Dopo quattro mesi di clamorose sbornie serali di ringraziamento a Bacco per averci liberato del Cavaliere (parliamone come da vivo), proviamo timidamente a riprendere contatto con la realtà per non farci trovare briachi dallo tsunami della demenza generale che sta per travolgerci. Non parliamo delle nostre cose elbane, delle quali abbiamo letto dalle pagine di Elbareport, sempre apprezzando il generoso tentativo della redazione di far sembrare che succedesse qualcosa; possiamo riprendere i discorsi dove li abbiamo lasciati, perché tanto non è successo nulla. A Portoferraio tutto è fermo, tutto è sospeso, tutto tace: il Sindaco, come e meglio dei mimi che fanno le statue in città, non muove neppure un muscolo (e fa bene, se no i Commercianti del Centro si scatenano; ormai è un riflesso condizionato: quando si mòve qualcosa, fanno così). La Giunta è in coma profondo, anche se la madre (l’Isola e la Città) giura di averla vista muovere un sopracciglio (Palmieri), e non vuole staccare la spina. La maggioranza, per non turbare i cittadini, organizza incontri con la popolazione, ove canta soporifere ninnenanne. Le forze (forse) politiche sono perfettamente mimetizzate col paesaggio, e si guardano bene da farsi notare (Bonelli, dica qualcosa!: non importa che dica “qualcosa di sinistra”, ma qualcosa la dica, per piacere!). Per i turisti si sono organizzati i consueti fuochi d’artificio (la fondamentale discussione sull’attracco delle navi da crociera, che ha cambiato la situazione da così a così). Tutto il resto è noia (anco). Unica nota positiva è che Frangioni non scrive più. Noi, che siamo stati critici nei confronti dell’Agenzia interinale DS all’epoca della sua collocazione all’ESA, dobbiamo ora ricrederci, perché se lo scopo vero era che se ne stesse zitto e buono, dobbiamo dire che è stato raggiunto. Anzi, non si potrebbe creare una presidenza a due, come i consoli romani, e metterci anche Coluccia, naturalmente con obbligo di silenzio? O un triunvirato, se anche Franchini dovesse prendere la via del suo successore? O un quadrunvirato con anche Frontera (non perché scriva troppo, ma per vedere se si riesce a cominciare a parlare sul serio della Presidenza del Parco, senza avere l’avvoltoio sul ramo)? A proposito del Parco, abbiamo sentito di tutto di più, compreso il nostro Direttore, con la sua decisa presa di posizione contro Tozzi che è difficile capire se ci si mette dalla parte dell’Ente, e che è più facile capire se ci si mette dalla parte del cuore, che vorrebbe “promuovere” qualche valente giovane (?) locale (si sa, “ogni scarafone è bello a mamma soia”). Perché, caro Rossi, se questo Parco deve essere una realtà a livello internazionale, a rappresentarlo sarà bene che ci sia qualcuno in grado di essere “visto” a livello internazionale, con buona pace del presidente Martini che non guarda la televisione e figuriamoci se legge le riviste scientifiche. Dobbiamo continuare a discutere sull’espansione edilizia a Rio Elba (e in tutti gli altri comuni)? Chi ha occhi vede da sé. Quel che c’è c’è, e lo sapeva bene chi ha lasciato che ci fosse. Basterebbe che chi scrive tanto si adoperasse altrettanto a impedire la prosecuzione degli scempi. Ma, una volta tanto, la situazione generale supera il nostro “particolare”. Eccoci tutti contenti ad assumere la guida del contingente di interposizione in Libano. Una raffinata forma di suicidio, speriamo solo politico. Un’ingenuità clamorosa fino all’incoscienza. Come se in Libano, in Palestina, in Israele, in Medio Oriente, in Arabia Saudita, in Iraq, in Afghanistan, in Iran, e poi in Cecenia e in tutta quella parte lassù, o in Pakistan o in India, il problema fosse davvero culturale, o religioso, o etnico, o tribale. Sono cent’anni che lì si combatte per il petrolio, e cinquemila per il controllo del transito della ricchezza di volta in volta divenuta essenziale. E noi, senza aver risolto prima i problemi veri di quel mondo (l’uguaglianza reale di quelle nazioni con le nostre nazioni occidentale sotto il profilo dei diritti fondamentali alla sopravvivenza, alla dignità personale, alla scolarizzazione), andiamo a interporci fra gente che è stata costretta e che si è abituata a odiarsi? E questo perché l’Italia possa far rifulgere il suo ritrovato ruolo internazionale in barba al Cavaliere (parliamone come da vivo)? Portare la pace con la guerra: o non s’è belle che visto come funziona bene? Esportare la libertà che stiamo progressivamente perdendo (pensiamo ai controlli negli aeroporti e in genere su tutta la nostra vita da parte dei sistemi satellitari) e la democrazia che è incapace di garantirci (SISMI) sembra un macabro gioco. Ma staremo a vedere. Una nota lieta, per concludere: grazie a Sangalli per aver ripreso a scrivere; è un altro consolante “plin” che fa vedere un elettroencefalogramma non del tutto piatto della realtà. La Primula Russa (noi no) www.isoladelba.splinder.com Cara (rediviva) Primula La ringrazio di aver cercato di spiegarmi le mie idee in ordine alla nuova presidenza del PNAT e di avermi sorpreso facendomi capire che in realtà io starei caldeggiando la nomina di qualche locale valente giovane. Se mi rivela anche chi starei sponsorizzando avrò la situazione assai più chiara. Ricapitolo per lei e per i lettori. A) Non mi piace (e non solo per l'atteggiamento autocratico assunto nei confronti della Regione Toscana) questo Ministro dell'Ambiente; difficilmente mi sentirà dire "bel mi' Matteoli" ma "bel mi Edo Ronchi" sì. Trovo il personaggio piuttosto vacuo, vanesio (non quanto il berlusca s'intende, ma se la cava bene), rilevo che come ministro dell'agricoltura ha fatto meno e peggio del suo successore Alemanno e per quel che ho avuto modo di sapere lo so pure circondato da pessimi consiglieri che lo spingono nella vicenda delle nomine di "testimonial" dell'ambiente, indipendentemente dal realismo e dalla credibilità gestionale delle nomine stesse; B) Ritengo che il Presidente del Parco lo debba fare chi è più adatto a farlo, locale o importato non credo abbia decisiva importanza, purchè abbia competenze ambientali e riesca a correlarsi con il contesto sociale e amministrativo del Parco; C) Sono contrario a radicali riforme della 394 che è una legge più da applicare che da riformare. La Comunità del Parco che avrebbe avuto grandi potenzialità di indirizzo è rimasta uno scatolone vuoto per il disimpegno delle amministrazioni locali. Già che ho la bocca aperta dico che non concordo quindi con le proposte di Lorenzo Marchetti (e nemmeno concordo con la sua ingenerosa valutazione dell'impegno della precedente presidenza nel versante minerario): D) Quanto sopra premesso (per il niente che conta) sono contrario alla nomina di Tozzi (anche se è persona competentissima e di prestigio) poichè finirebbe per essere un "Presidente del Lunedì", a meno che gli si chieda (e accetti) di rinunciare ad una parte decisiva delle sue importanti attività per essere "presente e correlato". Con una similitudine berluscona non si può far giocare Ronaldo nella Pro-Patria di Busto Arsizio tutte le domeniche, e non si può dire che Ronaldo gioca nella Pro-Patria se dà un solo calcio alla palla all'inizio del campionato e poi va altrove per un anno. Chiarito il punto sottoscrivo (quasi) tutto il resto che è (anco) noia, ha ragione
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