Esimio Direttore, leggo il carteggio Mazzantini – TELEELBA e quest’ultima, nel senso della TV, rispondendo al primo, nel senso dell’Umberto che ci va giù affilato come un rasoio, così giustifica la sua linea di libero killeraggio di Legambiente: “Ringraziamo l'amico Mazzantini per la cordiale risposta, e (non potendo far altro) prendiamo atto della sua scelta e delle sue ragioni, aggiungendo una sola cosa: non è esatto - come sostiene - che Tenews ha "l’abitudine di far commentare, e stravolgere, le (sue)posizioni da parte di un gruppo, costituito forse di una sola persona, con il quale Legambiente, da anni, non vuole aver nulla a che fare...". Tenews pubblica i commenti (spesso critici) che gli interventi di Legambiente suscitano, come pubblica TUTTI gli interventi e i commenti. Senza verificare - questo è vero - il numero di persone che compongono i gruppi (o il gruppo) da cui gli interventi e i commenti provengono, ma cercando - questo sì - di soppesarne e valutarne la rilevanza e l'interesse, anche al fine di contribuire ad alimentare un pubblico dibattito su scelte e questioni fondamentali per la nostra isola”. Così abbiamo questa strana situazione: gli interventi di Legambiente sono molte volte interessanti e compaiono su tutti gli altri giornali (spesso anche nazionali), poi vengono malmenati su TELEELBA e su Camminando che non li hanno nemmeno pubblicati perché Legambiente ha deciso di non mandarglieli e il lettore si trova davanti ad una serie di insulti truculenti rivolti ad un intervento di cui non sa nulla. L’esatto contrario della corretta informazione e della libertà di opinione, che prevedono un confronto di idee e qui l’unica idea decente, quella di Legambiente, non è pubblicabile, resta solo la provocazione. C’è poi anche una scorrettezza deontologica: nessun giornale serio fa commentare da altri una notizia che non ha… Mazzantini ha fatto bene a tirare un rigo con la sciabola per non alimentare una polemica infinita con TEENEWS ma forse poteva spendere ancora qualche rigo, per chiarire a quei quattro lettori a cui interessa questo dibattito una cosa che l’Umberto sembra non conoscere (o probabilmente fa finta): le ragioni reali e non virtuali della dolorosa ma necessaria scelta di TEENEWS di ospitare gli incarogniti vaneggiamenti di qualcuno e di privarsi degli elaborati del Cigno Verde. Quando il direttore Chillè dice infatti di pubblicare TUTTI gli interventi critici omette di dire qualcosa di importante e cioè che con il detrattore professionale di Legambiente, capo di un sedicente movimento e soprattutto gestore di un’altra emittente (così come con il titolare del Blog Camminando, ex transfuga pentito da Teleelba rifolgorato, dopo averne detto peste e corna, sulla via del Falcone) egli ha un preciso accordo, i tre strumenti costituiscono un “cartello”, presumo anche commerciale, ma certamente politico, che fa capo alla destra elbana e ad un gruppo di maggiorenti che ne decisero la costituzione “a tavolino” per contrastare chi all’Elba faceva una informazione non “normalizzata” agli interessi del gruppo. Operazione e ripensamenti legittimi vivaddio, ma non ci venga a raccontare Chillè la novellina del poverino a cui come a TUTTI si da voce. Guarda, Umberto, che voi di Legambiente date noia a parecchi e un provocatore a basso costo che vi spara addosso per mestiere e passione (e soprattutto sapendo che voi non risponderete mai) si trova sempre… e alla destra fa sempre comodo. TIRO FISSO (n.6) Che dirle? questo giornale "tira al su' rombo" giorno dopo giorno. Non siamo così sprovveduti da non aver notato mutamenti d'accento e di pensier e troppo favorevoli congiunzioni astrali, ma in fondo non ce ne frega più di tanto, consideriamo tutto come piuttosto fisiologico. Qui "al campo sportivo" come direbbero i vecchi ferajesi, sulla notizia, sull'informazione sul lavoro e non sulle chiacchiere l'impegno le capacita e le competenze pagano, magari alla lunga ma pagano. La destra elbana ha finalmente un suo fronte informativo? Dev'essere considerato un fatto positivo, basta non fare le vespate di provincia, basta fare del sano outing politico, dichiararsi per quello che si è e non contrabbandarsi da equidistanti.