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Intervento sulla nomina del presidente del PNAT

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 03 agosto 2006

I dibattiti sulle nomine non mi hanno mai appassionato, perchè quando si parla di persone, si danno spesso giudizi approssimativi o comunque incompleti; ma la gestione di un ente o di un territorio, portano inevitabilmente a giudicare, se non la persona, certamente il suo operato. Nel recente passato abbiamo assistito alle roventi polemiche circa la permanenza ai vertici del Parco Nazionale di una personalità come quella dell'ex sindaco di Capoliveri Barbetti, espressamente imposto dal ministro Matteoli ma mai accettato dalle comunità locali e men che meno dalla Regione Toscana. Se si esclude il periodo iniziale della istituzione del P.N.A.T. in cui il dibattito si articolava attorno alla perimetrazione, alla composizione degli organismi di gestione, e all'indirizzo politico gestionale ( da cosa si parte e come), l'Ente parco in questi ultimi anni non ha, a mio modesto parere, sviluppato politiche ambientali adeguate per una piena valorizzazione del territorio che avrebbero potuto tradursi in rilevanti occasioni di lavoro a beneficio del tessuto economico locale. Come cittadino ho avuto la percezione di un'assenza progettuale. Altrove i parchi organizzano la vita turistica mediante centri di accoglienza, punti di informazioni, organizzazione di stage ecc. Sarebbe il caso di cambiar finalmente pagine partendo appunto dal rinnovo degli organismi di direzione del parco. Sono sempre stato del parere che sarebbe molto utile avere un presidente esterno alla comunità elbana o dell'arcipelago, questo può evitare le classiche pressioni, talvolta indebite, da parte dei poteri locali, le gestioni clientelari delle risorse ecc. Con tutto il rispetto per il sindaco di Rio Elba, persona stimata e di forte personalità, non credo che una sua eventuale nomina alla presidenza del parco possa rappresentare la necessaria svolta benefica che tutti ci attendiamo. La gestione di un piccolo Comune non può rappresentare l'unico viatico per la nomina a Presidente di un ente così importate. I politici, è nella loro natura, sono inclini al compromesso (la politica è l'arte del compromesso). Ci sono invece delle scelte, anche impopolari, che vanno fatte a prescindere da tutto al fine di preservare un bene, un territorio, un'immagine. Di compromesso in compromesso, rischiamo di comprommettere la vita sulla terra (effetto serra con conseguenti cambiamenti climatici, scioglimento dei ghiacciai, inquinamento atmosferico e delle falde acquifere ecc.). E' tempo che si cambi veramente. Accogliere con entusiasmo la nomina del noto geologo Mario Tozzi alla presidenza del Parco, un persona sicuramente competente, concreta, poco incline ai compromessi, che ha contribuito attraverso i programmi televisivi a divulgare l'amore per la natura e a difenderla dagli attacchi speculativi che sono sempre dietro l'angolo. Ecco perchè dico: attenti, la nomina del presidente del parco è un'occasione importante che va valutata con grande senso di responsabilità a cominciare dai politici locali che devono stare lontani dalla gestione. I sindaci devono, semmai, collaborare con il parco (non vederlo più come un nemico che mette solo vincoli), per il bene e la salvaguardia di questo nostro territorio, un gioiello che tanti ci invidiano.


Parco porta ingresso

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