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Controcopertina: Coluccia e Franchini sugli strumenti urbanistici di Rio nell'Elba

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 11 agosto 2006

Nella diatriba tra Rinascita Riese, i Ds e Franchini, al quale rinnovo la mia solidarietà per le offese personali ricevute e di cui condivido la richiesta a R.R. a smetterla di fare insinuazioni sulla moralità e la legalità nei comportamenti e nelle scelte dei DS e dell’amministrazione comunale attuale di Rio nell’Elba, è stato spesso citato il Piano Strutturale vigente (stranamente non si cita però il Regolamento Urbanistico vigente, che è un atto distinto dal Piano strutturale), imputandolo impropriamente di un’eccessiva previsione e considerandolo la madre di una cementificazione che si sta realizzando nelle frazioni di Nisporto, Bagnaia e prossimamente a Nisportino. Premetto che sia legittimo discutere e criticare tutte le scelte compiute dalle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni, compresa quella di Rio democratico da me diretta, ma credo sia sbagliato farlo cercando di buttare fango su altri amministratori definiti sommariamente …cementificatori…, e rifugiandosi in una risposta del tipo “ sono scelte non fatte da me, le ha fatte chi mi ha preceduto” cercando di assolversi da responsabilità dirette e rinunciando ad un confronto aperto e trasparente. Inoltre ricordo che l’amministrazione da me presieduta era di centrosinistra ed il sottoscritto è tesserato ai DS, anche se a qualcuno, mi auguro, non dispiaccia troppo. Per primo mi preme affermare che il Piano Strutturale di Rio Nell’Elba lo ha approvato la mia amministrazione, mentre il Regolamento Urbanistico lo ha approvato l’amministrazione Schezzini. Premesso questo conviene capire come stanno effettivamente le cose e le responsabilità dell’accusa della supposta e presunta cementificazione. La Regione pervenne nel ’95 con la legge nr.5 a stabilire una nuova fase di programmazione del territorio con tre livelli: il Piano Regionale d’indirizzo territoriale (PIT), il Piani Provinciali di coordinamento territoriale PTC ed i Piani strutturali comunali. L’approvazione dei piani strutturali comunali è sottoposta alla conformità al PIT attraverso il PTC. Con questi strumenti da una parte si rendevano omogenei gli indirizzi del territorio Toscano a quelli della Regione, dall’altra si stabilivano le compatibilità strutturali del territorio. La storia del Piano Strutturale di Rio Nell’Elba è rintracciabile negli atti pubblici e quindi visibili e disponibili, compiuti dall’amministrazione da me diretta nella legislatura 94/99. Il comune di Rio Nell’Elba è stato il primo all’Elba ad aver approvato (1999) il P.S., in conformità con il Piano di coordinamento della Provincia di Livorno e degli indirizzi della Delibera della Regione Toscana in materia d’assetto del territorio e sviluppo urbanistico (PIT). Ricordo che la legge Regionale per i piani strutturali è del ’95 e gli altri comuni elbani hanno terminato o stanno per terminare il percorso dei propri piani strutturali a tuttoggi (2006). Il progettista è stato l’Architetto Parigi, attualmente incaricato per il Piano di Portoferraio e da me scelto per essere stato colui che precedentemente per conto della Provincia di Livorno aveva elaborato il piano delle ex arre minerarie. Il Piano, che va considerato uno strumento altamente innovativo per il territorio, fu elaborato per meglio conoscere il territorio e ridefinire l’assetto e le linee di sviluppo del territorio di Rio, superando la vecchia previsione del Piano approvato negli anni 70/80 dall’amministrazione Franchini: Piano che aveva previsioni edificatorie elevatissime e sproporzionate e che già era stato oggetto d’incarico di revisione. I contenuti e gli obiettivi di questa nuova stagione di pianificazione voluta dalla Regione e del Piano strutturale, sono riportati in una relazione del Sindaco e della Giunta di allora, allegata alla delibera d’affidamento dell’incarico, così come prevedeva la procedura d’avvio. In questa relazione si fa riferimento alle risorse del territorio (ambiente naturale, patrimonio archeologico, artistico e culturale, ed alla loro necessaria valorizzazione. Da un punto di vista economico, il turismo è individuato come la prospettiva da incrementare, ma in un quadro di compatibilità e vincoli strutturali e ambientali. Le frazioni ed altre località sono state analizzate nelle loro tendenze e vocazioni, e le previsioni di sviluppo sono state commisurate al tipo d’economia, dimensionandone lo sviluppo ai vincoli ambientali e naturali. Il Piano strutturale è per natura un atto attraverso il quale il comune analizza il territorio ed individua le potenziali linee di sviluppo. Diverso è il Regolamento Urbanistico attraverso il quale invece l’amministrazione in base al quadro stabilito dal Piano strutturale elabora le previsioni, le tipologie e gli indici dello sviluppo edilizio, infrastrutturale, viabilità ecc.. Il Regolamento Urbanistico di Rio nell’Elba è stato approvato dall’Amministrazione attuale , io fui in tempo solo ad avviarne l’iter d’approvazione, appunto con l’adozione, per consentire nei sei mesi successivi le osservazioni. Questo tempo, con l’avvento dell’amministrazione della Schezzini si è allungato, se non sbaglio, per più di due anni e ciò avrebbe consentito