Un incendio ha distrutto circa 4 ettari della zona umida di Mola, tra i Comuni di Capoliveri e Porto Azzurro. Si tratta di un grave disastro per l’ambiente delle isole perché l’area è la più importante palude a canneto dell’Arcipelago Toscano, Sito di Importanza Regionale (SIR) ed inclusa nel parco nazionale dell’Arcipelago toscano. Proprio per questo l’Ente Parco e la regione toscana stavano realizzando a Mola un progetto di risanamento e recupero dell’area, per trasformarla in una vera e propria oasi, con la riapertura di “chiari” e fossi, la realizzazione di un laghetto salmastro costiero, sentieristica e punti di osservazione dell’avifauna. Mola costituisce infatti uno dei siti di passaggio migratorio e di nidificazione più importanti e frequentati dell’arcipelago ed è l’unica area del parco nazionale ad ospitare una popolazione di gallinelle d’acqua ed è frequentata da cavalieri d’Italia ed aironi e decine di specie di uccelli stanziali e migratori. Di grande importanza, con rarità botaniche, anche la flora che conserva alcune specie palustri che nell’Arcipelago Toscano sono ormai confinate in pochissime e ristrette aree. Legambiente ringrazia quanti sono intervenuti a spengere l'incendio, impedendo che il disastro ambientale assumesse dimensioni anche maggiori, cancellando del tutto l’intero canneto, e chiede al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e la Regione Toscana ed al Ministero dell'Ambiente un intervento immediato di bonifica dell’area dagli abusi e dall'enorme quantità di rifiuti che hanno contribuito a rendere l'incendio anciora più violento e di porre in atto immediatamente tutte le azioni per limitare i danni e favorire una rinaturalizzazione la più rapida possibile con una attenta salvaguardia delle popolazioni di animali, soprattutto dell’avifauna nidificante e degli anfibi, che sono riuscite a scampare all’incendio.
Incendio Mola 2006 6