Il progetto di porto turistico di Marciana Marina, presentato dalla società Mast di La Spezia, appare in netto contrasto con quanto previsto dal Piano dei porti e degli approdi turistici della Regione Toscana che prevede la realizzazione, all’interno del porto di Marciana Marina, di un approdo turistico per 350 posti barca. Il progetto oggetto delle presenti osservazioni prevede invece un vero e proprio porto turistico che comprende parte delle strutture esistenti, si estende verso la diga foranea, fino a prevederne un allungamento ed una modifica sostanziale nell’uso e nella struttura, e la realizzazione sul lungomare di grosso molo/piazzale transitabile dalle auto, quasi a chiudere l’imboccatura del porto. La passeggiata lungomare verrebbe raddoppiata ed al posto dell’attuale Piazza Bonanno, che sorge al centro del viale per il porto, verrebbe costruito un centro servizi di 1.500 metri quadrati che ospiterebbe negozi, bar, ristorante, informazioni turistiche, yacht club ed altre attività economiche. Si tratta di una proposta che trasformerebbe Marciana Marina da un paese con un porto ad un paese al servizio del porto, con la previsione di modifiche paesaggistiche, ambientali e sociali francamente insostenibili. Osservazioni di carattere ambientale Per far questo, invece dei 350 posti barca previsti dal Piano Regionale dei porti e degli approdi turistici (Legge Regionale n. 36/79 e delibera C.R. 258/1992), la Mast chiede di realizzarne 572, il che farebbero salire, per il soddisfacimento degli standard previsti dal piano regionale dei porti e degli approdi turistici, i parcheggi necessari a 858, cifra impossibile ormai da reperire in un comune di limitate dimensioni (il più piccolo della Toscana per estensione territoriale ed il più urbanizzato) e il cui centro urbano è interamente circondato da una Zona di Protezione Speciale (ZPS) dell’Unione Europea, in attuazione delle direttive comunitarie “Habitat” e “Uccelli”, nella quale esistono precisi vincoli legati alla salvaguardia ambientale e la necessità di Valutazione di Incidenza per qualsiasi progetto, anche nelle zone contigue alla ZPS, e quindi anche per eventuali grandi aree di migliaia di metri quadri di parcheggi. Si tratterebbe di un vero e proprio stravolgimento ambientale, paesaggistico ed economico per Marciana Marina. Inoltre, le direttive del “Piano regionale di coordinamento dei porti e approdi turistici della Toscana” prevedono che nel caso di nuove previsioni di porti o approdi turistici la relazione programmatica debba contenere uno specifico progetto di fattibilità relativo all’opera che costituisce una verifica di ammissibilità dell’intervento. Invece il progetto presentato non prende in esame gli effetti indotti e pertanto non consente di valutare, come richiesto, l’ammissibilità dell’opera. In particolare non sono evidenziati i seguenti aspetti: effetti urbanistici - Il progetto non evidenzia gli effetti che verrebbero prodotti sul tessuto urbanizzato esistente dall’incremento delle già forti esigenze di viabilità e di parcheggi e le misure per contenerne l’impatto; spiaggia - Non si valuta la possibilità di continuare la fruizione ad uso balneare di una delle uniche due spiagge del paese, quella della Marina, che potrebbe essere compromessa dalla realizzazione di un porto turistico di queste dimensioni e strutture; materiali di costruzione - Il progetto non specifica quale sia la provenienza dell’enorme quantità di materiale necessaria per la realizzazione del grande piazzale/molo, del prolungamento della diga foranea e delle altre opere previste, né si prospetta il relativo piano di estrazione per il suo reperimento, visto che il progetto necessita di un considerevole apporto di materiali non rintracciabili nel territorio del Comune di Marciana Marina; effetti meteomarini - per quanto riguarda gli studi meteo-marino il progetto Mast non sembra sufficientemente considerare l’impatto delle opere sui tratti costieri adiacenti soggetti ad erosione ad est del molo del Pesce (spiaggia della Marina) e a insabbiamento a ovest (lungomare Regina Margherita e la stessa area portuale); dragaggi e imbonimenti - Per la realizzazione del progetto occorreranno vasti dragaggi del fondale, non considerando l’impatto sull’ecosistema portuale. In particolare il progetto Mast non sembra tener in alcun conto della presenza all’interno del porto di Marciana Marina di una estesissima prateria di posidonia (Posidonia oceanica) una pianta fanerogama endemica del Mediterraneo e per la cui salvaguardia l’Unione Europea prevede che, in presenza di praterie così