all’amministrazione che riteneva il Regolamento troppo permissivo di operare modifiche e apportare limitazioni. Pertanto le attuali realizzazioni fatte nelle frazioni di Nisporto e Bagnaia e quelle che verranno per Nisportino fanno riferimento al Regolamento Urbanistico approvato dall’amministrazione Schezzini, le licenze e concessioni per queste rilasciate, lo sono in virtù del Regolamento Urbanistico attualmente vigente e non del Piano strutturale. Se poi non se ne condivide le scelte di questo Regolamento, come mi sembra traspaia dalle varie posizioni espresse dagli attuali amministratori, c’era e c’è il tempo per apportare le varianti ritenute utili per contrastare la cosiddetta o presunta cementificazione e volendo, l’attuale amministrazione lo potrebbe fare, apportando tali modifiche al Regolamento Urbanistico. Detto questo inviterei tutti ad un maggiore senso di responsabilità nell’attribuire colpe e pregi. La politica è l’arte del possibile e se il confronto è tenuto sulle cose concrete, senza lotte alle persone, ma con un occhio rivolto agli interessi generali del Paese è possibile servirlo meglio e trarre il positivo da tutte le opinioni. Il Paese di Rio nell’Elba ha bisogno d’unità e di un clima sereno nel confronto politico. Giuseppe Coluccia Ringrazio Coluccia per la solidarietà che mi ha espresso.Penso che le scelte urbanistiche compiute dai governi di centrosinistra, tutti, del comune di Rio nell’Elba siano state e siano corrette. Hanno avuto il merito di essere passate attraverso un ampia partecipazione, con assemblee popolari, dibattiti nei consigli comunali molto approfonditi, la condivisione quando la legge lo prevedeva, e anche l’approvazione di Regione, Provincia e Comunità Montana. Voglio affermare che non sono mancate certo le occasioni di confronto, e la trasparenza nelle scelte che le amministrazioni di sinistra o di centrosinistra hanno compiuto nel tempo. Confronti, nei quali si lamentava caso mai, la ristrettezza delle previsioni, la preoccupazione che tali previsioni non fossero realizzate, l’eccessivo rigore nell’applicazione delle norme: siete vetero comunisti, contro lo sviluppo, bloccate la libera iniziativa, erano le frasi più ricorrenti sulla bocca dei nostri avversari. Il contesto in cui certe scelte sono state fatte, era completamente diverso da quello di oggi, Rio nell’Elba, all’epoca, non aveva nessuna attività edilizia ed una forte diminuzione demografica. Non mi appassiona il dibattito tra amministratori di centrosinistra più “cementificatori o meno cementificatori”. Tuttavia per precisione ricordo che il ”piano di fabbricazione con annesso regolamento edilizio” consentiva la edificazione di 480000 mc su tutto il territorio comunale, in zone vicinissime alle spiagge, di grande valore paesaggistico per lo più concentrati nella frazioni di Bagnaia, Nisporto e Nisportino, praticamente inesistente era la possibilità di costruire o migliorare il nucleo antico. La prima variante generale, allo strumento urbanistico vigente nel comune di Rio nell’Elba, (adottato nel 1969 ed approvato dal provveditorato alle opere pubbliche nel marzo del 1971 fu quella dall’amministrazione 75/80 nella quale il sottoscritto era assessore all’urbanistica (adottata nell’ottobre del 1975 ed approvato dalla Regione Toscana nella primavera dell’anno successivo). Con quella variante le volumetrie realizzabili del P.d.F. furono ridotte da 480.000 a 120.000 Mc. Ed il piano aveva come obiettivi oltre che la riduzione delle volumetrie, di consentirle in zone meno impattanti, di rivitalizzare il nucleo antico. Non so, a cosa Coluccia si riferisca, quando parla di “piano approvato negli anni 70/80 dall’amministrazione Franchini: piano che aveva previsioni edificatorie elevatissime e sproporzionate” non certo a quello adottato nel 1975 che Coluccia dovrebbe ricordare bene avendo più volte fatto delle tabelle di raffronto tra il vecchio piano e quello adottato, appunto dall’amministrazione 75/80. Così come dovrebbe ricordare che nel 1995 era già stato affidato l’incarico per una variante allo strumento urbanistico per ridurre e riqualificare le volumetrie previste dal piano vigente. Variante per la quale soprassedemmo, anche su sua richiesta, ritenendo giusto che ad approvare il nuovo strumento urbanistico, fosse la nuova amministrazione. Le amministrazioni di Sinistra e di Centrosinistra hanno fatto tutto bene? Non si poteva fare di meglio? Io credo di no e che si poteva fare molto meglio. Condivido il richiamo al senso di responsabilità, e gli occhi devono essere tutti e due rivolti agli interessi generali. Sono convinto che ci sia bisogno di unità fra chi condivide uno stesso programma frutto di una appassionata discussione ma anche di divisione marcata con chi ha un programma diverso. La serenità del confronto politico dipende dal rispetto reciproco, dalla coerenza delle posizioni, dal non subordinare le nostre ancorché giuste ambizioni personali all’interesse generale. Penso che tutto questo sia stato e sia patrimonio delle amministrazioni, tutte, che hanno governato Rio nell’Elba dal 1975 ad oggi, se poi si appartiene allo stesso partito, prima di scrivere cose inesatte sarebbe meglio sentirsi. Franco Franchini


Rio elba Laterale

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rio elba rio marina dal mare panorama

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