Caro Direttore, ho letto anche se con un pò di ritardo sull’edizione del suo quotidiano di martedì 15 agosto l’intervento, anche in parte gustoso, devo ammetterlo, di un certo Signore che si firma Tiro fisso due. Ero incerto se rispondere alle….chiamiamole pure “riflessioni” critiche del Sig.Tiro Fisso 2, ma poi ho pensato di farlo per precisare e correggere alcune errate informazioni legislative e giudiziarie riportate nella lettera ad evitare che, non smentite, potessero divenire delle verità. 1) E’ del tutto, fuori luogo, mettere sullo stesso piano la decisione della Comunità del Parco di rinviare la nomina dei 5 membri che andranno a far parte del Consiglio direttivo e il comportamento del Ministro Matteoli. Contrariamente a quanto affermato nella lettera del Sig. Tiro Fisso 2, nella legge n° 394 non esiste il dettato che impone alla Comunità del Parco di eleggere i suoi 5 rappresentanti nel Direttivo dell’Ente prima della nomina del Presidente da parte del Ministro. Vorrei tanto sapere in quale parte, in quale articolo della legge il Sig.Tiro fisso abbia intravisto tale obbligo. Il Ministro Matteoli invece violò, e più volte, come recitano le varie sentenze di illegittimità della Corte Costituzionale, la legge n° 394 e precisamente all’art. 9, non avendo mai ricercato una intesa con la Regione Toscana per la nomina del Presidente dell’ Ente. 2) Fare un parallelo tra l’elezione a Vice Presidente della Comunità del Parco, del Vice Sindaco di Rio Marina Fortunato Fortunati, e la nomina a consulente del Parco commissariato del Sig. Mazzantini anche questo mi sembra una discreta forzatura. Il Sig. Fortunati rappresenta in seno alla Comunità del Parco una Amministrazione Comunale, e credo che all’interno di un Organismo istituzionale dove convivono rappresentanti di Amministrazioni di colore politico diverso sia quanto mai opportuno ricercare un impegno collegiale nell’esercizio delle competenze attribuite dalla legge. Credo che alzare continuamente barriere non serva affatto a far crescere quella “cultura del rispetto per l’ambiente” di cui il nostro territorio ha tanto bisogno. Il Sig. Mazzantini, con il consenso di Legambiente nazionale, se non vado errato, decise di offrire la propria consulenza al Parco, illegittimamente commissariato, con violazione palese della legge. Ora siccome il Sig. Mazzantini fa parte di una Associazione che, giustamente, si batte per il rispetto della legalità, forse sarebbe stato più…. opportuno non accettare l’incarico. Questo fu, se non ricordo male, il senso delle critiche mosse nei confronti di Legambiente e del suo Coordinatore locale. Poi ognuno è libero di fare le scelte che vuole; come ognuno resta libero di criticarle. 3) Sostenere il dettato tecnico della legge che affida al Ministro la nomina del Presidente d’intesa con la Regione, per escludere il dialogo con il territorio e la Comunità che, è bene non dimenticarlo, lo rappresenta per volere della maggioranza degli elettori e lo esercita nel comune interesse del territorio, mi sembra una visione dei rapporti tra le Istituzioni che, ai sensi della nostra Costituzione fanno parte della Repubblica italiana (Stato, Regioni, Enti locali), abbastanza riduttiva e non in linea, appunto, come è stato scritto nell’ordine del giorno approvato all’unanimità da parte della Comunità del Parco, con il Trattato costituzionale europeo che, per quanto non ancora operante, è stato comunque sottoscritto nel 2004 da tutti i paesi dell’Unione e ratificato dal nostro Paese con la legge n° 57 dell’aprile dello scorso anno. Non in linea ancora con la politica da sempre portata avanti dalla Regione Toscana volta ad incentivare e diffondere processi partecipativi che hanno visto al centro sempre i Comuni (il recente avvio del lavoro per la formazione di una nuova legge sulla partecipazione ne è una conferma). In ultimo non in linea con lo spirito della stessa legge 394. Una visione infine che non tiene conto di un sentire ormai largamente diffuso nella pubblica opinione, Istituzioni ed associazioni anche ambientaliste (quali ad esempio Sinistra ecologista, ma la stessa Legambiente), per cui è necessario ampliare “nei processi decisionali, gli spazi di partecipazione attiva delle Comunità locali” e di rafforzare “i poteri e le funzioni della Comunità del Parco per renderla più attiva, responsabile e coinvolta pienamente e sistematicamente nelle decisioni da prendere”. Chiedere dunque, come ha fatto la nostra Comunità, che la Regione e il Ministero, prima di trovare l’intesa per la nomina del nuovo Presidente, abbiano un confronto con le Istituzioni locali si commette un delitto? Si viola la legge istituiva dei Parchi?. Sinceramente non mi sembra. E in questo sono confortato dal fatto che l’ordine del giorno è stato votato all’unanimità dei presenti che erano ben 12 sui 15 che fanno parte della Comunità. Credo, al contrario, che la richiesta avanzata sia un segno di rispetto dovuto allo spirito del legislatore nazionale ed europeo, coerente con quel principio di “democrazia partecipata --- e solidale” con il quale spesso ci si riempie volentieri la bocca. Chiudo qui e Le prometto Sig. Direttore che non mi cimenterò in altre repliche. Anche perché mi è già stato di grande fatica questa risposta ad una persona che si nasconde, che si “incappuccia” con uno pseudonimo. L’ho fatto solo per il rispetto della verità e delle persone che sperano che il Parco Nazionale in tempi brevi possa tornare ad essere governato con onestà intellettuale e capacità dagli organi ordinari previsti dalla legge.
d'errico comunità del aprco presidente