estese come nel caso di cui si parla, si consideri l’area come Sito di Importanza Comunitaria (pSic) con le relative azioni di salvaguardia, tra le quali la realizzazione della Valutazione di Incidenza, delle quali non ci pare vi sia traccia negli elaborati presentati dalla Mast s.r.l. Inoltre, il grande molo transitabile che dovrebbe sorgere spostato verso il paese, quasi all’altezza di via del Sette, sembrerebbe avere tutte le caratteristiche di un vero e proprio imbonimento a mare, con uno stravolgimento paesaggistico dell’intero lungomare ed uno snaturamento del paese, a questo si aggiunga che per il molo/piazzale non sembra previsto, così come per l’intera proposta un sistema di depurazione delle acque portuali e quindi con il concreto rischio di compromettere la balneazione nelle aree adiacenti. Lo stesso allargamento della passeggiata verrebbe a determinare una modifica sostanziale delle caratteristiche paesaggistiche del lungomare di Marciana Marina che ne fanno un paese affacciato sul mare e in vista del porto, con il progetto Mast il lungomare verrebbe trasformato in una banale banchina portuale e la linea paesaggistica completamente stravolta. Il progetto oggetto delle presenti osservazioni non sembra tener neanche in nessun conto la presenza nel porto di Marciana Marina di notevoli apporti di acqua dolce che consentono, con il loro flusso, di tenere limpido lo specchio d’acqua portuale. La cementificazione prevista interromperebbe probabilmente questo apporto con conseguenze che non si è nemmeno tentato di indagare. Anzi, la restrizione dell’imboccatura del porto, la costruzione del piazzale/molo, l’allargamento della passeggiata e l’occupazione della diga foranea avrebbero con tutta evidenza un impatto molto forte sull’intero ecosistema portuale che è anche, per quanto riguarda Marciana Marina, la quasi totalità della fascia costiera davanti al paese. Osservazioni sui diversi e non conformi usi delle aree portuali e di servizio che si verrebbero a determinare con il progetto Mast s.r.l. La diga foranea - Il porto turistico si spingerebbe anche a occupare gran parte della diga foranea, finora considerata off limits per la classificazione a Categoria I (porto che serve principalmente come rifugio) e successivamente (legge 84/94) inserito in Categoria II, classe III (porto di interesse regionale con funzione: peschereccia, turistica e da diporto), per consentire il traffico commerciale e peschereccio e altro traffico marittimo, quindi anche aree portuali che, negli anni passati, al momento della presentazione di un’ipotesi progettuale di approdo turistico da parte del comune di Marciana Marina (Progetto preliminare redatto dal Dott. Ing Roberto Spigarelli, presentato in base alla delibera G.M. n.103 del 18/6/1999), la stessa Capitaneria di Porto di Portoferraio giudicò non usufruibili per strutture per la realizzazione di una parte dell’Approdo Turistico. Tanto che allora, in seguito a riunioni tenute presso la Capitaneria di Porto di Portoferraio nei giorni 25 maggio 2000 e 6 febbraio 2001, si scrisse espressamente nel Progetto Preliminare (febbraio 2001) che veniva avviato il procedimento per “individuare l’ambito portuale da destinare alla sezione specializzata per il diporto”. Successivamente, in fase di elaborazione di una proposta realizzata da una commissione porto del Comune di Marciana Marina, che riuniva Amministrazione Comunale, Associazioni di categoria, associazioni ambientaliste e istituzioni interessate, la Capitaneria di Porto di Portoferraio, attraverso il responsabile dell’Ufficio Locale Marittimo di Marciana Marina, presentò alla commissione comunale una cartografia delle aree portuali nelle quali non era possibile realizzare attività di Porto Turistico e che comprendevano, con la perimetrazione di aree a diversa destinazione d’uso, l’intera diga portuale di Marciana Marina. Piazza Bonanno da luogo pubblico a centro servizi commerciale - L’utilizzazione dell’attuale Piazza Bonanno per la realizzazione di un centro servizi di 1.500 metri quadrati che ospiterebbe negozi, bar, ristorante, informazioni turistiche, yacht club ed altre attività economiche, oltre a non essere quantificata in metri cubi, e quindi rendendo così impossibile determinare l’altezza della costruzioni in un’area delicatissima sotto il profilo del paesaggio e in vicinanza di due chiesette, porrebbe anche un singolare problema di coerenza amministrativa: il Comune di Marciana Marina ha negli anni passati espropriato quell’area, nella quale insisteva un’area coltivata con un magnifico pergolato di uva in stile