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Polemica di A.N. sul "portavoce" a Portoferraio e risposta della maggioranza

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 01 settembre 2006

Il sig. Luigi Lanera, presidente del Circolo di Alleanza Nazionale, scrive: "Essendo venuti a conoscenza della possibilità che l'amministrazione comunale di Portoferraio possa dotarsi di un addetto stampa e di un portavoce con evidenti aggravi di costi di gestione del denaro pubblico, auspichiamo che l'attuale amministrazione non si avvalga di questi servizi che riteniamo, a nostro giudizio, superflui e dannosi per le tasche dei contribuenti”. Il modo come il presidente del Circolo di Alleanza Nazionale pone la questione manifesta un evidente intento polemico (improduttivo, cioè sterile) e demagogico (di bassissimo livello). Egli, infatti, era presente tra il pubblico alla riunione della Commissione consiliare che sta lavorando alla revisione dello Statuto dell’Ente e perciò avrebbe dovuto riportare in modo completo quanto ascoltato in tale occasione. E’ cioè che: 1. la “possibilità che l'amministrazione comunale di Portoferraio possa dotarsi di un addetto stampa e di un portavoce” è prevista da leggi dello Stato; 2. questa Amministrazione comunale non ha mai manifestato l’intenzione di dotarsi di un portavoce; 3. questa Amministrazione comunale non ha mai avuto un addetto stampa e, per il momento, l’attuale legge finanziaria non gli consente di averlo. Detto questo, è opportuno aggiungere che se una legge nazionale individua una figura come l’addetto stampa (ufficio stampa) anche nelle pubbliche amministrazioni, lo fa con l’intenzione di rendere un servizio ai cittadini, garantendo cioè l’informazione istituzionale. Non lo fa, insomma, per creare cortigiani e amplificatori al servizio dell’immagine dell’amministratore di turno o per far sperperare soldi pubblici. Appare perciò a dir poco superficiale definire questi servizi “superflui e dannosi”, come fa il dirigente di Alleanza Nazionale. Del resto, se di questo è veramente convinto, sia coerente fino in fondo: si dia da fare personalmente e con il suo partito perché l’addetto stampa venga licenziato nelle amministrazioni comunali, provinciali e regionali dove il centrodestra è maggioranza e, soprattutto, intraprenda una nazionale battaglia per convincere il Parlamento italiano a cambiare la legge sulla comunicazione. In ogni caso, la Commissione consiliare ha pensato di non dover inserire nella bozza di revisione dello Statuto la dicitura “addetto stampa” e “portavoce” perché – come ha sottolineato il suo presidente Andrea Gragnoli - consapevole che tale possibilità (inserita o meno) è prevista dalla normativa nazionale.


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