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Angelo Drusiani: bilancio di un soggiorno elbano

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 30 agosto 2006

Ciao Sergio, anch’io, come le agenzie specializzate in statistiche fanno al termine della stagione estiva, amo analizzare gli aspetti positivi e negativi della mia presenza all’Isola d’Elba. La mia è una figura di turista che, con discreta frequenza, soggiorna nella parte occidentale dell’isola stessa. Non sono un perfezionista, e non pretendo che gli altri lo siano. Sono abbastanza attento a ciò che mi circonda, ed è per questa ragione che t’invio il mio bilancio di fine estate, limitato, naturalmente, alla zona in cui ho trascorso gran parte del mese di agosto. Tra le poste attive del bilancio, i concerti di Campo lo Feno, la rappresentazione di “Crescendo” a Marciana Marina, la visita all’Isola Botanica dell’Hotel Cernia, a Sant’Andrea. Vivere la musica a Campo lo Feno rappresenta un’esperienza molto bella, per chi ama questo genere di spettacolo, non solo, perché gli artisti che si esibiscono sono di notevole levatura, ma perché l’ambiente umano, ormai consolidato da anni di esperienza, e quello naturale, in un anfiteatro ricco d’alberi, di capperi, di vigne, sono particolarmente affascinanti. Le scenografie di “Crescendo”, di cui il Vostro giornale tessé le lodi già a fine luglio, sono state molto suggestive e le interpretazioni dei marinesi, impegnati nelle recite, assolutamente apprezzabili, pur a fronte di una serata climaticamente molto, molto incerta. Un’esperienza emozionante, tenendo conto non solo dell’attività svolta da chi vi ha lavorato, ma anche della finalità benefica dell’evento. Passeggiare nell’Isola Botanica dell’Hotel Cernia, accompagnati dalle premure di Francesca, che illustra all’ospite non solo il susseguirsi di piante, fiori, alberi, ma anche delle sculture che, di anno in anno, arricchiscono il percorso, nel verde più assoluto, è come vivere in un mondo di favola, ai più, forse, sconosciuto. Per chi ama la cucina raffinata, il ristorante dello stesso albergo dispone di un ottimo chef, Giancarlo, dispensatore di piatti molto interessanti. Passando all’altra colonna, a quella delle poste passive del bilancio, corro il rischio di parlare di situazioni già note, ma che, forse, mi sembra opportuno ricordare. Accanto ai cassonetti per la raccolta dell’immondizia giacciono, per molti giorni, suppellettili dismesse di vario tipo, materassi, lavatrici, frigoriferi, scaldabagni, e altro ancora. Ho avuto modo di notare che la situazione è peggiorata, con l’aumentare delle presenze. Non è da escludere che le brutte abitudini, che si riscontrano nelle grandi o medie città, vengano trasferite nei paesi in cui vi sono case di vacanza. Poiché questo brutto spettacolo si rinnova da tempo, mi chiedo se non sia possibile che le Amministrazioni Comunali si dotino di personale, anche all’interno degl’operatori ecologici, che comunichino, a seguito di una visita da effettuarsi almeno con cadenza settimanale, i punti dai quali prelevare, con appositi messi, le masserizie depositate al di fuori dei cassonetti adibiti alla raccolta dell’immondizia. Non so se sia in funzione un numero verde, per avvisare della raccolta di questi oggetti ingombranti, ma anche se lo fosse, purtroppo, il problema non viene risolto, perché, abbastanza spesso, non viene utilizzato, se è vero, come è vero, che situazioni come quelle descritte si rilevano quasi quotidianamente, in molte parti delle città. L’altra posta negativa è rappresentata dalle perdite d’acqua da alcune condotte pubbliche. Io stesso ho avvisato, tramite telefono, di una situazione di questo tipo che, con mio dispiacere, a distanza di un mese circa dalla chiamata, non è stata riparata. Tra i conti d’ordine, infine, le spiagge e il mare, per una semplice ragione, che li frequento poco. Essere sull’Isola d’Elba non significa, per me, essere “al mare”, ma in vacanza. Con tutte le opportunità alternative che l’Isola stessa è in grado d’offrire. Di conseguenza, non esprimo dubbi o perplessità, o lusinghieri apprezzamenti. Anche se le voci negative pesano nel bilancio complessivo, l’ennesima esperienza elbana si chiude, per me, in positivo, nonostante il costo dei traghetti, sempre crescente, anche se la causa è in parte imputabile al prezzo del carburante, e le difficoltà per raggiungere il porto di Piombino, con mezzi diversi dall’automobile. Un saluto, Sergio, e t’aspetto alla Castagnata di Poggio!


Poggio aerea  in volo

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