Emozioni attese e non deluse assicura una visita alla mostra di pittura del buon vecchio Luciano Regoli. Dove non potranno mancare le scene costruite con figure mitologiche, che immergono il pittore nella tradizione dal 500 all'800. Non mancano le composizioni familiari, gli interni con belle donne abbandonate sul letto, i bambini, i vecchi, il tenero ritratto di Gonni. Gli appassionati del Regoli non andranno delusi. Ma quello che ci colpisce di più è quella che ci appare ancora una novità nella sua pittura, anche se Luciano ci dice che è già qualche anno che vi è approdato: ed è la splendente luminosità, la piena luce di alcune nature morte, dove campeggia il giallognolo cavolo, e di alcuni paesaggi fatti dal vero, in ore meridiane o vespertine durante i mesi da maggio a luglio, angoli noti e meno noti delle coste elbane, in cui l'emozione di un giallo, di un rosa, di un violetto viene immediatamente fissata sulla tavola, apparentemente assurda, ma perfettamente rispondente a quel momento in cui è stata provata e quindi capace di essere trasmessa con la stessa immediatezza a chi guarda. La mostra, inaugurata il 13, resterà aperta fino al 28 agosto
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