La Tac funziona perfettamente ma è come se non ci fosse. Da martedì è andato in tilt per la seconda volta il sistema di teletrasmissione dei dati che arrivano a Livorno dove uno specialista è in grado in tempo reale di leggere le radiografie per i colleghi elbani che possono così emettere una diagnosi veloce. Il pronto soccorso portoferraiese si è trovato più volte prossimo al collasso. All’Elba non ci sono tecnici disponibili per la lettura dei risultati e nessuno specialista è stato inviato in questi giorni di black out telematico. Ai medici si sono presentati alcuni pazienti con traumi che apparentemente potevano sembrare superficiali, ma che senza l’ausilio delle macchine non si potevano valutare in maniera più attenta, escludendo lesioni più profonde. I casi gravi sono visibili ad occhio nudo, il paziente viene subito preparato per l’elisoccorso o il trasferimento con l’ambulanza . Ma per i traumatizzati più lievi i medici hanno dovuto far ricorso al vecchio occhio clinico, nella speranza di non aver sottovalutato i sintomi, o di non aver gravato sull’azienda per i costi di un trasferimento urgente che non era necessario. In tutto sono stati 6 i casi per cui i medici hanno dovuto raccomandarsi alle loro capacità e al loro “fiuto”. In questi giorni venivano stampate le radiografie e consegnate ad un addetto dell’Asl che con l’auto si imbarcava sul traghetto e guidava a fino a Livorno per raggiungere di persona uno specialista che interpretasse i segni della Tac. Un ritardo di circa due ore su una diagnosi, magari di un paziente con sospetta emorragia cerebrale. Il sofisticato hardware per la riparazione della teletrasmissione sta arrivando dall’Olanda, farà tappa a Firenze, dove il tecnico della Toshiba lo prenderà e lo porterà all’Elba per riparare il guasto. “Attendo il pezzo di ricambio come fosse un figlio – ha dichiarato Maurizio Trifoglio responsabile Asl per la zona Elba – entro sabato mi auguro che sia tutto risolto.”
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