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Cinghiali all’Elba, le istituzioni presenteranno un piano per l’emergenza

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 29 luglio 2006

Potenziare le catture dei cinghiali e la sorveglianza alle trappole per impedire sabotaggi, aumentare gli abbattimenti selettivi anche con l’utilizzo di una sessantina operatori locali abilitati attraverso un corso del parchi nazionale, consentire la caccia anche ai singoli, non solo con le tradizionali battute, e durante tutta la stagione venatoria (quindi al di là del periodo di caccia agli ungulati), piano di prelievo annuale di cinghiali da parte dell’Atc 10 da realizzare in sintonia con le necessità di prelievo, utilizzare gli attuali 22 punti di foraggiamento dei cinghiali per procedere ad abbattimenti. Sono queste, in sintesi, le prime proposte che la Provincia di Livorno ha presentato al tavolo tecnico-istituzionale sull´emergenza cinghiali all’Elba. Provvedimenti che vanno incontro alle richieste di Coldiretti e Legambiente, apprezzate dall’assessore all´ambiente e alla caccia Rocco Garufo, e che hanno fatto storcere il naso a qualcuno dei cacciatori presenti, che non sembravano nemmeno molto convinti della proposta del commissario del Parco nazionale dell’arcipelago toscano, Giuseppe Carugno, che ha proposto la realizzazione di corrals, grandi recinti dove convogliare i branchi di cinghiali per procedere più agevolmente alla loro cattura. Strutture che richiedono la disponibilità di ampie aree attrezzate con strutture idonee e per le quali il commissario ha chiesto la collaborazione di tutti gli enti locali per la realizzazione e la gestione. Intanto, se la popolazione di cinghiali all´Elba ha raggiunto probabilmente un record, sono da primato anche le catture: 270 capi già catturati dal parco in poche settimane e 67 abbattuti dalla polizia provinciale con gli appostamenti selettivi. I cacciatori hanno proposto il ritorno alle battute nel parco e interventi di «miglioramento ambientale», con semine a perdere e disponibilità d’acqua dentro l´area protetta. Ha risposto Legambiente ricordando che l’attività venatoria è proibita nel parco, mentre nelle zone di protezione speciale (che comprendono buona parte dell’isola) sarà molto difficile realizzare opere che comportano una modifica della vegetazione esistente. Legambiente ha anche detto che l’emergenza cinghiali non può essere più trattata come un problema venatorio, ma come un dramma ambientale, visto il forte impatto dei suini sulla biodiversità animale e vegetale, ed anche economico per i danni prodotti alle attività agricole. Un allarme che a volte si trasforma in emergenza di ordine pubblico, con persone assediate nelle loro case da branchi di cinghiali affamati ed assetati. Convinto di questo anche Luigi Logi, sindaco di Marciana, unico comune presente, che ha chiesto di velocizzare proposte e decisioni. L’assessore Garufo ha quindi indicato un tavolo istituzionale ristretto (provincia, parco, Atc e Comunità montana) che prepari un documento che riassuma impegni, progetti ed azioni e che impegni tutti a realizzarli. A quanto pare si è finalmente registrato un passo in avanti e sembra ci sia la volontà di tutti di dare soluzione all’emergenza cinghiali. www.greenreport.it


cinghiale sassoso

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