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A fuoco spento

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 23 luglio 2006

Fa giorno sull'ennesimo incendio elbano: il rogo che ha colpito un rimessaggio di roulotte in località la Pila trasformato in un piccolo (e neanche tanto) inferno di fuoco ed appestante fumo nero che ancora in piccola parte si leva dalle carcasse di dieci roulotte, un autobus, quattro carrelli per trasporto imbarcazioni su strada ed una barca da sei metri, un fumo velenoso prodotto dalle materie plastiche, dalle resine e dalle vernici bruciate, un odore che ultimamente si è sentito un po' troppe volte all'Elba. Nella prima foto che proponiamo si vedono Pompieri e Carabinieri che osservano i resti del parco roulotte bruciato a , al momento non sembra esserci certezza sulle cause ma se è vero che nessuno dei van era utilizzato da persone, e se è anche vero che nessuno di essi era collegato alla linea elettrica (il "corto" è una delle più frequenti cause di questo tipo di incendi) la faccenda assume un risvolto inquietante. Sì, certamente è stato positivo registrare, con la conclusione delle indagini di qualche settimana fa che almeno uno degli incendi sospetti (quello della vibrofinitrice della ditta Monni a Campo) non era di matrice dolosa, ma restano da dare risposte ad altri fatti, molti dei quali presentano singolari analogie con il l'episodio dell'ultima notte (fuoco che scoppia quasi all'alba, in cui bruciano veicoli, che crea grossi danni ad un'impresa) ed altri che scoppiati con modalità diverse ma che hanno avuto per risultato finale mettere col culo a terra imprese e bruciare posti di lavoro. Ricapitolando (a memoria quindi col rischio di scordare qualcosa) nell'ultimo paio di anni fuochi dolosi o quanto meno ancora da spiegare hanno distrutto: la Comel e l'intero palazzo che la ospitava, il magazzino ed ristorante Da Zucchetta, il garage della STEE alle Foci, una palestra a Portoferraio, le auto di una famiglia di albergatori capoliveresi, un'auto di un privato in Via del Carmine a Portoferraio, un camion a Lido di Capoliveri, un Camion a S.Giovanni. Ce n'è a nostro avviso abbastanza per domandarsi cosa stia succedendo il quest'Isola, ce n'è abbastanza per rendersi conto che usi vigliacchi e mafiosi, un tempo distanti anni luce dal quotidiano delle nostre comunità, sono ormai pratica pressochè normale. Ce n'è abbastanza per chiedere una risposta delle istituzioni e per chiedere ai minimizzatori di professione, ai demagoghi pronti ad insorgere per l'onore dell'isoletta ferito non dagli incendiari ma da chi ne racconta la realtà, di tacersi.


incendio la pila 2006 pompieri b

incendio la pila 2006 pompieri b

incendio la pila 2006 pompieri c

incendio la pila 2006 pompieri c

incendio la pila 2006 pompieri d

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incendio la pila 2006 pompieri e

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incendio la pila 2006 pompieri

incendio la pila 2006 pompieri