COLDIRETTI e LEGAMBIENTE hanno inviato alla Provincia di Livorno una lettera riguardante il tavolo tecnico su emergenza cinghiali all’Isola d’Elba, in corso di istituzione, che contiene precise richieste e proposte volte alla radicale riduzione della presenza di ungulati. Ecco il testo: Con riferimento all’incontro sull’emergenza cinghiali del 5 luglio 2006 Legambiente Arcipelago Toscano e Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti – Federazione Provinciale di Livorno – Zona Elba rappresentano quanto segue. Dalla suddetta riunione è emerso che la situazione emergenziale è tale da imporre scelte rapide e radicali; pertanto, al fine di contribuire all’operatività del tavolo tecnico pari oggetto, si chiede alla Provincia di Livorno di esprimere a breve un parere sulle seguenti richieste: 1 - revoca immediata dell’Atto Dirigenziale con il quale la Provincia di Livorno autorizza la pratica del foraggiamento dissuasivo; a seguito della suddetta revoca è necessario vigilare al fine di impedire eventuali attività illegali di foraggiamento; 2 - modifica dell’Atto Dirigenziale con il quale la Provincia di Livorno autorizza la Polizia Provinciale ad operazioni di controllo che consenta di estendere le suddette operazioni a tutto il territorio comprese le aree destinate a colture a perdere e al foraggiamento; 3 - approvazione dell’Atto Dirigenziale della Provincia di Livorno con il quale si incentiva la posa in opera di trappole per la cattura del cinghiale; 4 - modifica dell’Atto Dirigenziale della Provincia di Livorno con il quale si autorizzano i cacciatori ad effettuare interventi di contenimento della popolazione del cinghiale al di fuori del calendario venatorio al fine di indicare un numero minimo obbligatorio di 50 cacciatori per la realizzazione di tali interventi; obiettivo di tale modifica è quello di migliorare l’efficacia dei suddetti interventi svincolando le squadre di caccia al cinghiale dal territorio di competenza; 5 - approvazione di un Atto Dirigenziale con il quale la Provincia di Livorno definisca, coerentemente con gli obiettivi di riduzione complessiva della popolazione del cinghiale da 3000 a 300 (2.700 prelievi), un piano di prelievo, nel periodo agosto 2006 – agosto 2007, con una quota minima di prelievi di n. 1.250 cinghiali nel territorio di competenza (così da raggiungere, con gli abbattimenti della polizia provinciale e interventi di controllo in battuta la quota di 1.350). Tale piano dovrà prevedere al 31/01/2007 una verifica dei cinghiali abbattuti; in caso di un mancato raggiungimento della suddetta quota dovranno essere impiegati in modo sistematico i metodi prelievi utilizzati nel Parco quali catture con trappole e recinti di cattura e interventi con selecontrollori fino a 1.250 cinghiali. 6 - autorizzazione alla caccia al cinghiale praticata singolarmente; 7- autorizzazione al trappolamento e conseguente abbattimento da parte degli agricoltori, anche nel territorio esterno al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Inoltre, si chiede al Parco Nazionale Arcipelago Toscano di esprimere a breve un parere sulle seguenti richieste: A - utilizzo del finanziamento ministeriale per definire in tempi brevi un piano di prelievo che mediante l’utilizzo dei recinti cattura (n. 500 cinghiali) e dei selecontrollori (n. 500 cinghiali) consenta di prelevare, nel periodo agosto 2006 – agosto 2007, n. 1000 cinghiali; dalle numerose esperienze monitorate realizzate nei parchi nazionali monitorate dall’Osservatorio Nazionale sulla Fauna selvatica costituito da Legambiente ed Arcicaccia si ritiene che, per raggiungere gli obiettivi prefissati devono essere disponibili un minimo di 100 selecontrollori. Tale alto numero difficilmente potrà essere individuato tra la compente venatoria locale; pertanto, è necessario da subito definire procedure per il coinvolgimento di selecontrollori non residenti all’Isola d’Elba; B - definire accordi con le forze dell’ordine al fine di incrementare i controlli sulle trappole ed evitare i continui danneggiamenti delle medesime così da prelevare n. 350 cinghiali nel periodo di riferimento e raggiungere con i prelievi di cui al punto 1 la quota di 1.350 cinghiali; C - definire un protocollo d’intesa con la Provincia di Livorno per l’estensione da subito dell’attività di trappolamento al di fuori dell’Area Protetta; D - definire un protocollo d’intesa con la Provincia di Livorno per la realizzazione di corsi di selecontrollore. Ricapitolando si fa presente che le suddette azioni concrete sono mirate ad una drastica riduzione degli ungulati, nel periodo agosto 2006 – agosto 2007; dai circa 3000 ungulati attualmente presenti ad una accettabile consistenza numerica di 300 cinghiali così come stabilito dalla Regione Toscana. Tali azioni sono propedeutiche a successive valutazioni relative all’opportunità di eradicare la specie dall’Isola d’Elba al fine di evitare in futuro esplosioni demografiche come quelle che si sono verificate negli anni passati e ingenti investimenti per mantenere la popolazione degli ungulati sotto controllo.
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