Caro Sergio, vedo che il presidente della Comunità del Parco D’Errico, mi tira in ballo nuovamente per la vecchia questione della mia consulenza al parco nazionale dell’Arcipelago Toscano. Con opposti sentimenti (mi pare) mi tira in ballo anche Tiro Fisso 2, che ringrazio, ma al quale ti pregherei di far presente che quanto a fare casino ed a difendermi penso di cavarmela benissimo da solo. D’Errico scrive: “Il Sig. Mazzantini, con il consenso di Legambiente nazionale, se non vado errato, decise di offrire la propria consulenza al Parco, illegittimamente commissariato, con violazione palese della legge. Ora siccome il Sig. Mazzantini fa parte di una Associazione che, giustamente, si batte per il rispetto della legalità, forse sarebbe stato più…. opportuno non accettare l’incarico. Questo fu, se non ricordo male, il senso delle critiche mosse nei confronti di Legambiente e del suo Coordinatore locale. Poi ognuno è libero di fare le scelte che vuole; come ognuno resta libero di criticarle”. 1) Il Presidente D’Errico va proprio errato: io non ho deciso di offrire nessuna consulenza, la consulenza è stata richiesta, ed è stata richiesta una prima volta quando il commissariamento del Parco - essendo il primo periodo - non aveva ancora avuto alcuna ricusazione formale (né avrebbe potuto averla) da parte della Regione Toscana, in quanto il procedimento per la ricerca dell’intesa sulla nomina del Presidente era stato appena avviato ed il commissariamento era del tutto in linea con le normali prassi che si seguono in queste occasioni, tanto è vero che poi lo stesso Ministro Pecoraro Scanio ha commissariato da mesi i parchi nazionali privi di Presidente, in attesa delle intese con le regioni, con uomini di sua piena fiducia, fra i quali autorevoli esponenti del suo partito; 2) Faccio presente che al termine del secondo periodo di commissariamento, quando la Regione ha avviato i ricorsi alla Corte Costituzionale, mi sono dimesso e che le successive consulenze richiestemi, che riguardavano precisi compiti di natura esclusivamente tecnica, sono state accettate in quanto per l’”Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano” può sembrare una questione formale, ma mi pare di sostanza e mi pare significativo che tale dizione sia stata da me espressamente richiesta. Faccio anche presente che mi sono dimesso da consulente del Parco nel marzo di quest’anno, quando ho ritenuto conclusi i compiti che mi erano stati affidati, mentre il mio contratto con l’Ente scadeva il 31/12/2006. Cosa c’entri lo svolgimento di un lavoro per un Ente con la difesa della legalità è un mistero. 3) Però, visto che ci siamo. vorrei sapere dal Presidente della Comunità del Parco se ha qualcosa da eccepire sulla efficacia e correttezza del mio lavoro svolto per l’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, oppure se pensa che lo stipendio da me ricevuto – e che nel passato ho provveduto a fornirgli attraverso copia delle buste paga – sia stato un cortese regalo del Commissario Barbetti per un qualche appoggio “politico” fornito al commissariamento da me o da Legambiente ed eventualmente, quale sia stata la natura di questo appoggio e quali gli atti che lo hanno sostanziato. Dispiace invece, che la Comunità del Parco non abbia reso in nessuna considerazione il documento delle Associazioni ambientaliste toscane, del quale sono stato uno dei redattori, contro il commissariamento del Parco e non abbia mai prestato attenzione al gran numero di allarmi, denunce e segnalazioni fatti in questi ultimi 5 anni da Legambiente su molti fatti e violazioni accaduti nel Parco Nazionale durante il Commissariamento. 4) Il Presidente D’Errico ha ragione, “ognuno è libero di fare le scelte che vuole; come ognuno resta libero di criticarle”. Per esempio, io non riesco a capire come una persona possa votare in Comune l’invio di un ricorso al Tar perché ritiene illegittima l’istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e, dopo pochi anni, diventare Presidente della Comunità del Parco della stessa area protetta che si riteneva illegittimamente istituita.
Umberto Mazzantini