Lorenzo Marchetti, Presidente del Parco Minerario, interviene sulla questione della nomina del nuovo presidente del Pnat: «è necessario che l'ente parco punti anche alle miniere a ferro, ci vogliono forme d’integrazione permanenti fra il consiglio direttivo dell’ente parco e quello d’amministrazione del parco minerario». «Dopo la cessazione delle attività minerarie sono state intraprese iniziative, pubbliche e privare, tese a salvaguardare e a valorizzare le miniere dismesse. Tutto ciò è avvenuto in assenza di un preciso quadro di riferimento nazionale, senza precise normative e con scarse risorse finanziare. Anche la società del parco minerario dell’Isola d’Elba ha problemi di tipo strutturale la cui rimozione dipende da precise scelte politiche, decisioni che più volte ho sollecitato, ma che finora sono state disattese. Mi piace ricordare che per uscire dalle secche occorre che i siti minerari dell’Elba orientale passino dall’agenzia del demanio all'ente parco nazionale e che questo individui nella società del parco il soggetto gestore per la valorizzazione culturale e turistica del compendio minerario. Lamento che in questi ultimi anni il parco nazionale ha fatto poco o nulla, ma quel poco che è stato realizzato è avvenuto solo nella parte occidentale dell’isola, ignorando il valore naturale e storico dei siti minerari. Occorre che questa situazione sia recuperata. E’ opportuno che alla società del parco minerario sia riconosciuto il ruolo di soggetto operativo del PNAT per la gestione e la valorizzazione del compendio minerario. Bisogna, fra l’altro, che per evitare le assenze, o meglio gli errori del passato, siano stabilite forme d’integrazione permanente fra il consiglio direttivo del PNAT e il consiglio d’amministrazione del parco minerario. Penso perciò ad una figura comune presente nei due organismi. Ecco perché mi auguro che il futuro presidente e i prossimi consiglieri dell’ente parco siano profondi conoscitori della realtà e dei problemi socio-economici del territorio, ma più che altro vogliano e sappiano coniugare la tutela del territorio con sviluppo delle isole toscane».
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