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Marciana trasformata in una bottega di scultura

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 17 agosto 2006

Sono pietre esigenti, primedonne inquiete e appena abbozzate, sul belvedere di Marciana tra il mare la montagna e il cimitero. A vederle così con poche forme, si capisce molto meglio la fatica dei loro scultori, massacrati dagli scalpelli, dai tagli obliqui che cadono a terra con il rumore di vetri rotti e polvere bianca. Sono le 2 del pomeriggio di ferragosto, gli scultori che partecipano al simposio “Ricordando Mariano” organizzato dall’associazione Maceo con il patrocinio del Comune, sono lì, addormentati vicino a quegli spigoli ancora da ammorbidire. Dormono, mangiano, bevono, tagliano, accanto al cimitero e ai pini, hanno le ginocchia imbiancate e fasciate, mani decise e dita a rischio. Lo spettacolo è la creazione, e le sue pause. Nettuno sarà pure bellissimo una volta terminato, ma così da semidio disarmato dal marmo che ancora gli nega il tridente, è umanissimo. Ci vogliono tre scultori per tirarlo fuori di lì, che picchiano e sudano tutto il giorno. Dove c’è una statua occorre una panca, nuvole e un generoso ombrellone . Anche la pioggia va bene, riconsegna alla polvere bianca dei marmi di Campiglia le sue venature azzurre e verdi, che il sole sfuggito agli alberi cancella in continuazione. A vedere gli artisti addormentati si capisce che cosa è un simposio, è l’oscillare del lavoro che detta i suoi tempi, i rumori, la fame e la sete. Che fa capitare persone e cose sul Belvedere di Marciana, tutto in una piazza, circondata dall’orizzonte. Anche una delegazione di assessori, regionali e comunali, in una delle notti più affollate di stelle, alla vigilia di ferragosto, ha apprezzato pietre, barbecue e cabaret. Le opere saranno terminate entro il 23 agosto, e saranno esposte nella piazzetta principale di Marciana. Ad aspettarle ci sono le conchiglie e la sirenetta con le ali in olivina di un anno fa. Giorgio Verdura, che ha creduto nell’organizzazione di questo secondo simposio, dopo l’affascinante avventura dello scorso anno, ha ancora idee da sviluppare. Ad esempio un simposio ancora più simposio che coinvolga tutti i comuni elbani, statue itineranti nei sentieri dell’isola, una foresteria per gli artisti che potrebbero ritrovarsi ogni anno a ferragosto a creare sculture, anche su commissione, ad arrotondare il classico granito o la dispettosa olivina dell’Elba.


simposio 3

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simposio 1

simposio 1

simposio 2

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