Ho letto con interesse l’articolo apparso sul numero del giornale Lisola del 31 agosto 2006 riguardante le “Bandiere Blu”, nel quale Giulio Marino, segretario generale della Fee (Fondazione per l’Educazione all’Ambiente), sollecita i Comuni dell’Elba ad organizzarsi per partecipare all’assegnazione dell’ambito riconoscimento. Egli afferma, tra le altre cose, che negli ultimi 10 anni nessuno ha mai risposto al questionario inviato dalla fondazione. Prendo spunto da questo articolo per fare alcune considerazioni. Tutto quanto egli afferma e’ profondamente vero. Ma veniamo alla nostra realtà . Perché Marciana Marina non ha mai fatto richiesta per ottenere la Bandiera Blù? E’ molto semplice: Marciana Marina non possiede l’elemento indispensabile, la “condizione sine qua non”, rappresentata da un “depuratore” delle acque reflue. Infatti, il nostro paese scarica ancora i liquami direttamente in mare, anche se a profondità che non creano inquinamento visibile sul nostro litorale. Ho letto con attenzione il questionario, che tutti gli anni ci viene inviato.Marciana Marina possiederebbe tutti i requisiti necessari, ed anche qualcuno in più, per ottenere l’ambito riconoscimento. In questi anni nei quali abbiamo amministrato, si è cercato in tutti i modi di migliorare l’ambiente e la qualità della vita nel nostro paese, per chi ci abita e per chi viene a visitarci. Abbiamo ristrutturato e riqualificato la rete idrica e fognaria, abbiamo realizzato una rete centralizzata di gas gpl, considerata la più ecologica tra le fonti energetiche, abbiamo realizzato un impianto di illuminazione a basso consumo ed a minimo impatto ambientale, abbiamo cercato di realizzare strutture adeguate, anche sugli arenili, per rendere più agevole il soggiorno ai portatori di handicap; nel porto è stata realizzata una struttura per lo smaltimento degli olii e dei liquami dalle imbarcazioni da diporto (unica all’Elba e non solo) e stiamo intraprendendo il percorso per dotarsi di un sistema di gestione ambientale secondo le norme ISO 14000 ed Emas, sinonimo di qualità elevata dell’ambiente e delle strutture; abbiamo raggiunto livelli ottimali per la raccolta differenziata della carta, ottenendo riconoscimenti a livello nazionale, abbiamo cercato di far realizzare la prima casa ai residenti che ne avessero effettiva necessità, cercando di salvaguardare il più possibile il territorio, abbiamo cercato di dare una differenziazione al nostro paese anche dal punto di vista culturale, intensificando sempre di più la nostra attenzione ed i nostri sforzi per andare incontro ad un turismo sempre più qualificato e qualificante e questo lo abbiamo fatto non solo per noi ma per tutta la nostra isola. Ma tutto questo che abbiamo fatto non è stato e non è sufficiente, perché ci manca il requisito fondamentale, cioè il depuratore. E’ da quando sono stato eletto la prima volta che mi sto interessando, con i miei collaboratori, alla risoluzione di questo importante problema. Ebbene, eravamo riusciti ad ottenere un finanziamento, tramite la Comunità Montana, dal Ministero dell’Ambiente del “vituperato” Governo Berlusconi, che prevedeva la realizzazione di un dissalatore nel nostro Comune, per cercare di risolvere gli atavici problemi dell’approvvigionamento idrico dell’Elba. Nel contempo, il progetto prevedeva la realizzazione, nella stessa area, di un depuratore che avrebbe beneficiato di parte delle strutture utilizzate per il dissalatore. Il procedimento per la realizzazione di tali strutture stava andando avanti, con progettazioni e spese da parte della Comunità Montana (a proposito chi le paga?), quando, cambiando le amministrazioni comunali e di conseguenza l’amministrazione della Comunità Montana, tutto si è modificato. La Comunità Montana ha riconsegnato ad ATO (struttura responsabile in ambito provinciale) e quindi ad ASA (società dallo stesso Ente designata) la gestione del settore idrico e della depurazione. L’ATO, in accordo con quasi tutti i Comuni elbani, ha deciso più di un anno fa di abbandonare (anche se in modo che definirei ambiguo) la realizzazione del desalinizzatore, ritenendo di utilizzare quegli investimenti in altre soluzioni (mai specificate e mai realizzate) idonee ad ottenere lo stesso scopo. Il nostro Comune non si oppose a questa risoluzione, perché ci fu assicurato dai vertici di ATO e di ASA che il primo intervento sulla depurazione all’Elba sarebbe stata la realizzazione di un depuratore a Marciana Marina. E’ trascorso più di un anno da quelle promesse ed assicurazioni, ma nessuno si è più fatto vivo né ha preso contatti con la nostra amministrazione. Recentemente abbiamo sollecitato i vertici di ATO e di ASA ad un incontro per ricordare e far rispettare gli accordi intrapresi, anche perché sappiamo “per sentito dire” che è in corso la revisione del Piano di Ambito, dove verranno stabilite le priorità degli interventi. Le leggi (in primis la legge Ronchi) impongono ai Comuni l’obbligo di fornirsi di idonei sistemi di depurazione. Noi, piccoli Comuni, non abbiamo la possibilità di realizzare queste strutture, che hanno costi elevati e troppo ingenti per le misere casse comunali. I cittadini marinesi, come quelli degli altri Comuni elbani, hanno pagato per anni ingenti somme alla Comunità Montana, (Ente designato dall’ATO e dai Comuni elbani alla gestione per l’Elba del servizio idrico integrato), per la realizzazione e la gestione dei sistemi di depurazione. Niente è mai stato fatto, almeno per Marciana Mariana. Ora basta! Non possiamo più sopportare comportamenti dilatori e da scarica barile. Chi ha responsabilità, chi si è assunto attualmente l’onere di gestire tale fondamentale settore, ha il dovere e l’obbligo di intervenire, perché questo gli impone la legge ed il rispetto dell’ambiente naturale troppo spesso vanamente evocato e mai attuato.
Marciana Marina Spiaggia
Marciana Marina Cotone
Marciana Marina alto
marciana marina lungomare