La lunga risposta di Legambiente elbana non fornisce le dovute spiegazioni rispetto al comunicato di Goletta Verde, che è stato inviato all’esame degli avvocati di quest’Amministrazione. Infatti i giri di parole e gli accostamenti con altri episodi del tutto estranei non giustificano quanto in quel comunicato si dichiara. Il passaggio ritenuto diffamatorio è quello che testualmente recita: “All’Elba infatti si allunga la lista degli ecomostri, andando ad arricchire di un nuovo capitolo la vicenda di ‘Elbopoli’, una miscela di mazzette, corruzione e cemento selvaggio, che ha coinvolto in particolare la zona di Capo d’Arco, nel comune di Rio Marina (…)”. In esso appare evidente l’intenzione di offendere l’onorabilità dell’Amministrazione e di chi la rappresenta, richiamando situazioni di corruttela e malaffare e associandole in modo del tutto indebito a Capo d’Arco. L’insistenza con cui questa “allegra brigata” lancia impropriamente epiteti e giudizi sommari è solo apparentemente goliardica, ma in realtà è al servizio di interessi precostituiti. Il mix non casuale di attacchi e silenzi la dice lunga sui reali intendimenti di quello che si è trasformato in un vero e proprio centro si potere, che come tale si comporta. Proprio sull’uso di tale potere l’Amministrazione comunale è interessata a svolgere approfondimenti. Nel frattempo, se i legali riterranno fondati gli elementi diffamatori, dovrà essere spiegata in un’aula di tribunale la logica di queste dichiarazioni tanto immotivate quanto gravi, e il loro autore materiale, di cui non si appalesa chiaramente l’identità. E’ bene intanto ulteriormente ribadire che l’Amministrazione comunale di Rio Marina agisce a tutela della legalità, nel pieno rispetto delle regole amministrative, senza farsi condizionare da attacchi lobbistici, da qualunque parte essi provengano.
goletta pietro micca