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Controcopertina - Gli scienziati: "Salviamo Pianosa con il controllo satellitare"

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 07 settembre 2006

Una lunga lista di firme di docenti universitari ha sottoscritto l'appello per salvare Pianosa lanciato a Romano Prodi ad Alfonso Pecoraro Scanio a Fabio Mussi e Claudio Martini. Ecco il testo: Pianosa: parte integrante del Parco Nazionale dell’ Arcipelago Toscano e di Pelagos, il Santuario Internazionale dei Cetacei. Una barriera corallina nel Mediterraneo di due milioni e mezzo di anni fa, circondata dalla più vasta prateria di Posidonia dell’ alto Tirreno. Luogo di rari popolamenti faunistici e floristici terrestri e marini. Tappa privilegiata per l’avifauna migrante. Una storia antropica che dal Paleolitico, attraverso insediamenti romani e paleocristiani arriva fino alla sua lunga destinazione penitenziaria, terminata nel giugno del 1998 con l’ istituzione del Parco Nazionale. Pianosa si apre alle visite guidate e contingentate, alle attività scientifiche e alle iniziative tese a salvaguardare e valorizzare il suo grande patrimonio naturale e culturale . E’ stato ed è un percorso pieno di ostacoli. Una sfida burocratica, politica ed ecologica ben lontana dall’essere vinta , che oggi qui, come in tutto il Mediterraneo, rischia comunque di essere vanificata se masse di idrocarburi e solventi vari vengono illegalmente e piratamene sversati in mare. E’ di domenica 3 settembre, l’ ultimo avvenimento di una massa di idrocarburi, ragionevolmente proveniente dal lavaggio dei serbatoi di una petroliera, che ha minacciato l’ isola con il rischio di compromettere in modo irreversibile il suo ecosistema. Le autorità e le organizzazioni preposte , con un intenso lavoro di bonifica marina hanno salvato Pianosa. Negli anni 2000 e 2001 il PNAT ed altre Istituzioni hanno sviluppato iniziative e rese disponibili risorse finanziarie per giungere ad acquisire un sistema che in tempo reale fosse in grado di controllare la navigazione nell’ Arcipelago Toscano . Tutti i progetti sono rimasti sulla carta. Sono state fatte e vengono fatte indagini per individuare i responsabili degli inquinamenti, ma sappiamo bene, sulla base delle esperienze , che per individuare i colpevoli, prevenire e stroncare questi atti di ecopirateria, manca un elemento fondamentale che la scienza e la tecnica sono oggi ampiamente in grado di fornire: il controllo satellitare della navigazione. Questo chiediamo al nuovo Governo, unendoci ai cittadini, alle forze politiche e sociali , alle associazioni ambientaliste e alle Istituzioni del territorio. Giuseppe Tanelli (Università di Firenze), Sergio Rocchi (Univ. Pisa), Fernando Scordari (Univ.Bar), Piera Benna (Univ.Torino), Riccardo Francovich (Univ.Siena), Marco Benvenuti (Univ. Firenze), Alberto Bencini (Univ.Firenze), Francesco Zanazzi (Univ. Perugia), Piero Lattanti (Univ.Cagliari), Gianni Cortecci (Univ.Bologna), Rocco Laviano (Univ.Bari), Paola De Capua (Univ.Napoli Federico II), Maurizio de Gennaro (Univ.Napoli Federico II), Giovanni Pratesi (Univ. Firenze), Enrico Pandeli (Univ.Firenze), Alessio Langella (Univ. Sannio Benevento), Luca Fanfani (Univ.Cagliari), Giuseppe Capaldi (Univ. Napoli Federico II), Francesco Abbona (Univ. Torino), Sara Ronca (Univ. Roma La Sapienza), Rosangela Bocchio (Univ. Milano), Pilar Costagliola (Univ. Firenze), Giovanni Florio (Univ. Napoli Federico II), Giuseppe Luongo (Univ. Napoli Federico II), Paolo Garofalo (Univ. Bologna), Glauco Bonardi (Univ. Napoli Federico II), Vittorio Tazzoli (Univ. Pavia), Elda Russo Ermolli (Univ. Napoli Federico II), Carmelo Petronio (Univ. Roma La Sapienza ), Donatella Pierattini (Univ. Napoli Federico II), Maurizio Triscari (Univ. Messina), Ivan Tognarini (Univ. Siena), Franco Sartori (Univ. Pisa ), Guido Moggi (Univ. Firenze) ( Lanciato alle ore 18 del 6 settembre 2006)


foto incendio satellite 1 7 2005

foto incendio satellite 1 7 2005