25 AGOSTO 2006 - La politica fallimentare e dannosa praticata dal governo di centro destra per le aree protette si può sintetizzare in poche parole: snaturamento della loro funzione, gestione ministeriale centralistica e burocratica, riduzione delle risorse, paralisi della loro attività e occupazione dei posti di potere. Nei confronti dei Parchi Nazionali c'è stato il tentativo di svuotarli di significato e di neutralizzarne la carica innovativa attraverso il disinvolto ricorso al loro commissariamento. Ai vertici dei Parchi, molto spesso, è stato posto personale non solo dequalificato e di stretta appartenenza ai partiti del centro destra, in particolare di Alleanza Nazionale, ma anche personaggi che si erano contraddistinti per l'opposizione alla realizzazione di quelle stesse aree protette che poi sono andati a dirigere. Il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano è la più lampante dimostrazione di questo sfacelo. I sondaggi più recenti, invece, forniscono un dato inequivocabile: il 65% degli ospiti che scelgono l'Elba sono richiamati dai suoi straordinari ecosistemi, sia territoriali che marini. Ma per gli elbani, oggi, è difficile cogliere con chiarezza come i parchi siano in grado di attivare e sviluppare una propria e particolare economia sostenibile di cui i primi beneficiari sono proprio gli agricoltori, i produttori di tipicità, l'artigianato tradizionale, il turismo di qualità, l'edilizia del restauro, gli operatori dei servizi, le forze della ricerca scientifica e della formazione. Le opportunità offerte dall'economia del parco possono permettere alle comunità locali di migliorare la propria vita, il proprio lavoro, la propria cultura e la propria funzione di presidio del territorio. Coerentemente con questi obiettivi si rende necessario rivedere la natura giuridica ed amministrativa dei Parchi nazionali, superando innanzitutto la loro anacronistica appartenenza agli enti del parastato, rafforzandone l'autonomia. Oggi più che mai è importante rilanciare il ruolo e la funzione del PNAT perciò è necessario che l'Ente Parco abbia un presidente e dei componenti il consiglio direttivo che siano profondi conoscitori della realtà e dei problemi del territorio, siano radicati nel territorio medesimo e abbiano indubbie capacità di governo. Una particolare attenzione dovrà essere dedicata alla valorizzazione del patrimonio naturale e storico rappresentato dal parco minerario e mineralogico dell'Isola d'Elba, troppo spesso trascurato ed addirittura offeso durante il governo di centrodestra (vedi la vicenda della coni servizi). Ecco perché riteniamo importante che la comunità dell'Ente Parco attivi forme di integrazione fra le due entità, e il nuovo consiglio direttivo porti a compimento i protocolli sottoscritti mai ricusati, ma anche per niente attuati, dal governo di centro destra.
Puppaio Rio Marina Laghetto rosso