Mentre continuano a giungere a Legambiente segnalazioni di imbarcazioni che calano le ancore e sostano indisturbate nel mare protetto di Giannutri (l’ultima segnalata è a Cala dello Scoglio) e addirittura nella zona 1 a riserva integrale e con divieto assoluto di navigazione, dalla più piccola e meridionale delle isole del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano giungono altre preoccupanti immagini di una cattiva gestione del mare e del territorio di Giannutri E’ uso di alcune imbarcazioni, durante la loro sosta nel golfo dello Spalmatolo, scaricare a mare, anche sottocosta, le acque di sentina (si allegano foto), e a nulla sono valse le proteste di alcuni ospiti di Giannutri fatte direttamente ad uno dei capitani dell’imbarcazioni che trasportano i visitatori sull’isola. Intanto, continua indisturbata la pesca illegale dei Datteri di mare, che comporta anche la distruzione dell’isola da parte di sommozzatori armati di mazzuolo e punteruolo per estrarre questi protettissimi molluschi bivalvi dagli scogli. Il tutto a danno di una specie della quale è vietato il prelievo e in un’area marina protetta di un parco nazionale. A terra, tutta l’isola è compresa nel parco nazionale dell’Arcipelago Toscano ed in una Zona di Protezione Speciale, ma le stranezze non mancano. Il compendio della zona del “Cantiere” (vedi foto) acquisito dal ministero dell'ambiente è stato riverniciato e almeno esteriormente rimesso a posto. Ma non si capisce ancora cosa il ministero voglia fare di questa area sottratta ai privati che l’avevano acquisita all’asta dopo che Legambiente lo aveva sollecitato ad esercitare il diritto di prelazione. A destra del cantiere c'è una sorta di discarica che non si capisce a cosa serva e se sia stata autorizzata da qualcuno. Ma proprio accanto, vicino all’eliporto costruito dalla regione Toscana, nascosta da una siepe, c’è un’area ancora più grande adibita a ricovero di cassonetti e strabordante di materiale di ogni tipo, che costituiscono ormai una vera e propria discarica, che andrebbero immediatamente portati via da Giannutri. Anche questa non certo un’immagine consona ad un parco nazionale. Il Gruppo Giannutri di Legambiente chiede che al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che fine ha fatto il progetto di realizzazione di campi boe a Giannutri e soprattutto, di far rispettare la legge e pensare a severe norme di comportamento sia per i diportisti che per le imbarcazioni che effettuano il servizio passeggeri a Giannutri, per evitare che si ripetano ancora simili episodi di sversamento a mare di sentine e schiume. Al Comune del Giglio chiediamo di provvedere immediatamente alla bonifica e risistemazione del deposito/discarica adiacente all’eliporto.
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