Caro Sindaco, comincio dal fondo della tua risposta e prendo atto favorevolmente del fatto che tu fossi contrario al Lodo-Daneco e ad un certo modello gestionale che ha caratterizzato la passata legislatura; fatto è che, però, alla fine tutte quelle vicende ci hanno lasciato proprio una bella eredità: una “fabbrica dei rifiuti” fatiscente quale quella del Buraccio, una voragine di debiti per il mio Comune. Meno male che in soli tre mesi (agosto 2004) siamo riusciti (tutti insieme: Provincia, Comunità Montana e Comuni) a trovare un contributo a fondo perduto di 6 milioni e mezzo per “ricostruire” il Buraccio, altrimenti ora le nostre discussioni non avrebbero senso, perché non vi sarebbe più l’oggetto del contendere e cioè il sistema elbano dei rifiuti. Quanto al resto, apprezzo il fatto che tu chieda di sederti seriamente ad un tavolo di confronto, e sono chiaramente disponibile, ma ritengo che prima che questo avvenga è necessario fare chiarezza, specie in ordine a talune tue affermazioni. In primo luogo in ordine a paventati e spaventosi aumenti del costo di raccolta dei rifiuti del 100%: non so quale sia la situazione nel tuo Comune, però conosco bene la situazione del mio. A Portoferraio nel 2005 abbiamo fatto una scelta coraggiosa ed impopolare, quale quella del passaggio da TARSU a TIA. Da essa sono derivati aumenti di costo per i cittadini assai rilevanti (mediamente 35-40%), ma adesso, dopo questa pesante assunzione di responsabilità ed il bagno di impopolarità che ne è derivato, possiamo dire ai nostri cittadini che nel 2007 non vi saranno aumenti; la Giunta, anzi, sta lavorando ad un’ipotesi di diminuizione dei costi e ad un piano di miglioramento della qualità del servizio. Il completamento dei lavori del Buraccio e l’ampliamento del Literno potrebbero addirittura consegnarci possibilità ad oggi impensabili. In secondo luogo ti invito a supportare la tua ipotesi di ingresso nel capitale sociale di ESA con atti concreti, quali il conferimento immobiliare individuato nelle intese tra i Comuni, la stima conseguente, il necessario passaggio in Consiglio Comunale finalizzato al conferimento stesso. Fino ad allora si tratterà solo di parole, che possono sicuramente contribuire a conferire a chi le pronuncia un ruolo di “sindacalista dei cittadini” o “tribuno della plebe” che dir si voglia, ma che sono del tutto irrilevanti dal punto di vista dei risultati concreti conseguibili. In terzo luogo ti preciso fin da adesso che un simile, virtuoso percorso non può accettare arroganze di sorta: in base al diritto societario ed anche al buon senso, l’azzeramento del CdA lo può chiedere il socio che ha la maggioranza del capitale sociale, non lo 0,05%. Mi sembra anzi corretto dirti fin da ora che, poiché alla civilissima e responsabile proposta del Comune di Portoferraio di offrirti comunque un rappresentante in CdA da subito, pur con lo 0,05%, hai risposto in maniera così poco rispettose delle persone, tale ipotesi, per quel che mi riguarda, non può più sussistere, a meno che non vi sia un adeguato chiarimento in proposito. Se poi vorrai verificare sul campo, in base a quale perversa “logica spartitoria” io abbia agito nell’ottobre 2004 nel fare le nomine, ti invito a contattare l’Ing. Bernardo Chiappo, ex Presidente di ESA espressione del centro destra e chiedergli se è vero o no che il Sindaco Peria lo pregò di rimanere nel CdA per garantire continuità gestionale nell’interesse della Società: potrai così avere una clamorosa sorpresa rispetto alle tue false convinzioni. Un’ultima considerazione riguardo alla liberalizzazione della gestione dei rifiuti (secondo il modello Bersani, dici tu). Personalmente, pur condividendo molto l’azione di Bersani, ritengo che le politiche di deregulation dei servizi pubblici (i treni e gli aerei insegnano) abbiano comportato più danni che vantaggi per i cittadini; i Sindaci dell’ATO Rifiuti, peraltro, da oltre un anno stanno discutendo di come coordinare le scelte dei singoli gestori, in modo da avere una politica unitaria d’ambito, il che è esattamente il contrario di quello che proponi. In ogni caso, qualora, dopo tutti gli approfondimenti del caso, tu continuassi ad avere un’opinione così negativa della partecipata ESA, è bene precisare che niente ti impedisce di ricorrere al mercato con una semplice gara, oppure creare una tua partecipata che si metta in concorrenza con ESA; sarebbe una scelta diversa da quella di altri Sindaci, anche di centrodestra, che hanno fatto una scommessa completamente opposta, magari conferendo tutti i servizi ad ESA, ma comunque, se nel solco della legge e del piano provinciale, del tutto legittima. Ti aspetto pertanto presto ad un tavolo di confronto che faccia chiarezza sulle questioni sollevate e spero che ancora una volta tu apprezzi prima ancora dei contenuti la franchezza. Cordialmente
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