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Usi Civici: le prospettive di una nuova legge regionale

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 16 settembre 2006

Roselle, Grosseto, 15 settembre 2006 – Si e’ tenuto questa mattina presso l’azienda Florovivaistica “Il Terzo”, il convegno “Comuni, Comunita’ e usi civici per lo sviluppo dei territori rurali” organizzato da Anci Toscana con la collaborazione della Regione Toscana e del Dipartimento Sviluppo Economico del Comune di Grosseto. Un momento di incontro tra Comuni, Province, Regione Toscana, ASBUC e Usi Civici, Forestali e associazioni di categoria per discutere insieme le prospettive di una nuova legge regionale su questi diritti d’uso collettivi. Emilio Bonifazi, Sindaco di Grosseto, ha aperto i lavori sottolineando l’importanza di questo appuntamento per l’apertura di un dibattito a livello regionale che veda la nascita di una normativa uniforme. Ha moderato gli interventi della mattina Ivan Mencacci, Sindaco di Lari e Responsabile Agricoltura Anci Toscana: “Il sistema dei comuni toscani rivendica un forte ruolo nella programmazione regionale per lo sviluppo delle località rurali: oltre ad industria, beni culturali e turismo, la Toscana non deve sottovalutare il peso dell’agricoltura - che riveste funzioni multiple ed essenziali - nell’equilibrio economico dei nostri territori. Proprio per favorire un’alleanza sempre piu’ stretta tra mondo agricolo, istituzioni locali e Regione e’ stato pensato questo momento di approfondimento: per concertare le politiche e salvaguardare e qualificare l’ambiente”. Anche l’Assessore Regionale alle Politiche Agricole, Susanna Cenni, ha sottolineato l’importanza di un effettivo dialogo con gli enti locali per arrivare a una normativa che tracci un quadro chiaro in materia che riesca a sposare le esigenze di conservazione e sviluppo insieme. Tante, secondo la Cenni, le sfide della nuova legge regionale: “Attualizzare la materia nel rispetto della destinazione nativa dei beni; assicurare la personalità giuridica a enti che gestiscano con rispetto e trasparenza gli interessi dei cittadini; trasferire alcune competenze alle amministrazioni provinciali, enti piu’ vicini ai territori interessati, ma meno coinvolti in possibili contenziosi; elaborare una normativa snella e chiara in materia di contributi e competenze tra ASBUC e Comuni; affrontare la questione delle forme di commissariamento”. Francesco Mineccia, docente di Storia presso l’Università di Lecce, ha proposto una ricostruzione storica degli usi civici nelle terre toscane che ha evidenziato quanto la complessità dei questi “diritti collettivi” abbia radici profonde nella gestione comunitaria dei nostri territori rurali gia’ dal Medio Evo, ben prima della legge in materia del 1927. Mentre nel suo intervento, “Il territorio come bene comune” Alberto Magnaghi, docente di Urbanistica presso l’Università di Firenze, ha invitato a non dimenticare il valore patrimoniale in senso lato del territorio e valorizzare gli usi civici come “laboratori sperimentali per forme collettive di ripopolamento rurale”. Il punto di vista delle ASBUC (Amministrazioni Separate Beni di Uso Civico) e’ stato presentato da Paolo Migliorini, Presidente dell’ASBUC di Montorsaio, che ha sollevato di fronte all’assemblea, problematiche concrete: dalla necessità di chiarezza sulla natura giuridica delle ASBUC, all’evoluzione del diritto civico, dalla gestione dei terreni marginali in prossimità dei centri abitati, agli strumenti per mantenere la propria autonomia. Infine Mario Agnoli, ex segretario comunale generale, ha chiuso i lavori della mattina con una riflessione sui beni di uso civico nelle varie realtà giuridiche. Nel pomeriggio si e’ tenuta una tavola rotonda coordinata da Rossano Pazzagli, Università del Molise, consulente di Anci Toscana, a cui hanno partecipato Giuseppe Monaci, Assessore all’Agricoltura e all’Ambiente del Comune di Grosseto, Ivan Mencacci, Responsabile Agricoltura Anci Toscana, Ugo Petronio, Università La Sapienza, Fabio Fabbri, Dirigente Provincia di Grosseto, Giuseppe Rava, ASBUC Barga. L’assessore Monaci ha ribadito l’importanza di un confronto tra comuni e regione per la costruzione di una normativa chiara e capace di risolvere le problematiche legate alla gestione degli usi civici: “Non possiamo rischiare di negare la storia che ha permesso l’affermazione di questi istituti nei secoli, relegandoli al passato solo perche’ apparentemente non hanno piu’ un senso nella società moderna.”


Marciana veduta

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