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Controcopertina-Mazzantini: mi spiegano ciò che penso. Elbareport: chi va al PNAT?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 21 luglio 2006

Caro Sergio, vedo che oggi sono stato iscritto d'ufficio alla gara per la presidenza del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano: il tirreno mi da in area verde, Tele Elba in area rosso antico “fra i comunisti di Diliberto, con cui era schierato alle ultime politiche, i il Correntino (ex Correntone) dei Ds”. Devo dire che non ho ben capito cosa intenda l’articolista di Tele Elba, che evidentemente si è perso nelle ultime elezioni e non ha molta confidenza con le varie sfumature di rosso. Provo a spiegarmi, e a svelare un segreto di Pulcinella, rivelando i miei voti negli ultimi anni. Alle ultime elezioni mi sono “schierato” per l’Unione, votando Prodi alle primarie e poi verdi/Pdci; alle ultime Regionali ho votato per un candidato del Pdci che conosco – e conosci – da oltre trent’anni e ho fatto propaganda per la rielezione del Presidente Martini (DS); all’Europee ho votato Ulivo, preferenza al Diessino Sacconi; alle provinciali ho votato per Paolo Franceschetti in lista con i verdi e alle comunali di Marciana Marina ho votato e fatto un po’ di manovalanza per la lista di sinistra di Luciano Puppo, oggi Segretario Ds di quella sezione, e dato la preferenza a Maria Grazia Mazzei, altra DS di sinistra. Voto da sempre a Sinistra e, quando ho potuto, ho sempre scelto di dare la preferenza a candidati ambientalisti. Sono stato candidato dal PCI a 18 anni alle provinciali, con un buon risultato, e sette anni fa come indipendente con i Democratici, primo dei non eletti. Da quando avevo 14 anni, sono stato iscritto al PCI, nel quale sono stato segretario di sezione a Marciana Marina e Portoferraio e nelle segreterie di zona dell’Elba e della Federazione Livornese, poi ho aderito all’allora Pds e ne sono uscito nel 1996 - qualche differenza di veduta sull’istituzione del Parco - credo che allora fossi membro della Segreteria elbana; mi sono iscritto ai Ds nel 2000 (?) per appoggiare la mozione di Giovanni Berlinguer – che conosco da quando avevo 12 anni – e il correntone, ho fatto parte della direzione elbana e non ho rinnovato la tessera nel 2003. Questo labirinto ha una sola coerenza, e qui Tele Elba ha ragione: sono indubitabilmente un ambientalista di Sinistra e lo sono da tempo senza più pregiudizi verso nessuna forza di sinistra, tanto che la vorrei unita e riunita; vorrei che verso di me fosse soltanto usata la stessa mancanza di pregiudizio politico. Ma forse di questi tempi è chiedere troppo. Umberto Mazzanti Caro Umberto Non credo si possa far più di tanto carico ai cronisti di avere una visione molto approssimativa della sinistra locale, a maggior ragione negli ultimi tempi in cui la sinistra "schiacciata" sulle istituzioni locali ha dimostrato una capacità di attivarsi e di esprimersi pubblicamente vicina allo zero assoluto. C'è stata una campagna referendaria decisiva per le sorti del nostro paese e la sinistra elbana (eccettuato un comunicato stampa dei verdi ed uno di rifondazione) non ha mosso foglia. Sulla vicenda del Parco la sinistra tace e sono i suoi silenzi ad alimentare le ipotesi più fantasiose che non tengono conto neanche dell'accordo raggiunto a livello regionale, secondo il quale al Parco delle Foreste Casentinesi andrà un presidente sponsorizzato dalla Margherita, a quello dell'Appennino Tosco-emiliano un presidente di area DS, e al PNAT andrebbe ad un "verde", individuato in un primo tempo in Marino Garfagnoli la cui candidatura sarebbe stata però già bruciata dalla incompatibilità tra essere il Presidente del Parco e l'attività imprenditoriale che gestisce. D'altronde dell'accordo paiono non tenere conto gli stessi DS elbani intenti a proporre candidature (qualcuno pure ad autoproporsi) che paiono in collisione con lo spirito della legge e certamente con le dichiarazioni del nuovo Ministro dell'ambiente sulle caratteristiche dei nuovi presidenti. Una di queste è certamente quella del già presidente della Provincia Claudio Frontera il cui spessore politico e culturale non si discute (anzi ci viene ogni giorno ricordato dal basso profilo della giuntarella Kutufà), e la cui mancata utilizzazione istituzionale grida vendetta, ma che risponderebbe solo ai desiderata di chi pensa al Parco come quello che non è: un super ente amministrativo territoriale che necessita di una guida "politica". Che cosa accadrà di qui a qualche giorno sta nella mente di Giove ed è pure possibile che non accada proprio niente, cioè che si prenda tempo, che il mandato del Commmissario Carugno sia prorogato e che del nuovo assetto del PNAT se ne parli "alla rinfrescata". Se così non sarà e si procederà nel rispetto dell'accordo la cosa più logica sarebbe la nomina di "tecnico" di area "verde" di importazione rispetto al contesto territoriale del Parco, poi tutto è possibile, che si vada ad una soluzione Frontera, Garfagnoli, Marchetti o altro ancora, basta aspettare.


Frontera  Rovini

Frontera Rovini

goletta verde mazzantini antonini

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