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Il palio remiero elbano

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 02 agosto 2006

Domenica 30 luglio a Porto Azzurro è calato il sipario sul campionato remiero elbano. E’ successo di tutto, anche l’inimmaginabile. E’ come se qualcuno da lassù in cielo avesse voluto che le cose andassero proprio così, mandando in scena una sceneggiatura da thriller che ti tiene col fiato sospeso fino all’ultimo, degna del premio oscar, con effetti speciali che al confronto George Lucas è uno che si intende a malapena di ombre cinesi. Non sarà facile descrivere quello che è successo nel corso di questa indimenticabile domenica, ma ci proveremo. Si parte con ordine, dai risvolti polemici accaduti nel corso della mattinata. L’armo della Padulella campione in carica deve far fronte ad una defezione fisica di uno dei vogatori. Lambardi della Padulella ritiene di giocarsi le sue carte nel modo che ritiene opportuno, per mantenere inalterata la competitività di almeno una barca, in questo caso quella meglio piazzata in classifica (Padulella 1), rimpiazzando il vogatore infortunato con un ragazzo regolarmente tesserato, ma troppo “giovane”. Sarebbe possibile tutto ciò esclusivamente andando in deroga ai regolamenti della Federazione, ma occorre l’unanimità favorevole di tutte e sette le società, previo consenso (che c’è stato) dei vertici federali, presenti sul posto. In questi quattro anni più di una volta (l’ultima quindici giorni or sono) le società si sono bonariamente accordate più o meno su tutto pur di non lasciare una qualsiasi barca in terra. Stavolta no. Soltanto la Guardiola ha posto il veto, tutte le altre hanno dato via libera. C’è un regolamento, va rispettato, carta canta: occhi non se ne chiude. Lambardi prendeva atto ed optava per il male soggettivamente ritenuto minore: i senior “azzoppati” restano a terra, i giovani ne ereditano la barca ed i gradi e prendono il via col nome di Padulella 1. Così sono andate le cose: c’erano più strade percorribili, argomento quanto mai delicato questo, niente giudizi o commenti, ognuno è libero di farsi una propria opinione. A detta di molti presenti, non tesserati ed estranei ai fatti, è stato però un peccato, l’etica sportiva avrebbe voluto che i detentori del titolo (ormai fuori dalla lotta per il primo posto) avessero consegnato il simbolico scettro ai futuri campioni in mare, e non dagli scogli, dal muretto o dalla staccionata. Capitolo comunque chiuso, veniamo ora alla cronaca delle gare. In ambito femminile se Guardiola precede Marciana Marina di una posizione, con qualsiasi ordine di arrivo, si va allo spareggio. La gara ha inizio. Indovinate un po’ come finisce? L’ordine di arrivo così sentenzia: primo Guardiola, dopo avere condotto la gara dal primo metro all’ultimo, secondo Marciana Marina, terzo Porto Azzurro. Che spareggio fosse, era comunque nell’aria. Stessa musica sul percorso ridotto a 750 metri. Per l’equipaggio procchiese formato da Davide Marchi (tim.), Sofi Matacera, Sandra Berlincioni, Paola Pieruzzini e Francesca Tribocco è stata una cavalcata trionfale. Marciana Marina giunge staccato di circa una imbarcazione, dopo aver dato tutto. Il risultato del Campionato potrebbe venire stravolto però dalle tanto famigerate carte federali. Ci sarebbe più che un cavillo burocratico che consentirebbe ad Uglietta ed alle sue ragazze marinesi di portare a casa il Campionato. Uglietta dovrebbe appellarsi ai regolamenti federali ed ai verbali di gara precedenti, carta canterebbe anche in questo caso. “Io le gare le vinco e le perdo in mare, di vincere a tavolino non ci penso nemmeno. Complimenti alle vincitrici, io e le mie topoline incassiamo la sconfitta, ci si rivede ai Campionati Italiani. In mare”. Queste sono state le sue testuali parole. Il dirigente di Marciana Marina non presenterà mai ricorso, avrebbe sicuramente vinto, ma non lo fa. Si è comportato da sciocco oppure da signore? Vale lo stesso discorso fatto in precedenza, niente giudizi o commenti, ognuno è libero di farsi una propria opinione. Passiamo alla cronaca del maschile. Partenza della prima batteria, tutto ok. Al giro di boa G. Barbera virava miracolosamente con un vantaggio abissale sugli altri. C’era il trucco però: la loro boa aveva “mollato gli ormeggi”, era in balia della corrente e non al suo posto, aveva invaso il campo di gara scorciando di non poco il tragitto alla barca portoferraiese. Le barche poi tagliavano il traguardo, ma inutilmente: batteria giustamente annullata, tutto da rifare, i ragazzi hanno faticato per niente. E si è perso tempo prezioso. Episodio a dir poco curioso, non si era mai visto prima una cosa del genere. A batterie ultimate venivano relegate alla finalina per il settimo posto tre imbarcazioni: Rio Marina 2, Porto Azzurro 2 e Lega Navale. La finalina non vedeva ai nastri di partenza Rio Marina 2, che dava forfait. Porto Azzurro 2 prevaleva su Lega Navale. Partenza della gara di finale, attesa più che mai: c’è