molte altre, risente in maniera diretta dell'andamento della stagione turistica e del lavoro delle attività ricettiva, con la crescita delle presenze all'Elba nel 2006 è stato agevole vendere la produzione vinicola 2005, se si confermerà, come sembra, la tendenza all'aumento dei flussi delle persone, non ci saranno problemi neanche nel 2007, e la qualità probabilmente ancora migliore del prodotto darà una mano".


vigna acquabona

vigna acquabona

vigna vallebuia

vigna vallebuia

vendemmia vallebuia 1

vendemmia vallebuia 1

vendemmia vallebuia 2

vendemmia vallebuia 2

Vigna  a San Giovanni

Vigna a San Giovanni