Torna indietro

Controcopertina: Il Mediterraneo, mare chiuso o mare fogna?

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 05 settembre 2006

I due disastri ambientali sfiorati i pochi giorni nel mare di Pianosa hanno riportato alla ribalta il problema dell’inquinamento marino, che va inquadrato in un ambito più vasto: quello del bacino del Mediterraneo. Il Mediterraneo è un mare semi chiuso, un’area di 2.5 milioni di kmq, lo 0,8% della superficie totale degli oceani, dove si affacciano oltre venti stati, per un totale di circa 450 milioni di abitanti, di cui un terzo abita nelle aree costiere. La lunghezza totale tra Gibilterra e la costa della Siria è di 3,800 chilometri e la larghezza massima tra Francia ed Algeria è di 900 km. La profondità media è di 1500 m, con punte di oltre 4000 m. Negli ultimi decenni si è assistito ad un continuo flusso di nuovi abitanti lungo le coste, dove in certe aree il livello di urbanizzazione ha quasi raggiunto il 100%. Alla pressione abitativa, si deve poi aggiungere lo sviluppo del settore turistico, (più di 150 milioni di persone, scelgono annualmente il Mediterraneo per le loro vacanze) con fenomeni di cementificazione delle coste, erosione, sversamenti ed altri inquinamenti di origine umana, traffico del turismo nautico. A livello mondiale il petrolio è la merce maggiormente trasportata via mare. Nel Mediterraneo le navi utilizzate per il trasporto di petrolio superano raramente le 50,000 tonnellate. Già nel 2003 il traffico petrolifero nel Mediterraneo, rappresentava più del 20% del traffico mondiale marittimo del petrolio, ed ammonta ad oltre 370 milioni di tonnellate annue: 300 milioni entrano nel Mediterraneo diretti verso Paesi del bacino stesso, - 20 milioni di tonnellate di prodotti raffinati lasciano il Mediterraneo verso lo stretto di Gibilterra e il Canale di Suez, - 40 milioni di tonnellate attraversano i l Mediterraneo dal Bosforo e da Suez verso lo Stretto di Gibilterra. In media, 250-300 petroliere sono in circolazione nel Mediterraneo ogni giorno su un totale di circa 2000 navi di stazza superiore alle 100 tonnellate. Nel 1998 (fonte Upi) sono transitate nei porti Italiani 123.800.000 di tonnellate di petrolio greggio. Nel 1999 sono state importate nel nostro paese 80.369.000 tonnellate di greggio,con una movimentazione di circa 2.000.000 di barili al giorno,di cui il 65%nei porti maggiori. Nel 2002 sono stati movimentati nei principali porti italiani circa 170.000.000 tonnellate di idrocarburi. Per il Mediterraneo si possono quindi inquadrare tre tipi di inquinamento: - inquinamento sistematico :causato dall’immissione continua nel tempo di inquinanti (scarichi fognari, reflui industriali, dilavamento terreni, e così via); - inquinamento operativo: causato dall’esercizio di natanti (lavaggio cisterne, scarico delle acque di zavorra e di sentina, ricaduta fumi, vernici antivegetative e così via); - inquinamento accidentale: causato da incidenti: naufragi, operazioni ai terminali, blow-out da piattaforme, rottura condotte); Secondo fonti OMI tra le fonti di inquinamento delle acque marine solo il 23% sono costituite da sorgenti marine e tra queste la percentuale del 12% è quella legata all’inquinamento dovuto al trasporto marittimo, il resto è dovuto a cause di origine terrestre, ad attività di dumping e off-shore ed al trasporto aereo. Umberto Mazzantini da www.greenreport.it


mare e sole panorama

mare e sole panorama