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Marotti: la prima "Giornata nazionale per la salvaguardia del creato"

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 31 agosto 2006

Il prossimo primo settembre, per la prima volta si celebra la “Giornata nazionale per la salvaguardia del creato”, voluta dalla Chiesa cattolica italiana, con titolo tratto dalla Bibbia: “Dio pose l’uomo nel giardino dell’Eden perché lo coltivasse e lo custodisse”. In sintonia con un cammino ecumenico ed europeo iniziato quasi venti anni fa, ci si pone l’obiettivo di considerare la responsabilità per il creato come un elemento importante della dottrina e della prassi dei credenti. “C’è una comune preoccupazione dei cristiani – è scritto nella Charta Oecumenica (2001) citata nel messaggio della Giornata - per uno sfruttamento dei beni della terra che avviene senza tener conto del loro valore intrinseco, senza considerazione per la loro limitatezza e senza riguardo per il bene delle generazioni future». Per questo la Charta indica un impegno comune dei cristiani «per realizzare condizioni sostenibili di vita per l’intero creato» e per «sviluppare ulteriormente uno stile di vita nel quale, in contrapposizione al dominio della logica economica e alla costrizione al consumo, accordiamo valore a una qualità di vita responsabile e sostenibile». Parole rivolte a tutti ma in particolare ai singoli credenti e alle comunità cristiane. Mi sembra che esse contengano l’invito a far emergere un impegno ambientalista di ispirazione cristiana che affianchi le altre realtà (di diversa ispirazione culturale) impegnate su questo fronte, arricchendo così il pensiero e l’azione con il proprio specifico contributo. Basta pensare, in questo senso, al risalto che si può dare allo stretto legame fra difesa della vita umana e difesa degli ecosistemi (Giovanni Paolo II parlava di “ecologia umana”). In questo c’è una sfida che riguarda non solo e non tanto i “pastori” (vescovi, preti) quanto il laicato cattolico, vale a dire, come scrive L. Orioli, “un laicato adulto capace di dialogare con gli altri in materia di sfida etica, dove, veramente, l’ambiente, la questione ambientale, rappresenta un terreno comune per il futuro, un bene comune obbligato, poiché nesso necessario alla sopravvivenza di tutti”. C’è da augurarsi che i temi proposti dalla Giornata non passino sotto silenzio.


mare bello

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