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Il libro consigliato: L'isola di Federico Regini

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 18 agosto 2006

Non c’è traccia di pirati, di minatori o di lupi di mare. Non si parla di eroi, non si cercano verità storiche, piccole o grandi che siano. Un giovanotto “disadattato”, un bancario e un musicista. Emilio, Alfio e Muzio, tre amici che intrecciano quotidiano, delusioni e sogni alla realtà elbana di oggi, molto presente anche negli evidenti richiami alla recente cronaca giudiziaria locale. Ma non sono gli scandali l’oggetto del narrare, piuttosto lo spunto per evidenziare ancora di più le difficoltà di chi viene, suo malgrado, travolto dalla superficialità di un benessere falso, fondato sulla logica del profitto, tutto e subito per qualche mese, niente di niente il resto dell’anno. Chiunque per una volta si sia sentito in galera su quest’isola, abbia avuto voglia di prendere la prima nave delle cinque, (quella dopo sarebbe troppo tardi), per lasciarsi alle spalle un paradiso illusione di un carnevale a oltranza, chiunque abbia dubitato di questi quattro sassi in mezzo al mare, non può non riconoscersi nei tre. Perché in fondo il vero collante della loro unione è proprio il senso di appartenenza, fisica e interiore, a una stessa comunità, a uno stesso luogo. Alfio e Alessandra: banca e albergo, eppure così distanti. Emilio e Barbara: dalle Sughere a Giurisprudenza, ma non è eresia. Tutto è possibile sull’isola. Intanto, in Svizzera, Muzio suona. Il fascino perverso di un lavoro stagionale; notti consumate al Club ’64 d’estate, al Tamarea d’inverno; i personaggi sono più giovani ma le dinamiche sempre le stesse, e questo è reale. L’incubo di mesi oscuri di “passatelle” e delusioni nerazzurre, ma anche il posto fisso per cinque giorni alla settimana e poi un sabato sera di: “rollo io, rolli te, passala”, davanti alla videocassetta di “Blade Runner o di “Blues Brothers”. Stiamo parlando di disagio giovanile all’Elba? Proprio di questo si tratta, ma affrontato con ironia e senza rinunciare a costruire una storia da raccontare, perché le frustrazioni di Emilio, Alfio, Muzio, nascono dalla consapevolezza di volere altro, una percezione quasi inconscia all’inizio, ma che poi, con l’accavallarsi degli eventi, diventa certezza della grande opportunità offerta dalla loro insularità, uomini né di mare né di terra. Isolani. L’ebbrezza del guadagno facile, ricchezza e denaro che ti passano davanti, che ti lasciano spettatore, possono essere una vera tentazione, per Alfio e Emilio, (intanto Muzio, detto quattroemme, suona ma c’è) per non provare ad approfittarne. “Colpo del secolo a Longone Beach”, anche questo si può arrivare a progettare, nella desolazione di una sera di novembre. Ma ladri si nasce: “e loro non lo nacquero”.


libro federico regini

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