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Nuovo arresto per coltivazione di Marijuana

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 29 luglio 2006

"A distanza di pochi giorni - recita un comunicato della Guardia di Finanza di Portoferraio - dalla precedente operazione che ha portato all’arresto di un pregiudicato di origine fiorentina dedito alla coltivazione sul proprio terreno in Marciana di una trentina di piante per un peso complessivo pari a kg 5,518 è stata trovata un’altra coltivazione di Marijuana. A questo si aggiunga che il mese precedente anche il locale commissariato aveva effettuata analogo servizio e tratto in arresto nei pressi di marciana un ristoratore anch’esso dedito alla coltivazione di canapa indiana. Nella giornata di ieri le Fiamme Gialle elbane nei pressi di capoliveri hanno sottoposto a sequestro una diecina di piante di marijuana di altezza anche superiore a due metri per un peso complessivo pari a kg 2.200 posta in dei vasi dietro l’abitazione di P. V. di anni 49 originario di Napoli ma residente a Capoliveri, in località Straccoligno. La perquisizione estesa anche all’abitazione ha permesso il ritrovamento di ulteriore sostanza stupefacente del tipo hashish e marijuana essiccata nonché ulteriori 70 semi pronti per essere piantati." Ed il dettagliato comunicato stampa delle Fiamme Gialle prosegue informando che l'uomo è stato tratto in arresto per coltivazione di sostanze stupefacenti e possesso di droga a fini di spaccio oltre la quantità destinata all’uso personale e posto a disposizione dell’Ag presso il carcere “le sughere” di Livorno, e che allo scopo di determinare con esattezza la quantità di principio attivo presente nella sostanza e verificare se si è superata la soglia che la legge bossi-fini destina all’uso personale la sostanza trovata sarà sottoposta a perizia. A margine della notizia è comunque opportuno notare che il giro di vite imposto dalle forze dell'ordine ed i risultati colti, nei termini di un notevole numero delle violazioni della legge contestate e represse, ci fa tracciare un particolare quadro del fenomeno all'Elba, non saremo certo ai livelli albanesi e neanche calabresi ma è evidente che i mini-cultivar di cannabis (soprattutto per uso personale) sono assai più presenti di quanto possa pensare chi non guarda con sufficiente attenzione all'evoluzione dei costumi nella nostra società. C'è da domandarsi alla luce degli ultimi fatti come può una pratica tanto diffusa, e di tutto sommato modestissima pericolosità sociale, essere repressa da norme legislative spropositatamente dure. Da non consumatori (convinti) abbiamo maturato anche la convinzione che i principi attivi contenuti nella "Maria" comportino una pericolosità da abuso (è evidente che se qualcuno passa la giornata a stripparsi si fa del male e molto) ma che l'uso (diffusissimo tra le nuove e non solo generazioni elbane) sia infinitamente meno pericoloso di quello di altre sostanze psicotrope socialmente più rispettabili come ad esempio l'alcol, o gli psicofarmaci che vengono legalmente venduti in quantità industriali anche da noi, ben oltre le necessità di quella (sfortunata) fascia di popolazione che è terapeuticamente giusto ne faccia uso, per non parlade delle vere "droghe" la storica "ero", la coca pippata anche dai vippuncoli locali, l'ecstasy e gli acidi che sfasciano il cervello. E allora ancora da non consumatori, e da convinti assertori della opportunità che i comportamenti dei cittadini rispettino le leggi, abbiamo accolto con favore la notizia di qualche Tshirt autoprodotta in loco nella quale si chiede l'abolizione di una legge perbenista quanto ipocrita, e non c'è dispiaciuta la mano leggera del magistrato che ha revocato in queste ultime ore la misura della detenzione per l'ultimo dei "coltivatori diretti".


marijuana cannabis

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