Lunedì prossimo il consiglio comunale esprimerà le proprie decisioni in ordine alle osservazioni dei cittadini e degli Enti al Regolamento Urbanistico adottato nel settembre 2005. Si tratta di un passaggio importante, atteso dalla città e dall’amministrazione. Attraverso di esso potremo recepire le istanze che nascono dal basso, dalla cittadinanza, dal mondo economico e produttivo e le indicazioni degli altri Enti che si sono espressi sullo strumento (Regione, Provincia, Ato Acqua, Asa, Ato Rifiuti, Comitato di Bacino Toscana Costa, Ufficio regionale per la tutela dell’acqua e del territorio di Livorno). Enfatizzare eccessivamente questo passaggio sarebbe comunque probabilmente sbagliato, allo stesso modo che non riconoscerne in ogni caso la valenza positiva. Di certo è che si forniranno molte risposte concrete alla residenzialità, allo sviluppo, alla ripresa produttiva, alla riqualificazione infrastrutturale e dei servizi. Avremmo in ogni caso tutti voluto dare maggiori e migliori risposte ai bisogni della città e alla visione di sviluppo che abbiamo nella mente. A rischio di ripetere cose che ci siamo sforzati di spiegare in questi mesi, abbiamo incontrato limitazioni derivanti dal piano strutturale vigente. Il dilemma di inizio legislatura è stato se avviare una variante a tale piano e solo dopo lavorare ad un nuovo regolamento o se redigere un regolamento urbanistico che, per quanto nel solco di una visione non pienamente nostra, potesse dare intanto una serie di risposte ai cittadini. Abbiamo scelto questa seconda strada e non ne siamo pentiti: la complessità dei passaggi istituzionali, il notevole numero di Enti ed Istituzioni in essi coinvolti, la lunghezza delle procedure, ci dicono che scegliendo quell’altra strada forse soltanto a fine legislatura avremmo dato risposte ai cittadini ed alle imprese. Ed allora abbiamo scelto la via razionale e lucida della gestione della fase di mezzo e della transizione (da non dimenticare che, nello stesso tempo, avviavamo anche un percorso di associazione e gestione comune della pianificazione con gli altri comuni, la Regione e la Provincia). Questo Regolamento Urbanistico offre non poche risposte ai bisogni della residenzialità (ampliamenti, prime case) e di adeguamento, riqualificazione e crescita delle attività produttive. Alle domande del territorio ora è possibile dare numerose risposte affermative. Ovviamente c’è chi resterà deluso, per il momento. Dovrà (dovremo) attendere la variante al piano strutturale che desideriamo avviare immediatamente dopo l’approvazione definitiva, per fare fondamentalmente quattro cose: - rispondere ai bisogni di tutte quelle famiglie che, per vari motivi, non riescono ad avere risposte soddisfacenti dall’attuale strumento; - dare ulteriore forza al comparto turistico, artigianale e produttivo, con un importante “investimento” in tal senso nelle scelte della pianificazione; - consolidare l’immagine di Portoferraio “città del mare” e crocevia del mediterraneo; - dare una iniezione di nuova progettualità e sviluppo al mondo rurale, all’agricoltura biologica, all’agriturismo. Auspico, e in tal senso mi impegnerò, che il nuovo piano strutturale sia costruito con la più ampia partecipazione dei cittadini consentita dalle leggi. E’ con queste convinzioni che nelle prossime ore parteciperò alla seduta del Consiglio Comunale, dove troverò consiglieri consapevoli di varare un regolamento urbanistico certamente non onnicomprensivo e risolutivo, ma comunque necessario, utile, adeguato. Voterò perché questo regolamento vada avanti e concluda rapidamente il suo iter, dando così – dopo tanti anni – certezze e risposte, ma con lo sguardo al lavoro da fare subito dopo, affinché altre successive scelte traducano il nostro modo di concepire la politica-servizio in scelte concrete di crescita e di sviluppo.
peria attento piccola