"Ritengo che non siano condivisibili le analisi, i paragoni e soprattutto il metodo usato da Asor Rosa. Trovo la denuncia del professore un passo sbagliato, eccessivo, fuorviante nei suoi esempi paradossali ma soprattutto colgo nella chiamata a soccorso di ministri e istituzioni una totale sfiducia nel nostri confronti". Con queste parole il sindaco di Pienza, Marco del Ciondolo interviene sulla polemica che in questi giorni, ha tenuto banco sulle pagine dei quotidiani nazionali e locali a seguito di un articolo di Asor Rosa, pubblicato dal quotidiano Repubblica, sulla presunta cementificazione della frazione di Monticchiello. "Monticchiello - afferma il sindaco - è un luogo straordinario, animato negli ultimi quarant'anni da una comunità quotidianamente in lotta per la difesa delle sue radici storiche e culturali come dimostra anche il Teatro Povero, una manifestazione nata per diffondere la nostra storia ma anche per rivendicarne il suo diritto ad esistere. Ecco perchè trovo che parlare di ecomostro non solo sia esagerato ma anche offensivo nei confronti di una comunità che, da sempre, è attaccata alla sua terra, al suo paesaggio". "L'insediamento abitativo definito impropriamente "ecomostro" - ha continuato il sindaco di Pienza - si colloca su di un'area complessiva di circa due ettari di terreno. Le abitazioni, si inseriscono in maniera coerente e gradevole nel paesaggio circostante e rispettano due criteri imposti dalla Commissione edilizia e da quella per il Paesaggio del Comune di Pienza: l'utilizzo di materiali locali, come pietra e mattoni e l'altezza massima di 6 metri in gronda. Vorrei inoltre sottolineare che l'insediamento è appena visibile dall'affaccio della Porta di Monticchiello e sufficientemente distaccato dal profilo del castello. In futuro la crescita del verde migliorerà ulteriormente la situazione. La lottizzazione "incriminata", risale al 1996, un anno prima dell'istituzione del Parco Naturale Artistico e Culturale della Val d'Orcia e otto anni prima dell'inserimento della Val d'Orcia nei siti Unesco. La lottizzazione fu fortemente e con insistenza voluta dalla comunità di Monticchiello e dall'amministrazione comunale di Pienza per dare una risposta all'emorragia di giovani, che mettendo su famiglia non riuscivano e non riescono nemmeno oggi a permettersi una sistemazione nel centro storico. La lottizzazione fu concepita del tipo privato perché, nel Piano Regolatore appena aggiornato, i parametri di edilizia residenziale pubblica erano stati completamente assorbiti dal capoluogo". "L'Amministrazione da me presieduta - ha affermato Marco del Ciondolo - si è trovata a gestire una situazione, che tecnicamente si chiama un trascinamento di piano, senza gli strumenti adeguati, sia sul piano normativo sia convenzionale, adatti a difendersi da un'operazione immobiliare che stravolge l'idea originaria di partenza ma non certo quella architettonica ed urbanistica, approvata nel 1996. Per questo negli ultimi anni abbiamo lavorato per costruire, attraverso il nuovo Piano Strutturale, le condizioni giuste perché situazioni simili non potessero ripetersi. Gli statuti e le norme tecniche di attuazione garantiscono una difesa più attenta del territorio che pure deve sempre essere visto in forma dinamica, coscienti che qualsiasi idea di imbalsamazione sarebbe velleitaria oltre che perdente". "Vorrei fare un invito - ha detto il sindaco di Pienza - a tutti coloro che in questi giorni hanno criticato il nostro Comune, urlando allo scandalo e al pericolo di cementificazione. Vi chiedo di venire a visitare Pienza e la Val d'Orcia, di ammirare gli splendidi borghi, le strade bianche e i paesaggi indimenticabili delle nostre colline. Vi invito, in particolare, a giudicare con i vostri occhi il presunto "ecomostro di Asor Rosa" e di giudicarlo per quello che è, riportando la vicenda nelle sue giuste dimensioni. Negli ultimi giorni abbiamo letto e sentito molte critiche e francamente a me, alla comunità di Pienza e agli amministratori locali, ai tecnici dispiace essere protagonisti, involontari di una vicenda di cui si è parlato molto senza avere la consapevolezza della realtà dell'intervento e della situazione complessiva del Comune e di tutta l'area della Val d'Orcia. Noi continueremo a lavorare, come abbiamo sempre fatto, per Pienza, per la nostra comunità e per salvaguardare il nostro ambiente, il nostro patrimonio e la nostra cultura".
Monticchiello