Dopo le roventi parole corse tra CGIL e Assessore alla Portualità sul caso delle “navi da crociera scacciate” abbiamo tentato di capire come realmente siano maturati gli eventi oggetto della lite, attingendo informazioni direttamente in Capitaneria di Porto. La mattina di Pasqua mentre c’era già a banchina a Portoferraio una nave da crociera il Napoleon Bonaparte, un’altra nave, servita dallo stesso Raccomandatario (l’agenzia di appoggio) elbano, la Motonave Insigna, chiedeva alla Capitaneria di Porto il permesso (concesso) di mettersi alla fonda nella Rada di Portoferraio. Dopo questo nessuna comunicazione intercorreva tra Capitaneria e Insigna fino alla partenza della nave che portava 700 croceristi avvenuta qualche ora dopo. Nel frattempo si è sviluppata la vicenda che ha generato lo scontro tra CGIL e Giardini, più o meno in questi termini: Le condizioni meteomarine nella mattinata di Pasqua non erano tra le più favorevoli per il trasporto a terra dei passeggeri della Insigna con i tender, specie perché al punto di sbarco deputato, la Banchina Carburanti (di fronte alla “Gattaia”) c’era un’onda naturale rilevante ed amplificata dal passaggio dei mezzi di linea in manovra. Se dalla Insigna si fosse chiesto alla Capitaneria di concedere un approdo più riparato (come quello della Darsena Medicea) i Marinai interessando l’Autorità Portuale avrebbero chiesto al concessionario (la Cosimo de’ Medici) di approntare un punto per lo sbarco. Ma tutto ciò non accadeva, quello che invece sembra sia successo è che qualcuno della Motonave, giunto a terra abbia chiesto ad un semplice operatore della Cosimo de Medici se c’era spazio per l’attracco dei tender in Darsena ricevendo da questi un probabile frettoloso diniego. Pare a quel punto che nessuno della nave, né il raccomandatario abbiano tentato di sentire qualche altro rappresentante della Cosimo de Medici o più propriamente la Capitaneria di Porto rinunciando all’operazione di sbarco. Diverso invece il caso della “Stad Amsterdam” la quale risulta invece essere stata regolarmente ormeggiata a terra ed essersi trattenuta due ore oltre la sosta prevista.
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