Torna indietro

Controcopertina: La vita dei sassi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 15 agosto 2006

Caro Renato Voglio provare a farti “appassionare ai sassi come a ciò che è vivo”. Certo i sassi, che poi sono la Terra, non hanno i tempi ed i ritmi della vita biologica, ivi compresa la nostra. Ma anche loro nascono, crescono e muoiono. I loro tempi vitali sono molto più lunghi dei nostri, abituati a misurare il tempo nelle decine od al massimo nelle centinaia di anni: la nostra vita ed al massimo il ricordo delle vite dei nostri avi. I sassi ci appaiono così degli organismi statici, immobili senza vita. Nel Museo di Storia Naturale di New York c’è un grande cartello che più o meno dice così: “Alla efemera, dalla effimera vita di qualche ora, che vola attorno alla grande sequoia, questa gli appare immobile, senza vita; infinitamente grande“. Questo è l’atteggiamento che a livello inconscio in genere abbiamo nei confronti dei sassi. Per cui riteniamo la Terra una entità infinitamente grande in grado di fornirci tutte le risorse di cui riteniamo di avere bisogno e di assorbire tutti i rifiuti che produciamo. Una entità statica e immobile che ci porta a costruire in una piana alluvionale o sotto un costone di montagna solo perché a memoria umana quei luoghi sono sempre stati così. Poi arrivano le imprevedibili catastrofi naturali e la natura matrigna. Ma a volte i sassi muoiono e nascono sotto i nostri occhi. I lucenti ed acciaiati cristalli di oligisto di Rio si alterano e muoiono esposti all’aria ed all’acqua. Il loro ferro passa nell’acqua e con essa si combina facendo nascere le bellissime concrezioni rosse, nere o gialle di limonite.”Il ferro elbano si rigenera nelle fosse“, diceva Strabone. Non è una frase di fantasia è la realtà. Recentemente Josè Saramago ha scritto: “…la vita della terra e degli alberi è una sola vita. Né possono gli alberi vivere senza la terra, né può la terra vivere senza alberi“. I sassi sono la (t)Terra; sono l’ambiente geologico. Sono la casa in cui viviamo, l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, il campo che coltiviamo, le materie prime che usiamo, il mare ed i monti che amiamo. Le loro caratteristiche condizionano i popolamenti vegetali ed animali; i nostri assetti economici e sociali; la qualità della nostra vita; lo sviluppo sostenibile dei luoghi e dell’intero Pianeta. Dobbiamo imparare ad amare e a difendere la geodiversità così come si difende la biodiversità e la antropodiversità, perché sono diversità dotate di vite diverse che si intrecciano in modo inscindibile. Non so se ti ho “convertito“ nella strada dei sassi. Ci ho provato.


dendriti

dendriti