Ricerca, creatività, bellezza, comunità. Tutto questo è “Crescendo”, uno spettacolo nato per la piazza della chiesa di Marciana Marina ma che non sfigurerebbe nei grandi teatri di Roma, organizzato con impegno e fatica dal Comitato Elbano Michele Cavaliere per l’aiuto ai leucemici in favore della ricerca contro le malattie del sangue. Nato da un’idea di Guido Bonacci, che ne ha curato la regia ed ha creato per l’occasione centinaia di cappelli e accessori stravaganti, con i testi di Mario Rivabene, “Crescendo” può essere definito un inno alla fantasia più sfrenata, un lasciapassare verso un mondo incantato fatto di tante suggestioni diverse. Maria Cavaliere abbraccia l’amico Mario Petrini, professore ordinario di ematologia dell’Università di Pisa, a cui andranno i soldi raccolti durante la serata. Un’amicizia nata in un momento doloroso che viene appena accennato. Si fanno coraggio a vicenda, si scioglie il groppo alla gola e poi salgono sul palco le due presentatrici per iniziare lo spettacolo. L’origine della vita, i pianeti che danzano un valzer, la leggenda del mare nato dalla lacerazione di un telo che copriva una pozza d’acqua salata invadendo tutto lo spazio, le piante e le cellule che si moltiplicano nei quadri di Walter Puppo, legati al collo di tanti bambini. Dalle cellule nascono i pesci e poi gli insetti: le lucciole con la coda illuminata, coccinelle, mantidi e libellule ed infine gli animali più grandi in un fluire lento del tempo che trova nel ricordo la risposta alle tante domande esistenziali. “Viaggia nel tempo dei tuoi ricordi e resta aperto al mondo” è il monito scandito dalla voce del Tempo, figura impersonata dall’attore Giancarlo Previati, nel suo incedere lento con la clessidra di vetro in testa e un mantello di specchi che riflettono le immagini di un presente da vivere appieno. Nel secondo tempo entrano in scena due mondi lontani, l’Oriente e l’Occidente, il riso e l’uva, l’imperatore cinese con la sua corte e Bacco con i miti dell’Ellade, la pagoda e il tempio greco a raffigurare due visioni nel mondo che si incontrano nel saké e nel vino bevuti insieme, in quel ponte di legno e immaginario che unisce le civiltà, avvolte nei ventagli dai colori dell’arcobaleno. Sul palco decine di persone di tutte le età; commesse, giovani mamme, professionisti, impiegati, camerieri e commercianti, perfetti e divertiti nei loro ruoli di attori. Dietro le quinte altrettante persone che hanno contribuito a creare le scenografie, gli effetti speciali e gli sfarzosi vestiti fatti di piume, paillettes e sete preziose. I raggi di luce, la musica in crescendo, come le scene, accompagnano i curiosi personaggi dagli improbabili cappelli che sfilano di fronte al pubblico in una parata che sembra uscita dal cappello di un mago. Lo spettacolo verrà replicato il 20 agosto.
crescendo previati il tempo
Crescendo gruppo con Cavaliere e Bonacci
Crescendo Scenografia arcobaleno