liberty, per realizzarvi una piazza pubblica, investendo, anche in strutture di arredo, una notevole quantità di denaro pubblico. Con il progetto Mast un bene pubblico, per il quale tra l’altro non è stato ancora corrisposto il risarcimento ai precedenti proprietari, verrebbe ceduto ad un privato per realizzare strutture adibite allo sfruttamento commerciale del porto, il tutto sottraendo all’uso pubblico un’area centrale e strategica del lungomare di Marciana Marina e attualmente non accessibile dalle auto. Concessioni esistenti e diritti dei residenti - Con l’attuazione del progetto Mast s.r.l., le attuali piccole concessioni interne al porto verrebbero cancellate e per i molti abitanti di Marciana Marina in possesso di piccole imbarcazioni diventerebbe praticamente impossibile ormeggiare nell’unica area portuale esistente nel raggio di molte miglia, se non pagando, con lo sconto, 10.000 euro a posto barca (un costo decisamente superiore a quello della quasi totalità delle imbarcazioni in possesso dei cittadini marinesi), così come possibile leggere dalle proposte della Mast; tra l’altro un prezzo decisamente fuori mercato rispetto alle cifre molto più alte previste per un posto barca in altri porti turistici elbani e quindi difficilmente sostenibile dal punto di vista del ritorno economico dell’investimento necessario. Osservazioni sulle procedure usate per la richiesta di concessione demaniale marittima e sulla compatibilità con la normativa vigente e con gli strumenti urbanistici del Comune di Marciana Marina. Procedura di richiesta - Il tipo di progetto proposto, che coinvolge come si è visto l’intera area portuale e non un solo settore, come previsto dal Piano Regionale dei Porti e degli Approdi Turistici, avrebbe richiesto una procedura diversa da quella prevista dal D.P.R. 509/97 che non appare conforme alle normative vigenti per proporre la realizzazione di progetti che riguardino aree portuali dove sono preesistenti attività commerciali e classificazioni che riguardino interessi, usi e servizi pubblici al quale il porto è destinato, come nel caso in oggetto. In questi casi la normativa vigente prevede un percorso che deve obbligatoriamente coinvolgere il Ministero dell’ambiente e il Provveditorato Superiore alla Opere Pubbliche. Tutto questo è completamente ignorato nella richiesta di concessione. Piano del Porto - Il progetto oggetto delle presenti osservazioni non tiene conto del fatto che il Comune di Marciana Marina non è dotato del necessario strumento di pianificazione dell’area portuale, il Piano del porto. Questo è in netto contrasto con quanto previsto dalla Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 “Norme per il governo del territorio” e quindi mancante dei necessari presupposti giuridici per poter esprimere un parere di conformità da parte della convocata conferenza dei servizi, del Comune di Marciana Marina e della Regione Toscana che svolge anche funzioni di controllo sul rispetto della sua normativa urbanistica. Regolamento Urbanistico - Il Regolamento Urbanistico del Comune di Marciana Marina, sia nelle cartografie allegate che nelle norme tecniche di attuazione, non prevede la realizzazione di un porto con le dimensioni e le caratteristiche della richiesta presentata dalla Mast s.r.l., quindi prima di prendere in esame la proposta sarebbe necessario apportare una variante anche al Regolamento Urbanistico. Standard urbanistici - La grande quantità di parcheggi necessari a soddisfare gli standard previsti dal Piano Regionale dei Porti e degli Approdi Turistici non è contemplata negli strumenti urbanistici dei quali si è recentemente dotato il Comune di Marciana Marina (Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico), a questo vanno aggiunti gli standard urbanistici previsti anche dal D.M. N. 1444 del 1968 e successive modifiche che attualmente non risultano soddisfatti nel territorio del comune di Marciana Marina. Questa situazione renderebbe necessaria, prima di procedere all’esame di richieste di concessioni demaniali e progetti di porto turistico, l’adozione di una variante di recupero che adegui gli standard urbanistici del Comune di Marciana Marina a quanto previsto dalle normative vigenti ed individui nuove aree dove realizzare le necessarie infrastrutture di servizio all’area portuale. Per questi motivi LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano invita chi di competenza a respingere l’istanza di concessione demaniale marittima per la realizzazione di strutture per la nautica da diporto ai sensi del D.P.R.509/97.
Marciana Marina il Porto aereo