Le dichiarazioni del Sindaco Giovanni Martini sulla Bandiera Blu della Fee che non può essere concessa al Comune di Marciana Marina perché privo - unico in tutta l’Elba – di un impianto di depurazione dei liquami, sono tardive ma benvenute. Sulla sostanza politica delle accuse che il Sindaco lancia e sulle responsabilità che accolla sul perché questa importante infrastruttura non è stata costruita saranno altri, se vogliono a rispondere, a noi interessa un altro aspetto del ragionamento di Martini. per anni ha reagito alle nostre segnalazioni di chiusure di balneazione, sversamenti di liquami in mare dai troppo-pieni fognari del lungomare, rotture della condotta di scarico sottomarino come se stessimo imbastendo una campagna denigratoria nei confronti di quel paese, ora scopre che senza depuratore non può avere la Bandiera Blu, un riconoscimento molto più semplice da avere di quello delle 5 vele di Legambiente, il cui conferimento si basa sull’incrocio di oltre 100 parametri ambientali, turistici e di sevizi, tra i quali la presenza o l’assenza di depuratori - e di sversamenti a mare e divieti di balneazione anche se celati - è uno di quelli che, rispetto ai primi anni della nascita della Guida Blu, ha assunto maggiore rilevanza, visto che la gran parte dei comuni costieri sono dotati di impianti che trattano almeno una parte degli scarichi fognari, come del resto succede praticamente in tutta la costa toscana ad esclusione di Marciana Marina. Cercare di spiegare queste cose al Sindaco di Marciana Marina è sempre stato un problema, ha sempre reagito come se ci fosse un complotto ordito per fargli fare cattiva figura e che avessimo voluto premiare la giunta De Fusco e punire la sua amministrazione. Oggi, in difficoltà per la Bandiera Blu che non ha del resto mai chiesto in 10 anni – basti ricordare che fu concessa negli anni passati anche a Potoferraio che il depuratore non lo aveva – e per una certificazione Emas che presenta qualche problema, dice candidamente che il depuratore è una cosa essenziale per ottenere riconoscimenti ambientali per il territorio marinese e che la colpa se non è stato fatto è di chi non ha ritenuto meglio non procedere alla realizzazione di un dissalatore ancora da progettare, costosissimo, energivoro, pericoloso per la falda idrica e abbastanza inutile, almeno se Asa farà i lavori promessi. Le sue dichiarazioni non le prendiamo come scuse, ma ci accontentiamo lo stesso.
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