l’ipotesi spareggio per la vittoria del campionato, ma soltanto se Porto Azzurro 1 vince e la Guardiola arriva terza. Chi potrà intromettersi tra di loro ora che la pur sempre temibile Padulella senior è rimasta al palo? Si vede che era già tutto scritto, i “bimbi” della Padulella sembravano volare rispetto alle precedenti gare, per non parlare di Rio Marina 1, che dopo aver sparato a salve per tutta l’estate è come risorto dalle ceneri, resuscitato a tutti gli effetti. La lotta per la vittoria era una faccenda, udite udite, a quattro. Mai quest’anno si era assistito ad una gara così combattuta ed incerta, le posizioni tra Guardiola, Porto Azzurro 1 e Rio Marina 1 si alternavano virata dopo virata, metro dopo metro, con i bimbi della Padulella sempre quarti ma sempre incollati, sempre “in gara”, i distacchi oscillavano di pochi metri, mai c’è stato un distacco di una barca tra le prime tre, nemmeno all’arrivo. Spettacolo è dire poco. Primo Porto Azzurro 1, secondo Rio Marina 1, terzo Guardiola, quarto Padulella, quinto e sesto, più staccati, Marciana Marina e G. Barbera. Si rientra a terra quasi increduli, soprattutto il team piaggese, che si è reso conto di aver fatto il botto, di aver fatto saltare il banco, di aver fatto un enorme favore a Lambruschi e soci. Altro che favore, manca poco che vincono la gara! Comunque sia spareggio poteva essere e spareggio sarà! I giovani di Porto Azzurro 1 si affrettano ad uscire in mare, hanno fame di vittoria. Ma i colpi di scena non sono finiti: Guardiola fa ricorso, sostiene di essere arrivata seconda, per il momento gli atleti e la barca restano a terra. I giudici rispondono di no, comunque a scanso di equivoci si procede alla visione del filmato. L’attesa è snervante e si protrae a dismisura. I giovani longonesi Simone Carminelli, Lorenzo Lazzarini, Valentino Monni, Andrea Miliani, con al timone Marco Anguillesi ingannano il tempo “mangiandosi” l’acqua nei pressi dell’allineamento di partenza, gironzolano come uno squalo che aspetta la sua preda, se mai arriverà. Verdetto confermato dalla giuria (per una manciata di centimetri): è spareggio! Con percorso ridotto a 750 metri. Intorno alle ore 20:30 la Guardiola scende in mare, ma è tutt’altro che una facile preda. L’adrenalina è a mille, le barche schizzano via dai blocchi di partenza con pari grinta e prepotenza, procedono appaiate per tutto il primo lato del percorso, entrano in boa all’unisono, in fase di uscita la Guardiola sembra più scaltra, dà l’impressione di essere in leggero vantaggio. Chi è il cacciatore e chi è la preda? Non resta che aspettare il decisivo serrate finale. I vogatori di entrambe le barche danno anche l’anima, gettano il cuore oltre l’ostacolo, i due piccoli timonieri incitano a gran voce, per questi dieci fantastici atleti è la gara della vita. Porto Azzurro la spunta sul filo di lana: meno di mezza barca, non di più. Apoteosi, il numeroso “popolo del remo” che era assiepato sulla curva e sulla strada del “fanaletto” si riversa come una marea umana (lo era in realtà) giù alla spiaggia, per rendere omaggio ai protagonisti: gloria ai vincitori, onore ai vinti. Se il pubblico avesse pagato il biglietto oggi il Comitato del Palio Remiero Elbano navigherebbe nell’oro. Ma come quantificare in moneta lo spettacolo andato in scena in tutto il pomeriggio e terminato che ormai era quasi buio? Tutto gratis, si fa prima. Domenica a Porto Azzurro il Palio Remiero si è spogliato di ogni veste ed ha mostrato il fascino di uno sport, con tutta la sua bellezza integrale, nuda e cruda ed in ogni sua piccola sfaccettatura. Polemiche, regolamenti da applicare, rinunce, boe che invece di stare ferme vagheggiano, gare da ripetere, finale, spareggio, ricorsi non presentati, altra finale, ricorsi presentati, altro spareggio, otto gare complessivamente disputate, tutte belle, bellissime, premiazioni per tutti in un clima di amicizia, gioia, campanilismo, musi lunghi. Se in queste righe abbiamo tralasciato qualcosa, o viceversa se ci siamo dilungati forse troppo, abbiate pazienza, ma domenica 30 luglio a Porto Azzurro è successo davvero di tutto, anche l’inimmaginabile. Quelli che non c’erano non sapranno mai cosa si sono persi, quelli che invece c’erano ricorderanno questa giornata per molto, moltissimo tempo. Queste le classifiche finali dei Campionati 2006: MASCHILE 1^ PROVA 2^ PROVA 3^ PROVA 4^ PROVA 5^ PROVA TOTALE 1 PORTO AZZURRO 1 14 10 16 16 16 72 2 GUARDIOLA 16 16 14 14 12 72 3 PADULELLA 1 12 14 12 12 10 60 4 RIO MARINA 1 8 12 10 10 14 54 5 PADULELLA AMICI DELL' ENFOLA 10 9 6 9 0 34 6 PORTO AZZURO 2 6 8 8 6 6 34 7 G. BARBERA 5 4 9 5 8 31 8 RIO MARINA 2 4 5 5 8 0 22 9 ILVA 9 6 0 0 0 15 10 LEGA NAVALE 3 3 4 4 5 19 11 MARCIANA M.NA 0 0 0 3 9 12 FEMMINILE 1^ PROVA 2^ PROVA 3^ PROVA 4^ PROVA 5^ PROVA TOTALE 1 GUARDIOLA 14 14 14 16 16 74 2 MARCIANA M.NA 1 16 16 16 12 14 74 3 PORTO AZZURRO 12 12 0 14 12 50 4 MARCIANA M.NA 2 0 0 0 0 0 0


barca porto azzurro palio remiero

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