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Elio Bianchi: All'Elba occorre "un'avanguardia illuminata"

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 08 settembre 2006

In questi giorni ho seguito attentamente il dibattito sulla nomina del futuro Presidente del parco perchè considero il lavoro di questo Ente un altro tassello importantissimo per il futuro dell'Elba. Mi sono interessato di amministrazione pubblica in gioventù ora, da ormai 13 anni, ho in gestione un albergo sull'Isola e seguo con attenzione i fatti di questo territorio del cui futuro sono preoccupato o meglio deluso rispetto alle potenzialità che quest'Isola potrebbe sviluppare se fossero premiate scelte e uomini coraggiosi e lungimiranti. In questi anni ho verificato, nei fatti, che sul piano istituzionale, territoriale e credo anche culturale nulla è cambiato ed in alcuni casi, vedi degenerazioni morali e scelte ambientali, addirittura si è andati indietro. Convegni, assemblee ed incontri, riportate dal Suo giornale ed altri, hanno definito ottime diagnosi e soluzioni, molte delle quali condivisibili, ma tutto è rimasto lettera morta. Le uniche note positive sono venute da singole situazioni, iniziative personali, da alcune strutture ricettive ed associazioni che con lungimiranza e coraggio hanno innovato, combattuto e combattono per un qualificazione sistemica dell'economia elbana. Situazioni isolate, molte da non elbani purtroppo, che hanno disperatamente dato "pugni in cielo" tra impotenza, frustrazione e disinteresse. Insomma, qualche nota positiva ma nulla che abbia veramente cambiato "marcia" all'Elba. E' mancata una concorde classe dirigente, una politica istituzionale efficente e credo anche uno spirito imprenditoriale moderno, in grado di mettere le ali ad una linea di rinnovamento strategico per l'Isola, ognuno continua a pensare per sé nella politica del giorno per giorno. I politici elbani, eletti e non, di tutti i colori, hanno palesato un inutile massimalismo settario, un campanilismo esasperato, un demagogico populismo localista, una incapacità più o meno consapevole di imporre scelte strategiche per lo sviluppo territoriale e turistico dell'Elba. Politiche miopi legate più a garantirsi la rielezione che agli interessi del sistema economico dell'Elba. Tutto ciò si è tradotto, nel migliore dei casi, in discordia, litigiosità, scarico delle responsabilità e nella miope ricerca del consenso particolare ad ogni costo. Numerosi esempi si possono riportare di tutto ciò, che si parli di urbanizzazione, di aereoporto, di rifiuti, di trasporti, di acqua, del canile, delle spiagge, del parco, del futuro di Pianosa, ecc.ecc. Battibecchi tra Bosi, Ballerini, Peria, Martini o Logi tutte beghe di bottega senza costrutto. A tutto ciò non si sono sottratte nemmeno Provincia, Associazione Albergatorie e Comunità Montana, almeno fino all'avvento di Alessi, ed infine il Parco che la gestione Barbetti ha premeditatamente paralizzato e boicottato. Non una visione associata oltre il confine del campanile, di fare assieme, per la soluzione dei problemi, solo egoismo localistico e scaricabarile sulle responsabilità. Tutto ci ha portato, non solo paralisi sulle grandi scelte, ma anche un pericoloso calo della tensione e coesione democratica-morale, come le recenti vicende dell'Isola hanno dimostrato. I problemi si sono incancreniti, la qualità ricettiva dell'Isola va progressivamente diminuendo ogni giorno perso rischia di allontanare fatalmente un possibile rilancio dell'Elba. Abbiamo sotto hai nostri occhi gli effetti di tale situazione: una stagione sempre più corta, concentrata solo nei due mesi centrali con una presenza insostenibile di auto e turisti, una scarsa qualificazione delle strutture ricettive che metta al centro l'ospite nella propria organizzazione, servizi inadeguati, un mercato di case private a fini turistici incontrollato frutto di una politica urbanistica folle, sistema dei prezzi fuori concorrenza, spiagge sempre più privatizzate e costose, parcheggi insufficenti tutti a pagamento ai quale non è seguito un trasporto collettivo efficente, infrastrutture viarie ferme agli anni '60 e qualificazione urbana ed ambientale scadente. E' davvero un peccato che le supreme bellezze di questa Isola non vengano tutelate e valorizzate per divenire parte di quel sistema paesaggistico e turistico nazionale che tutti ci invidiano nel mondo. L'equazione cittadini = classi dirigenti non è più sufficente per motivare tutto ciò e tranquilizzarci la coscienza, ogni grande "rivoluzione" è partita da piccole avanguardie illuminate in grado di contaminare le grandi "masse". Gli Alessi, i Peria, gli sforzi della Regione Toscana, il nuovo Presidente del Parco e nuovi giovani dirigenti illuminati spero siano i primi segnali di una nuova fase che rilanci, ed imponga se necessario, il futuro dell'Elba sono fiducioso che il bene vincerà sul male. Spero che i cittadini elbani sappiano scegliere, sostenere e premiare queste novità.


consiglio comunale 2 dicembre peria

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