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A Sciambere della Primula Russa: Non bastava la teologia?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 02 settembre 2006

Tre notizie comparse negli ultimi giorni su “Elbareport” ci hanno indotto a una curiosa riflessione. Procediamo in ordine cronologico inverso, e partiamo da oggi: in “Controcopertina” il collega cavaliere senza macchia e senza paura Mazzantini dichiara, a proposito della sabbia elbana offerta all’asta: “E’ stato uno turbinio di telefonate, non so quante interviste ho rilasciato parlando delle bellezze di Lido di Capoliveri, di Pomonte, delle Ghiaie e degli Argonauti sbarcati a Portoferraio” … “Primo perché è una cosa molto simbolica che colpisce l’immaginazione collettiva, il furto di sabbia, uno che si porta pezzi di Italia in Germania per venderseli all’asta e la concezione del turismo come consumo di territorio che ci sta dietro” … Comunque un colpaccio mediatico –osserva l’intervistatore–. “Si, soprattutto per l’Elba che, una volta tanto, ha avuto un’immagine positiva. Le belle spiagge, il patrimonio naturale da difendere…” … “Ora mi aspetto che almeno un cartello per non far più rubare i sassi delle Ghiaie e la sabbia del Lido i comuni lo mettano, almeno per farsi un po’ di pubblicità”. Ieri il cavaliere senza macchia ma con paura (per i membri della Giunta di Portoferraio la paura è di dotazione) Marotti ci informava di una lodevole iniziativa: “Il prossimo primo settembre, per la prima volta si celebra la «Giornata nazionale per la salvaguardia del creato», voluta dalla Chiesa cattolica italiana … Mi sembra l’invito a far emergere un impegno ambientalista di ispirazione cristiana che affianchi le altre realtà (di diversa ispirazione culturale) impegnate su questo fronte, arricchendo così il pensiero e l’azione con il proprio specifico contributo”. L’altr’ieri ci aveva colpito il trafiletto riguardante la processione di santa Chiara a Marciana Marina: “Tra chi si preparava a partecipare c'erano anche i volontari della Pubblica Assistenza di Marciana Marina, un'istituzione che svolge un talvolta ingrato (comunque sempre caritatevole) servizio per la comunità, ed è per questo comunemente benvoluta. I volontari si erano presentati come d'uso con lo stendardo sociale. Ma il nuovo Parroco marinese Don Salvatore negava loro di partecipare alla processione con la loro insegna. Sulle motivazioni addotte dall'uomo di Chiesa abbiamo raccolto due versioni: secondo la prima l'associazione assistenziale sarebbe stata esclusa perché ‘di sinistra’…” . L’equivoco è stato poi chiarito, e ce ne rallegriamo. Le tre notizie hanno almeno un carattere che le accomuna: il riferimento al sacro, e più specificamente la sacralizzazione a fini promozionali: Mazzantini, nelle meritorie interviste, aggiunge la ‘pia storia’ dello sbarco degli Argonauti a Portoferraio, trasformando abilmente il furto di sabbia da parte di uno o più cretini (per venderla a altri cretini) in un furto di reliquie in un sacro luogo in cui si sono svolte epiche imprese di divini eroi (la ricerca della pelle d’oro dell’Ariete, come comandato dagli Dei). E subito scatta l’effetto mediatico, da lucrare quanto possibile: “Ora mi aspetto che almeno un cartello per non far più rubare i sassi delle Ghiaie e la sabbia del Lido i comuni lo mettano, per farsi un po’ di pubblicità”. Marotti ci dice che la Chiesa ha inventato l’ecologia sacra, e lo ringraziamo di averci risparmiato la storia di san Francesco che parla al lupo: bene per il risveglio della coscienza ambientalista cristiana (che secondo noi c’era già), ma cosa aggiunge alla scienza ecologica, se non la promozione della Chiesa stessa (come del resto l’astrofisica cristiana di Zichichi, o la genetica cristiana o la sociologia cristiana)? Non bastava la teologia? A proposito di san Francesco, della vicenda Marinese ci colpisce non tanto l’esclusione di una benemerita associazione laica, ma la presenza del parroco a una festa dai tratti assolutamente pagani, lontanissima dalla ‘clausura’ contemplativa di santa Chiara, dalla sua meditazione silenziosa dell’insegnamento di Francesco, dalla povertà radicale che contrassegnò la sua vita; ma capace (la festa) di far arrivare migliaia di turisti a godere di un bellissimo spettacolo pirotecnico costato come un anno di sostentamento di un non piccolo villaggio dell’Africa centrale. A modo di conclusione ci si consenta di commemorare un famoso antesignano di questi atteggiamenti, celebrato per un cinismo che a quanto pare non è solo suo: “Parigi val bene una messa”, avrebbe detto Enrico IV per diventare re di Francia. Forse non l’ha mai detto, ma ha fatto ugualmente scuola. La Primula Russa (noi no) www.isoladelba.splinder.com


fuochi marciana marina S.Chiara

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