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Controcopertina: Non ci sono soldi per i Parchi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 01 agosto 2006

PARCHI. Situazione difficile: i nuovi Presidenti non troveranno soldi per mandarli avanti. Ferrante: "necessità di un'inversione di rotta e di un incremento delle risorse rese disponibili sin dal prossimo esercizio finanziario". Come si vede si tratta di una situazione finanziaria molto difficile per le aree protette in generale, ma anche per progetti come ITACA, che riguardano le Isole Minori, che per il 2006 non sono stati addirittura rifinanziati, Onorevole Presidente, Le trasmetto il parere - espresso in data odierna dalla Commissione che mi onoro di presiedere, sullo schema di ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio per l’anno 2006, relativo a contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (9). L'occasione mi è gradita per inviarLe i sensi della mia più alta stima. Tommaso Sodano Onorevole Senatore Franco Marini Presidente del Senato della Repubblica S E D E SENATO DELLA REPUBBLICA 13ª Commissione permanente (territorio, ambiente, beni ambientali) Roma, 13 luglio 2006 Parere sul seguente Atto: Schema di ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio per l'anno 2006, relativo a contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. (Atto n. 9) La 13ª Commissione permanente del Senato, esaminato lo schema di ripartizione dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio per l'anno 2006, relativo a contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi preso atto del decremento dello stanziamento di bilancio relativo al contributo complessivo, come risultante sulla base della legge finanziaria per il 2006; rilevata altresì l'opportunità di mantenere, tra i criteri per il riparto dei fondi, anche strumenti di flessibilità, quale quello dei bonus premiali; ritenuto essenziale che possano essere ulteriormente valorizzati i comportamenti virtuosi di taluni Enti parco, al fine di favorire una tendenza alla riduzione delle giacenze di cassa, che risultano tuttora troppo elevate, anche in ragione dei pesanti vincoli posti dalle regole previste dal «patto di stabilità» interno; considerato che lo schema di riparto costituisce anche l'occasione per svolgere una riflessione più complessiva sulle modalità di nomina dei responsabili degli Enti parco nazionali, che, dopo un periodo di difficoltà segnato da una prassi introdotta nella scorsa legislatura, caratterizzata da commissariamenti e da nomine imposte dal vertice amministrativo statale, dovrebbero tornare ad essere basate sulle intese con le realtà regionali e sul coinvolgimento degli enti locali sul territorio; considerato, altresì, che la riduzione delle risorse per i parchi è un problema soprattutto per i piccoli comuni, che per la gran parte insistono in aree protette nazionali, e che in questi anni hanno già visto diminuire le loro risorse e che quindi possono destinare sempre meno a progetti per la conservazione dei territori e per lo sviluppo sostenibile locale; esprime parere favorevole, con le seguenti osservazioni: a) preso atto delle oggettive difficoltà che hanno caratterizzato la definizione del provvedimento per l'anno in corso, si segnala l'esigenza che, a decorrere dall'anno venturo, siano indicati più chiaramente i criteri seguiti dal Ministero competente per garantire il riparto dei fondi in favore degli Enti parco nazionali esistenti sul territorio e che è necessario in futuro allegare - come previsto dalla legge 549 del 1995 (articolo 1, comma 40) - il rendiconto annuale di ogni singolo ente ammesso al finanziamento ; b) si segnala al Governo la necessità di un'inversione di rotta e di un incremento delle risorse rese disponibili sin dal prossimo esercizio finanziario; c) si segnala che occorrerebbe rivedere le procedure di approvazione della ripartizione delle risorse per dare maggiori certezze agli Enti parco. Anticipando i tempi di approvazione del riparto per evitare che i ritardi gravino e si riproducano sugli Enti parco, in tal senso il riparto dovrebbe essere approvato prima possibile in modo che i parchi possano approvare il bilancio di previsione nei primi mesi dell’anno; d) si prende atto che le risorse per le azioni nazionali sono state cancellate, e con questa scelta progetti di sistema quali APE – Appennino Parco d’Europa, ITACA, Cip – Coste italiane protette, sono senza dotazioni finanziarie e senza prospettive concrete; e) valuti il Governo l'opportunità di cogliere l'occasione della discussione parlamentare sul decreto-legge n. 223 del 2006 recante: "Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e al razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale" per escludere i parchi nazionali da ogni ulteriore taglio delle già ridotte risorse disponibili; f) valuti il Governo l'opportunità di individuare - anche mediante futuri interventi di natura interpretativa - specifici meccanismi che consentano di allentare i vincoli, eccessivamente stringenti, che derivano al sistema dei parchi nazionali, e ai comuni in essi ricadenti, dalla rigida applicazione delle regole previste dal «patto di stabilità» interno e che costituiscono una delle principali cause della formazione delle rilevanti giacenze di cassa di tali enti; g) valuti il Ministero se uno strumento concreto che potrebbe consentire di potenziare la dotazione finanziaria dei parchi nazionali sia l’applicazione dell’articolo 7 della legge n. 394 del 1991. Tale articolo prevede la possibilità, per gli enti locali compresi all’interno di un parco, di avere priorità nella concessione di finanziamenti dell’UE, statali e regionali per interventi che vanno dal recupero dei centri storici alle attività sostenibili, ma anche il finanziamento per l’utilizzo di fonti energetiche a basso impatto e rinnovabili. Una facoltà mai utilizzata da parte dei comuni e su cui il Ministero potrebbe invece svolgere un importante ruolo di indirizzo partendo proprio dalle disponibilità finanziarie del Dicastero dell’ambiente e della tutela del territorio per investire in attività di sviluppo sostenibile nei parchi. In sostanza, si tratta di prevedere nelle strategie delle diverse direzioni generali una corsia preferenziale per i comuni dei parchi che possono perciò finanziare la realizzazione della rete fognaria di un borgo montano, oppure recuperare una malga e dotarla di energia elettrica attraverso pannelli solari. Attività che molte aree protette hanno già fatto ma che hanno finanziato con le scarse risorse del loro bilancio. Si può invece riconoscere il ruolo fondamentale ed universale che svolgono le aree protette, attraverso il finanziamento di queste opere con risorse di altre direzioni del Ministero. E' ovvio che questo meccanismo debba avvenire all'interno di una strategia condivisa con le regioni e gli altri Ministeri ed una regia centralizzata presso la direzione generale per la protezione della natura del Ministero. sen. Francesco Ferrante, estensore


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