La storia della sabbia messa all’asta su “eBay” Germania è stata forse una delle vicende che più hanno sollevato l’interesse dei media italiani e stranieri intorno all’isola d’Elba. Si perché, nonostante fossero citate sul famoso sito di aste on-line le sabbie di altre 6 note spiagge italiane, tutti i giornalisti sono partiti dal comunicato di Legambiente nazionale e dalle dichiarazioni di Umberto Mazzantini, responsabile del Cigno Verde per le isole minori. «Sapevamo di aver dato una notizia curiosa e particolare – dice Umberto – ma siamo stati sorpresi anche noi, prima dal fatto che la notizia è finita su tutte le agenzie di stampa e praticamente su tutti i giornali nazionali con grande rilievo e poi dall’attenzione di radio e televisioni, con passaggi sui Tg e i notiziari e su una miriade di siti internet». Chi vi ha cercato? «La radio nazionale Svizzera che mi ha intervistato nella principale trasmissione del Mattino, Discovery Channel America, varie trasmissioni Rai come Baobab, la radio del Corriere della Sera, e moltissme emittenti locali di cui non ricordo più il nome. E’ stato uno turbinio di telefonate, non so quante interviste ho rilasciato parlando delle bellezze di Lido di Capoliveri, di Pomonte, delle Ghiaie e degli Argonauti sbarcati a Portoferraio» E come mai secondo te tanto interesse per un po’ di sabbia? «Primo perché è una cosa molto simbolica che colpisce l’immaginazione collettiva, il furto di sabbia, uno che si porta pezzi di Italia in Germania per venderseli all’asta e la concezione del turismo come consumo di territorio che ci sta dietro. La curiosità per un mercato di sabbie che non si pensava ci fosse e che invece si scopre che interessa molte persone. Secondo perché l’Elba ha ancora un forte richiamo come isola bella, da non danneggiare, L’Elba ha ancora un’immagine positiva, lo si sente quando si parla con chi non ci sta e si sente anche che vorrebbero che chi ci sta salvaguardasse questa immagine e questa bellezza e gli fa piacere che ci sia qualcuno che lo fa» E poi? «E poi perché quando una notizia la rilancia Legambiente, che è un’associazione seria e che conta, passa da curiosità da trafiletto ad una cosa che fa discutere e su cui pensare». Comunque un colpaccio mediatico «Si, soprattutto per l’Elba che, una volta tanto, ha avuto un’immagine positiva. Le belle spiagge, il patrimonio naturale da difendere… stavolta eravamo dalla parte dei buoni e i cattivi erano i ladri di sabbia tedeschi» E ora? «Ora mi aspetto che almeno un cartello per non far più rubare i sassi delle Ghiaie e la sabbia del Lido i comuni lo mettano, almeno per farsi un po’ di pubblicità. E se quando li mettono ce lo dicono, i contatti coi giornali per farlo sapere ce li abbiamo già».
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